Logo della Provincia del Medio Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

AgriCultura cala sul piatto il poker gastronomico

Paniere della Provincia del Medio Campidano

Sunday, February 1, 2009 - IL MEDIOCAMPIDANO

Il circuito di AgriCultura, che collega idealmente tutti i comuni della Provincia in un percorso agro-gastronomico, culturale e scientifico e si snoda su nove mesi l’anno, è arrivato al suo quarto anno di esperienze. Attraverso questo viaggio vengono presentati una serie di appuntamenti, alcuni dei quali di rilevanza regionale e nazionale ma che fino a tempi recenti erano risultati staccati fra loro e vengono integrati in modo che non soltanto possano fruire di maggiori risorse, ma possano spostare da un comune all’altro un’utenza, il cosiddetto “turista di un giorno”, che così comincia a conoscere più a fondo, da un appuntamento all’altro, i percorsi interni, i luoghi caratteristici, i punti di rilevanza artistica, culturale o naturalistica, le strutture di ospitalità e di ricezione. Il percorso gastronomico si arricchisce di appuntamenti di carattere culturale e scientifico che stanno determinando delle vere e proprie linee di ricerca continuative in molte delle comunità locali. Tra i risultati prodotti dal circuito AgriCultura riveste un particolare significa il paniere della Provincia del Medio Campidano (forziere dei tesori agricoli del Medio Campidano) che ha lo scopo di mantenere intatta un’identità, una storia, una tradizione. Ma anche a promuovere la bontà di quei prodotti che possono diventare il volano del turismo gastronomico nei luoghi di produzione.
Ecco, quindi la valorizzazione di primizie quali: olio, miele, salumi, formaggi, pasta, pane, dolci e molto altro ancora. Ovviamente ogni comune potrà personalizzare il paniere ponendo al centro di esso le sue preparazioni più tipiche: le olive da tavola e gli insaccati a Gonnosfanadiga, i carciofi a Samassi, i pistokkedus a Serrenti, lo zafferano a San Gavino, la “fregua” a Setzu, il pane a Genoni. E potremmo facilmente continuare questo elenco per tutti e ventotto i comuni, scoprendo in ognuno di essi un prodotto o una lavorazione assolutamente peculiari e nei quali si rispecchia la vita e la storia di quella comunità