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Sardegna

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Vivere la campagna

Siddi, Parco Naturalistico Archeologico Sa Fogaia

Siddi, nuraghe Sa Fogaia

Dove si trova
Il Parco Sa Fogaia è un’area naturalistica archeologica situata in agro di Siddi-VS, sul versante Est di un altopiano basaltico denominato Pranu de Siddi, a circa 330 metri s.l.m., in località Sa Fogaia.

Descrizione
Il Parco mostra spazi nei quali prevale il bosco a leccio, altri in cui predominano i popolamenti erbacei, ed altri ancora rappresentati dalla macchia mediterranea.
Nell’area sono state finora riconosciute 154 diverse specie di piante appartenenti a 41 famiglie, anche se il loro numero reale è certo di gran lunga superiore. Fra queste sono presenti numerose varietà appartenenti a forme vegetali più antiche come i licheni (tallofite), specie più evolute come i muschi (briofite), e altre ancora più evolute come le felci (pteridofite).
La rappresentanza più rilevante è però data delle angiosperme (spermatofite, ossia piante a fiore), che dominano su tutte le altre. Fra queste si possono riconoscere numerose e singolari orchidee selvatiche (come l’ofride di Moris, l’ofride ciliata e l’orchide farfalla), profumate piante aromatiche (tra le quali menta selvatica, l’assenzio arbustivo e l’enula cepittoni), diverse piante endemiche e rare (fra queste la ginestra di Moris, il poligono scopario e il basilisco), specie particolari per i diversi utilizzi possibili in campo medico (come l’iperico, usato nella cura degli stati depressivi, la scilla, utilizzata come cardiotonico e la malva, impiegata contro la tosse e come anti-infiammatorio, ecc.), o per gli antichi impieghi nella vita di tutti i giorni (come il lentisco, usato in passato per estrarre l’olio dalle sue bacche e colorare gli abiti, l’elicriso, impiegato per conservare e profumare gli abiti, le bacche di mirto, utilizzate per la prevenzione della caduta dei capelli e per renderli scuri, il saracchio, usato per la copertura delle capanne, ecc.).
Nel parco vivono pure diverse varietà di animali. Fino ad oggi sono state riconosciute 63 specie di Uccelli (appartenenti a 32 famiglie), 7 specie di Mammiferi (appartenenti a 6 famiglie), 7 specie di Rettili e 5 di Insetti.
A Sa Fogaia è infatti possibile incontrare vari Rapaci notturni e diurni (il Barbagianni, la Civetta, la Poiana, il Gheppio, lo Sparviere, ecc.), numerosi Passeriformi (la Calandra, la Calandrella, la Ballerina gialla, il Fiorrancino, la Passera sarda, il Verdone, il Corvo imperiale ecc.), dei Caradriformi (l’Occhione, la Pavoncella ecc.), alcuni Galliformi (la Pernice sarda), e poi il Picchio rosso maggiore, l’Upupa, il Gruccione ecc. Tra i Mammiferi sono presenti la Volpe, la Donnola, la Lepre ecc. Fra i Rettili (appartenenti all’ordine Squamata) la Lucertola campestre, la Tarantola mauritanica, la Luscengola, il Gongilo ocellato ecc., mentre fra gli Insetti il Phoracantha semipunctata, il Cebrio sardous, l’Oryctes grypus ecc.
Esiste anche una zona panoramica, da dove è possibile dominare il caratteristico paesaggio della Marmilla, dolce e ondulato, con quell’armonioso susseguirsi di colline e zone pianeggianti.
Ancora, oltre, sullo sfondo, in un succedersi di curiose alternanze cromatiche legate al mutare delle stagioni, lo sguardo comprende le giare di Gesturi e Serri, il Monte Arci, l’Arcuentu e le cime più imponenti del Gennargentu.

Il sentiero naturalistico
All’interno del Parco si sviluppa un sentiero naturalistico chiamato “su mori de is erbas” (il sentiero delle erbe), ricavato reimpiegando parzialmente una vecchia mulattiera che i siddesi usavano in passato per salire a piedi sulla giara. Percorrendolo è possibile osservare buona parte delle specie floristiche che compongono la comunità vegetale della Marmilla e della Sardegna meridionale, aiutati anche dalla presenza di oltre 100 cartellini in legno indicanti i nomi delle piante.
Proseguendo ancora lungo il sentiero si possono raggiungere alcuni vecchi recinti di pastori, vari terrazzamenti e moridinas (cumuli di pietre) realizzati dagli agricoltori per la coltivazione, o arrivare nel punto dove da circa 2,5 milioni di anni staziona un imponente costone di roccia basaltica. Ricoperto quasi completamente di licheni, dalla sua osservazione si possono comprendere meglio le origini geologiche della giara di Siddi e quella delle altre giare (ad es. quella di Gesturi), nonché l’ambiente collinare caratteristico della Marmilla.

