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Sardegna

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Vivere la campagna

In tremila per Sant'Antonio

Sant'Antonio di Santadi

Sunday, June 17, 2012 - L'UNIONE SARDA

ARBUS. Il corteo ha percorso i 38 chilometri tra il paese e la borgata marina
In tremila per Sant'Antonio
La processione con traccas, cavalieri e gruppi folk

C'erano tremila fedeli ieri sera nella borgata marina di Santadi, arrivati da tutto il Campidano e dall'Oristanese, ad accogliere Sant'Antonio. C'erano 40 traccas, carri addobbati a festa, trainati dai buoi, senza i quali «non si può immaginare la festa di Sant'Antonio di Santadi» perché «equivarrebbe a toglierle il carattere di originalità e di brio popolare», come dice il presidente della Pro loco di Arbus, Salvatore Murtas, organizzatore dell'evento.
FOLLA C'erano 20 gruppi folk, 15 cavalieri, 30 cavalli, autorità religiose, civili, rappresentanti in alta uniforme della polizia penitenziaria di Is Arenas. Non mancavano gli abiti tradizionali dei paesi, i canti, i suoni, i colori e gioielli della festa, il suono delle launeddas, la banda musicale Ennio Porrino, e un fiume di persone, a piedi e a cavallo, che hanno seguito il corteo nella processione più lunga del territorio, una delle più lunghe d'Europa, per distanza percorsa: 38 chilometri da Arbus alla frazione marina, alle porte della Costa Verde. Un Sant'Antonio in grande stile, quello dell'edizione 2012, per un appuntamento che si ripete da 400 anni. Da quando gli abitanti di Santadi, per non esporre il simulacro del santo alla profanazione musulmana, trasportarono la statua ad Arbus, per poi riportarla in paese. Fu così che ebbe inizio l'usanza di "accompagnarlo" in processione a metà giugno di ogni anno. Una festa religiosa che anima la piccola borgata. Ma anche una sagra paesana, dove proceddu, muggini e salsicce regalano profumi antichi, mentre s'indorano nella brace degli arrostitori. Una ventina, quest'anno, che sino a domani lavoreranno accanto ai numerosi ambulanti. Un centinaio, quelli autorizzati dal Comune.
L'IDENTITÀ «Nonostante la crisi economica», dice l'assessore alla Cultura, il vice sindaco Gianni Lampis, «non abbiamo fatto mancare il nostro contributo di 20 mila euro. È un momento religioso, la tradizione che si rinnova. Per questo non possiamo permettere che muoia, sepolta dalla situazione sfavorevole di questi giorni». Ricorda che quest'anno il paese ha lavorato per valorizzare gli elementi identitari. Da aprile a giugno con le giornate dei buoi e dei cavalli, con gli addobbi presso il museo Corda, i laboratori della decorazione del pane. Il clou della festa oggi, alle 10.30 la processione per le vie del paesino, la messa, la degustazione dei prodotti tipici. Alle 19 lo spettacolo di addestramento di monta sarda, alle 21 musica col gruppo Ballos. Domani alle 15.30 rassegna d'arte ed artigianato, alle 17 torneo di calcio, memorial Frau, alle 18 messa, alle 20.30 balli in piazza. Martedì, alle prime luci dell'alba, il Santo viene riposto nel cocchio per far rientro ad Arbus. Fine con i fuochi d'artificio.
Santina Ravì