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Sardegna

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Vivere la campagna

Piano di valorizzazione del suino di razza sarda

esemplare di suino di razza sarda

La Provincia del Medio Campidano difende le sue biodiversità e punta l’attenzione sul maiale di razza sarda allevato allo stato libero a ciclo biologico completo. E’ stato appurato dai tecnici di Agris e di ANAS che la selezione più antica “il progenitore” del suino di razza sarda è presente soprattutto nel Medio Campidano. Questa razza è stata riconosciuta ufficialmente l’8.06.2006 col D.M. n. 21664 (successivamente modificato dal D.M. n. 24089 del 18.12.2006). Essa è inserita tra le razze suine autoctone nazionali che finora comprendevano la Cinta Senese, Mora Romagnola, Nero Siciliano, Casertana e Calabrese. Nel Decreto sono riportati i caratteri morfologici specifici per le singole razze suine autoctone, in particolare vengono elencati sia quelli che comportano l’esclusione dal registro anagrafico che quelli di appartenenza alla razza. La consistenza della popolazione di suino rustico sardo è stimata, sul solo territorio del Medio Campidano, in circa 500 capi, e costituisce una popolazione di vera origine autoctona. Per prevenire la possibile perdita del patrimonio genetico e la conseguente riduzione della biodiversità, la Provincia del Medio Campidano ha predisposto un Piano di Valorizzazione, finalizzato all’incremento degli allevamenti nel territorio. Detto Piano si muove in armonia con le disposizioni del Ministero dell’agricoltura. Oggi la razza sarda è considerata per Decreto la “sesta razza nazionale” da tutelare e può costituire un comparto su cui puntare per produrre nuova ricchezza e nuova occupazione. I contenuti dell’azione protezionistica sono finalizzati a limitare la diffusione degli OGM, a tutelare e valorizzare la biodiversità, difendere i diritti degli agricoltori e sostenere l’agricoltura locale, come prevede il progetto “Vivere la Campagna”.
L'allevamento del maiale sardo è sempre stato presente nei comuni del Medio Campidano, ma oggi le aziende che hanno conservato la razza hanno bisogno di una considerazione specifica in quanto nobili custodi di biodiversità in via di diminuizione. La cultura sociale in questi anni è molto attenta alle problematiche della conservazione delle razze in via di estinzione e per questa ragione la Provincia Verde della Sardegna non poteva trascurare questo importante comparto produttivo. Tradizionalmente i suini sono stati tenuti in grande considerazione dall' economia rurale, in ogni epoca storica, per la loro capacità di produrre redditi integrativi nell’azienda agricola. Poi con l’evento delle selezioni per ottenere soggetti di grossa taglia l’allevamento del suino brado è passato nel dimenticatoio, ma negli ultimi quarant’anni la tipologia dell'allevamento suino rustico sardo allevato allo stato libero è profondamente cambiata e la conservazione di questa preziosa reliquia avviene esclusivamente nelle aree di montagna.
Gli allevatori di Villacidro possono essere annoverati tra i decani dell’allevamento sardo. Dalle loro aziende sono partiti i riproduttori per le zone interne della Sardegna. Nelle loro imprese è tutt’ora presente la morfologia più antica del maiale sardo. Oggi chi volesse ripartire per realizzare l’allevamento dell'antica razza, i riproduttori di grande pregio morfologico può trovarli nell’agro di Villacidro. Si tratta di animali molto rustici, capaci di crescere in zone molto povere, di riprodursi naturalmente nei boschi più fitti ed impervi, di sopravvivere e resistere alle malattie, e alle intemperie in quanto temprati da secoli ai disagi delle stagioni secche e alla scarsità di cibo.
Il maiale sardo cresce molto lentamente, circa un terzo rispetto al bianco maiale commerciale, è inutile alimentarlo in abbondanza tanto l'indice di sviluppo è regolato dalla sua natura rustica, ma le carni sono sapide e compatte.
Per rendere noti alcuni aspetti distintivi, vengono riportate le caratteristiche morfologiche tipiche della razza Sarda e i caratteri morfologici che comportano l’esclusione dal registro anagrafico, così come indicate dal suddetto Decreto.

Caratteristiche morfologiche del suino di razza sarda
Tipo Taglia piccola con scheletro solido
Mantello e pigmentazione  Cute pigmentata almeno parzialmente. Mantello di colore vario: nero, bianco, rosso, grigio, fulvo, unito o pezzato. Setole folte e talvolta ondulate o arricciate che ricoprono abbondantemente il corpo. E' presente una criniera dorsale con setole lunghe. E' possibile la presenza di un ciuffo lombare.
Testa Di medio sviluppo, profilo fronto-nasale rettilineo, orecchie pendenti in avanti o laterlamente. E' possibile la presenza di tettole.
Collo Corto e robusto
Tronco Poco sviluppato, linea dorso-lombare rettilinea o leggermente convessa, groppa inclinata, spalle leggere, torace poco sviluppato, cosce scarne. Coda lunga con setole che, talvolta, formano una caratteristica coda "cavallina"
Arti Corti e robusti
Caratteri sessuali Nel Maschio: testicoli ben pronunciati, capezzoli in numero non inferiore a 8.
Nella Femmina: mammelle in numero non inferiore a 8 con capezzoli normali ben pronunciati e pervi.
Caratteri morfologici che comportano l'esclusione dal registro  L'assenza di setole, cute totalmente depigmentata, orecchie dritte, profilo fronto-nasale concavo, mantello striato o agouti, presenza di fascia bianca, anche parziale, sul torace.

 

 

Nobas

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