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Vivere la campagna
Nell’ambito delle politiche ambientali particolare attenzione viene dedicata alla progettazione e realizzazione di iniziative volte alla valorizzazione delle aree montane di Gonnosfanadiga e Villacidro in un progetto denominato “Vivere la Montagna”. Con questo progetto la Provincia punta su un’altra importante risorsa del territorio: la catena montuosa del Linas, dove svetta Punta Perda de sa mesa che con i suoi 1.236 metri di altezza è il secondo tetto dell’Isola dopo il Gennargentu.
Il massiccio del Linas è uno dei luoghi più suggestivi della Provincia del Medio Campidano meritevole di attenzioni programmatiche per creare ricchezza aggiuntiva per le popolazioni del territorio. Un ambiente straordinario, ricco di biodiversità animali e vegetali che meritano di essere conosciute dal grande pubblico.
Di notevole interesse geo-morfologico, il complesso è ricco di numerosi canaloni percorsi da torrenti che, prima di scendere a valle danno origine a spettacolari e maestose cascate, come la cascata di Piscina Irgas e quella di Muru Mannu che con i suoi 72 m è la più alta della Sardegna. Scisti cristallini e graniti rosati dominano l’intero paesaggio montuoso che si trova al centro di una ricca zona metallifera, ampiamente sfruttata dall’uomo sin dall’antichità, come testimoniano i resti di numerosi impianti minerari disseminati nella zona: Montevecchio a Guspini-Arbus, Ingurtosu ad Arbus, Perd’e Pibera a Gonnosfanadiga e Canale Serci a Villacidro. Tra i picchi di granito rosa e grigio, risaltano e profumano l’aria, le macchie verdeggianti di cespugli di timo ed elicriso, mentre il grande patrimonio boschivo è caratterizzato in prevalenza da fitte e suggestive leccete che crescono fra rocce antichissime che gli studiosi hanno classificato fra le più vecchie d’Italia (500 milioni di anni), e da arbusti tipici della macchia mediterranea: splendidi esemplari di corbezzolo, di erica arborea, fillirea e grossi aceri. A quote meno elevate la vegetazione è caratterizzata da arbusti di cisto, lentisco, olivastro, erica ginestra e, nelle zone rocciose, di euforbia che nelle aree più umide, in prossimità dei corsi d’acqua e delle cascate, lascia spazio a salici e oleandri. Tra le altre specie, ben 45 sono endemiche come l’Helichrysum montelinasanum, l’Euphorbia l’Amygdaloides, la Poa Balbisii, la Scilla Obtusifolia, l’Aristolochia Tyrrena, la Silene Nodulosa, la Festuca Morisiana,la Veronica Brevistyla.
Un grande numero di uccelli predatori abitano questi luoghi, come la poiana, il falco pellegrino, il gheppio, lo sparviero e persino alcuni esemplari di aquila reale che nidificano nelle guglie più alte e isolate, e ancora il cervo sardo, il muflone e il geotritone.
Una fitta rete di sentieri si addentra nei boschi verso le cime più alte e le numerose cascate offrendo la possibilità di rilassanti passeggiate immersi nei boschi.
Il progetto “Vivere la montagna” verrà elaborato in collaborazione reciproca con le amministrazioni comunali interessate. Il massiccio del Linas rappresenta un’opportunità per presentare progetti strategici ad ampio partenariato internazionale, nazionale e regionale, finalizzati alla valorizzazione integrata delle componenti ambientali, produttive, infrastrutturali e sociali che caratterizzano il sistema montagna, per favorirne lo sviluppo economico in termini di sostenibilità. Attualmente le iniziative progettuali in fase di evoluzione riguardano i seguenti temi: valorizzazione dei prodotti agroalimentari e dell’artigianato artistico; pianificazione e valorizzazione della rete sentieristica del Linas; strutturazione dell'offerta turistica connessa all'escursionismo.