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Sardegna

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Vivere la campagna

La sfida del Medio Campidano

leguminose

giovedì 29 settembre 2011 - L'INDRO www.lindro.it

A Federculture presentata l’iniziativa ’Vivere la campagna’

Il Presidente della Provincia Fulvio Tocco usa i fondi europei per incentivare le produzioni agricole locali

L’agire amministrativo virtuoso resta sempre – o, purtroppo, spesso – dietro le quinte. Scoprirlo è tutta questione di caso, di curiosità, di voglia d’investigare di chi non si rassegna che le notizie siano una macedonia di tristezze e disgrazie. Alla manifestazione di Federculture del 22 e 23 settembre scorso, invece, esempi entusiasmanti di risultati a vantaggio dei cittadini avevano la massima rappresentanza nel corso delle quattro sessioni della giornata finale.

Dei Mecenati di Favara ho già riferito. Ora cambiamo grande isola e sbarchiamo in Sardegna. Più precisamente, nella Provincia del Medio Campidanese, 102mila abitanti, 28 Comuni, una di quelle che dovrebbe subire il colpo di spugna tremontiano.

Qui, un Presidente competente ed appassionato di sviluppo, Fulvio Tocco, sapendo ben utilizzare le risorse messe a disposizione dall’UE, ha realizzato un piano che tiene insieme agricoltura, popolazione rurale, risorse culturali e naturali, difesa delle produzioni autoctone più pregiate. Insomma, un Tocco magico.

“Tutto è partito nel 2007 – ci racconta – quando l’Europa ha varato, con decorrenza dicembre, il Regolamento Comunitario 1535, che applica gli articoli 87 e 88 del Trattato CE, inerente gli aiuti cd. “de minimis” nel settore della produzione dei prodotti agricoli. Non era una sorpresa e noi eravamo già pronti per la sua immediata applicazione. In virtù di esso, con uno stanziamento assai contenuto, è stato immediatamente recepito e messo in pratica lo spirito del Regolamento, che intende offrire agli agricoltori più accorti la possibilità di incrementare il proprio reddito, finanziando un quadro complessivo che comprende non solo agricoltura, ma anche turismo e cultura, artigianato e tutte le risorse economiche e umane del territorio."

Una bell’utopia, se il Presidente Tocco avesse pedalato in solitaria. Ma aveva dei potenti alleati, a cominciare dai 1.276 agricoltori che hanno fiutato il verbo della convenienza. In questo progetto partecipato, gli attori sono efficienti ed efficaci, producendo in particolare legumi, sia da foraggio, per l’alimentazione delle specie di animali d’allevamento domestico (non barboncini o pesci rossi, please), sia, una volta avviata la coltura, o ampliata la superficie coltivata, per il consumo umano. Ogni contadino riceve, in virtù di questa normativa sovranazionale, 210 euro annui per ogni ettaro – fino a 4, il 5° è conquista recente ed il compenso viene versato dai Comuni - ed il provvedimento è uno sprone a ’Vivere la campagna’ (è questo l’esplicito invito con cui si titola l’iniziativa).

Interessante lo scenario su cui il s’innesta il Progetto. Il Presidente Tocco si lancia in un elenco sterminato di siti interessanti: “Mi sono sempre stupito come mai, pur avendo la nostra Provincia un’estensione territoriale consistente in uno spazio estremamente risicato dove il patrimonio culturale ed ambientale è foltissimo, l’area non sia ’esplosa’ sotto il profilo della crescita (sarà per l’isolamento della Sardegna, Presidente? NdR).”

L’elenco è davvero dovizioso: dal Sito UNESCO dello straordinario Nuraghe di Barumini ai beni ex minerari, che un loro fascino lo hanno, e che qui sorgono nella misura del 19% dell’intero patrimonio sardo; dai beni termali di Sardara all’altopiano della Giara, che ospita 350 endemismi vegetali e 93 endemismi animali, ovvero specie che si trovano solo qui! Come qui si trova il Paradiso dei Cavalli Selvaggi, visto che si tratta di uno dei 16 superstiti luoghi del mondo dove vivono i cavalli allo stato brado. Senza dimenticare i 50 acquitrini in cui ha il suo habitat un crostaceo dall’apparenza ’anonima’, il Lepidurus apus, scomparso nell’area mediterranea (esemplari se ne trovano in Austria) che ha la specificità di conservare intatte le proprie caratteristiche morfologiche da 200 milioni di anni a questa parte.

“Quest’enclave – afferma il presidente Tocco – ha una particolarità: rappresenta la Sardegna primordiale, conservatasi come per incanto senza subire mutamenti dal principio dei secoli.” In questo straordinario ecosistema, ecco che l’agricoltura e l’allevamento intrecciano ad esso i propri benefici in termini di conservazione.

Gli agricoltori che aderiscono a ’Vivere in campagna’ assumono la responsabilità della manutenzione delle strade e implementano colture locali, come quella del melone asciutto o l’allevamento del raro suino di razza sarda, salvandolo dall’estinzione e riuscendo a farlo catalogare come la sesta razza nazionale. Il traguardo ora a portata di mano è il varo di una produzione di sei insaccati, che andranno a costituire il cd ’Tagliere sardo’.