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Sardegna

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Vivere la campagna

Piano di Valorizzazione del Melone coltivato in asciutto. Gli agricoltori hanno una funzione decisiva per la diffusione della coltivazione nei comuni della Marmilla

melone

Friday, May 22, 2009 - COMUNICATO STAMPA

Procedimenti snelli e affidabili. Il segreto che avvicina i produttori alle iniziative della Provincia del Medio Campidano. Ridurre i tempi per partecipare ai Piani di Valorizzazione per migliorare la competitività e la soddisfazione degli agricoltori.

In tempo di vacche magre ogni iniziativa tesa a rendere produttiva la campagna va salutata con grande interesse. Non per niente il progetto principale a carattere strategico, della provincia è chiamato “Vivere la Campagna”. Per il melone in asciutto, il progetto finanziato dalla Provincia del Medio Campidano, hanno presentato domanda in 85. Sono agricoltori che hanno i terreni agricoli, ricadenti nei comuni della Marmilla: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca.
Coloro che hanno presentato domanda conforme al bando di partecipazione potranno avviare la coltivazione senza nessun altro aggravio burocratico. Report, a suo tempo, ci fece una vignetta televisiva che aveva fatto sorridere gli italiani, ora quel progetto è una realtà e vi partecipano in tanti. Questa volta si è andati dalle parole ai fatti, come si suol dire quando gli impegni vengono mantenuti. Il presidente della Provincia Fulvio Tocco insiste sulle politiche di promozione territoriale e dice con ostinazione che il capitale rurale deve essere valutato per quel che rappresenta socialmente. Le aree rurali impoverite, ma ancora in grado di riprendersi, vanno sostenute con interventi diretti e mirati. Nel progetto è previsto che una parte del prodotto melone vada in promozione con il Paniere della Provincia Verde. Il Paniere nato allo scopo di valorizzare le produzioni locali, la qualità e la tipicità, il legame delle produzioni con il territorio, la cultura e le tradizioni, per creare una rete che coinvolga non solo gli aspetti della produzione, ma anche quelli turistici e ambientali nell’ottica di promuovere il “mangiar sano nel Medio Campidano”.