Il nuraghe Sa Fogaia
Raggiungibile attraverso un sentiero, questo nuraghe, costruito in posizione strategica su un bordo a strapiombo, è posto sul versante Est dell’altopiano di Siddi, ad una quota di 325 metri s.l.m., proprio nella zona panoramica del parco.
Si tratta di un singolare nuraghe a corridoio, complesso ed irregolare, che si compone di tre grandi corpi megalitici affiancati e varie costruzioni secondarie. Esso ha un’altezza residua di oltre 6 metri ed è stato edificato sulla roccia affiorante con blocchi poliedrici di basalto sovrapposti a secco in opera poligonale. Il nuraghe è databile, nella sua prima fase costruttiva, al Bronzo Medio iniziale.
Il primo e più antico corpo di questa struttura (il nuraghe a corridoio vero e proprio), mostra una particolare forma tricuspidata ad Y, con ingresso sopraelevato posto a circa 5 metri da terra. Rivolto a Nord/Nord-Est, è raggiungibile attraverso una splendida rampa gradonata ricavata nello spessore murario. Al suo interno si trova un corridoio con andamento curvo e senza copertura (purtroppo crollata), muri residui aggettanti e dei gradini che davano ad un terrazzo oggi mancante.
Gli altri due corpi della struttura, aggiunti successivamente sul piano di campagna, si addossano al corpo principale su due lati, da Est e da Ovest/Nord-Ovest.
Nel corpo aggiunto del lato Est si osserva un corridoio con muri aggettanti e copertura residua realizzata sia a piattabanda che ad ogiva. Sul suo lato destro, che termina su un cortile interno aperto, sono presenti due vani senza copertura, di cui uno rettangolare absidato e l’altro curvilineo irregolare.
Nel corpo aggiunto del lato Ovest/Nord-Ovest è visibile un ambiente di forma circolare, copertura a tholos ed una scala di camera che dava forse accesso ad un terrazzo oggi scomparso. Un altro vano mostra invece forma sub-rettangolare allungata con copertura angolare quasi ad ogiva, sul cui lato destro si apre un ambiente più piccolo di forma sub-circolare.
Intorno al cortile si affacciano altri vani circolari minori (quasi integralmente crollati), un muro di rifascio e ancora dei gradini residui. Dentro il cortile si notano i resti di alcuni ambienti rettangolari legati ad una fase di reimpiego del monumento in età tardo punica e romana. Altri vani rettangolari ed un corridoio della fase di riuso sono visibili pure intorno al lato Sud del nuraghe, sia addossati alla struttura che a ridosso di essa.
Fra i ritrovamenti compiuti durante le due campagne di scavo effettuate nel nuraghe siddese (1993-1994 e 2003-2004) si ricordano tazze, ciotole, vasi, scodelle e teglie appartenenti al Bronzo Medio iniziale (Bonnannaro B), una lesina di bronzo e ceramica nuragica in frantumi (soprattutto negli strati di base). Gli scavi hanno anche portato alla luce strati tardo punici e romani con il rinvenimento di anfore, piatti decorati con palmette, una sepoltura e numerosissima altra ceramica in pezzi.
Dei secoli XIII-XIV sono invece i resti di una brocca, che testimoniano la frequentazione di Sa Fogaia pure nel Medioevo.

