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Sardegna

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Vivere la campagna

C’è un futuro turistico per l’area mineraria di Montevecchio

Miniera di Montevecchio

giovedì 26 maggio 2011 - LA NUOVA SARDEGNA

Grazie alla partecipazione al programma Eden predisposto dall’Unione Europea
Il progetto del Comune giudicato tra i primi cinque in Italia

GUSPINI. Si chiama «Eden» ed è il progetto comunitario che potrebbe trasformare i siti di archeologia industriale della miniera di Montevecchio in un reale paradiso di sviluppo turistico e socio-economico del territorio. Il piano elaborato dal Comune, presentato nell’ambito della quinta edizione di «Eden», è stato giudicato fra i primi cinque in Italia e pertanto beneficierà di sostegno, ma non finanziario, dell’Unione Europea per la fase realizzativa. Si apre pertanto una nuova possibilità per il definitivo recupero e valorizzazione di questo importante compendio minerario.
Quello di Montevecchio è risultato il migliore fra i cinque premiati dalla Commissione europea, ben tre dei quali in Sardegna. Gli altri due sono quelli presentati dal Comune di Carbonia per Serbariu e di Iglesias per Porto Flavia.
L’amministrazione comunale guspinese aveva partecipato al bando predisposto, su disposizione dell’Unione Europea, dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo della presidenza del Consiglio dei ministri, presentando un progetto interamente redatto dall’Ufficio Sviluppo e Cultura del Comune.
A seguito di una prima scrematura delle domande pervenute, la Commissione ministeriale di valutazione aveva inviato a febbraio i suoi funzionari a visitare i luoghi candidati. Un successo straordinario per il progetto su Montevecchio, valutato il primo assoluto nell’intero territorio nazionale.
«Siamo molto orgogliosi per il prestigioso risultato ottenuato.», è stato il commento praticamente all’unisono del sindaco, Rossella Pinna, e dell’assessore al Turismo, Enrica Olla: «Montevecchio conferma in questo frangente l’importanza internazionale che il sito riveste come centro di eccellenza nel patrimonio di archeologia industriale».
E ancora: «Adesso è necessario continuare nel processo di adeguamento dei percorsi di visita agli standard di sostenibilità e accessibilità richiesti da un mercato turistico internazionale senza il quale, il premio che ci vede al primo posto in Italia, rimane una soddisfazione ma non si concretizza in una ricaduta reale per il nostro territorio. Ed è questo il nostro obiettivo principale». Non ci sarà una pioggia di finanziamenti comunitari né statali, bensì la collocazione di Montevecchio in una vetrina internazionale del turismo, come è avvenuto nelle edizioni precedenti di «Eden» per il turismo acquatico e quello in aree naturalistiche protette. In altre parole, l’Unione Europea darà per Montevecchio una certificazione doc di «Destinazione di eccellenza per il turismo e la riconversione di siti».
E questo non è certo un aspetto di poco conto in un territorio dove l’economia traballa e la disoccupazione aumenta senza soluzione di continuità, camminando di pari passo con una allarmante ripresa dell’emigrazione che ricorda i tempi più bui.
LUCIANO ONNIS