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Vivere la campagna
L’arte della ceramica sarda ha origine nella preistoria ed è essenzialmente terracotta, per via della grande presenza di argille nell’isola.
E’ sempre stata caratterizzata da forme semplici, tra le quali compaiono oggetti d’uso quotidiano come marigas (brocche, caraffe), prattus (piatti), tassas (bicchieri), pingiadas (pentole e tegami) e ciccaras (tazze e tazzine) finemente decorati.
Le tecniche di produzione, simili in tutte le aree dell’isola, erano quelle al tornio e a colombino, così come erano comuni e simili la tecnica di costruzione del forno di cottura, la smaltatura e gli strumenti che consentono di plasmare l’argilla.
Centro di produzione specializzato nella manifattura di recipienti di cottura è sempre stato il paese di Pabillonis, chiamato anche “sa bidda ‘e is pingiadas” (il paese delle pentole), dove si fabbricava vasellame famoso in tutta l’isola sia per la resistenza alle alte temperature sia per la loro leggerezza e le forme pratiche da usare.
L’alta resistenza dei vasi era attribuita alle proprietà delle materie prime, che possedevano qualità particolari, mentre la loro durata era legata alla cura con cui venivano trattati; un tegame di taglia media durava tra i 10 ed i 12 mesi.
Ora, molti artigiani del Medio Campidano, danno vita a splendidi oggetti di ceramica e terracotta finemente decorati che, persa l’originaria funzione d’uso quotidiano, sono assunti ad una dimensione estetica d’arredo.