La storia
Particolarmente importante per la comunità siddese, l’area di Sa Fogaia è stata frequentata dall’uomo fin dalla preistoria. Lo testimoniano la presenza di un nuraghe a corridoio, resti insediativi nuragici, punici e romani, dell’ossidiana sparsa legata ad un’officina litica e, più recenti, terrazzamenti, cumuli di pietre (moridinas), allineamenti, “costruzioni” e recinti (cottis).
In passato l’intera area del parco fu probabilmente impiegata pure come ademprivio (cioè terreni demaniali che tutti potevano utilizzare, con dei vincoli e previo pagamento di imposte, attraverso attività che potevano riguardare il legnatico, la coltivazione ed il pascolo).
Come farebbero pensare il suo nome ed altri elementi visibili nella zona (piazzole, grandi monconi appartenenti a piante di leccio secolari tagliate alla base ecc.), nei secoli passati l’area fu forse impiegata anche per la produzione di carbone.
Per ciò che riguarda la documentazione scritta, dagli atti presenti nell’archivio storico di Siddi risulta che il signor Elia Aru usurpò Sa Fogaia dopo il 1853, per un’estensione di 1,80 ettari. Tale estensione passò più tardi nelle mani del signor Efisio Aru, il quale lo vendette al signor Luigi Corona, che lo cedette poi all’Ente Comunale di Assistenza (ECA).
Altre usurpazioni a Sa Fogaia avvennero pure nel 1859 (80 are circa).
Una fonte orale (sig. Giuseppe Pisanu, noto Lesti) riferisce inoltre che i terreni di Sa Fogaia furono utilizzati, subito dopo l’acquisizione da parte dell’ECA, da Eligio e Iolanda Spanu (nipoti del defunto Luigi Corona), e successivamente (nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale) da Don Ciccittu (Francesco Puddu, uno dei più grandi proprietari terrieri di Siddi e della zona, fondatore del pastificio Puddu). Nel secondo dopoguerra questi terreni furono rivendicati con forza dai cittadini di Siddi, tra i quali furono pertanto “distribuiti”.
Un’altra fonte orale (sig. Francesco Spanu, figlio di Eligio e nipote di Iolanda), riferisce invece che gli Spanu non ebbero in concessione i terreni dall’ECA, ma che essi li occuparono per scelta dato che, quali eredi diretti del Corona (la moglie fu usufruttuaria delle proprietà cedute dal marito), si trovarono a dover versare le imposte dovute per quei terreni giacché l’ECA (ente a cui il Corona li donò) era inadempiente e gli esattori continuavano a pretendere da loro i tributi.
Gli Spanu utilizzarono così Sa Fogaia sia per il pascolo che per il ricovero degli animali. Questo fino al 1936, quando la moglie del Corono morì ed i terreni “passarono” a Don Ciccittu.
È dalla consultazione dei registri dell’ECA che si potrebbe risalire all’utilizzo di Sa Fogaia dagli anni 1921-1926 fino al 1973 circa. Per il resto, occorre affidarsi alla memoria dei siddesi.
Tutta l’area di Sa Fogaia, di proprietà del Comune di Siddi, è da tempo interessata da una serie di interventi di valorizzazione. Sa Fogaia È Parco Naturalistico Archeologico dal 2002.

Cosa si prefigge
Il Parco Naturalistico Archeologico Sa Fogaia ha l’obiettivo di far conoscere, avendone cura, vari aspetti caratteristici della flora e della fauna della Sardegna e dell’archeologia nuragica.
Il Parco si pone inoltre come punto di riferimento stabile per svolgere attività scientifiche e di ricerca anche a scopo didattico (inanellamento, studio degli uccelli ecc.), e come luogo per ristabilire un equilibrato contatto con la natura e l’ambiente, da vivere in maniera attiva, viva e dinamica.
La visita al Parco completa fra l’altro quella al Museo Ornitologico della Sardegna di Siddi attraverso l’osservazione diretta, nel loro ambiente naturale, di varie delle specie presenti dentro la collezione museale siddese.

Le attività e i servizi
Oltre all’apertura giornaliera e a funzionare come punto informazioni, nel Parco si effettuano visite guidate naturalistiche e archeologiche (su prenotazione), laboratori didattici (su prenotazione), mostre, seminari, convegni, manifestazioni sul mondo dell’ornitologia, della natura e dell’ambiente ed eventi culturali in genere.
Nel parco si trovano poi un percorso fisso per attività di orienteering (orientamento), un’area per l’inanellamento degli uccelli, sentieri e spazi per lo svolgimento di attività ricreative, culturali e scientifiche.
Tra i suoi lecci secolari è presente un’area pic-nic attrezzata con tavoli, punti cottura, bagni e punti acqua, ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta e in armonia con la natura.

Giorni e orari di apertura
Primavera Estate (Marzo – Settembre):
Dal martedì al venerdì: 10,00 - 16,00.
Sabato, Domenica e Festivi: 9,00 – 17,00.
Lunedì e orari diversi su prenotazione.

Autunno-Inverno (Ottobre – Febbraio):
Sabato, Domenica e Festivi: 9,00 – 17,00.
Restanti giorni e orari diversi su prenotazione.


Come arrivare al Parco
Il parco Sa Fogaia può essere raggiunto dalla SS 131, imboccando diverse uscite. Chi arriva da Cagliari (distante circa 60 km) può svoltare all’uscita per Villamar, e da qui proseguire sulla provinciale per Ussaramanna fino al bivio per Siddi e poi seguire le indicazioni.
Chi invece arriva da Oristano (distante 50 km circa) può svoltare all’uscita Collinas–Museo del Territorio, da qui proseguire sulla strada per Gonnostramatza, e poi per Siddi seguendo le indicazioni.

Per informazioni:
Società Cooperativa Villa Silli
Telefono: 070 93 98 88 - 347 51 16 787
E-mail: coopvillasilli@gmail.com
www.villasilli.it