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Sardegna

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Vivere la campagna

È un’annata olearia dai due volti nel Linas e Marmilla

olive

Sunday, October 14, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

A Gonnosfanadiga e Villacidro prevale comunque la linea dell’ottimismo mentre nel resto del territorio è allarme

GONNOSFANADIGA Un bicchiere (d’olio) mezzo vuoto e mezzo pieno per la produzione olivicola del Linas, area geografica che, con Gonnosfanadiga e Villacidro in prima fila, è fra le maggiori dell’intera isola in fatto di olive e olio. Gioiscono gli olivicoltori della specialità “salamoia”, preannunciano un’annata media gli oleari. Il quadro che si prospetta lo dipinge uno dei produttori più esperti e qualificati del territorio, il gonnese Gino Deias: «L’annata si presenta con due ordini di fattori. La siccità ha danneggiato gli uliveti in asciutto che producono prevalentemente olive per olio. La piovosità è stata bassissima e se non piove a giorni, come dicono le previsioni, il raccolto di questo tipo d’oliva sarà in parte compromesso. Ma bastano due o tre giorni di acqua per capovolgere la situiazione». Bene invece, molto bene la produzione delle olive da salamoia: «A Gonnosfanadiga ci sono una decina di grosse aziende che praticano questa coltura, fra questa la mia. – prosegue Gino Deias -Si prospetta un’ottima annata per quantità e qualità. In primavera è piovuto abbastanza e da giugno abbiamo cominciato ad annaffiare con i sistemi di irrigazione temporizzati. Spendiamo tanto in corrente elettrica (3 ore al giorno di pompaggio dai pozzi), ma poi la piantagione ne trae beneficio. Le piante non soffrono la siccità e la produzione è redditizia e di ottima qualità». In marmilla. Da queste parti avrebbe potuto essere una di quelle che finiscono diritte negli annali e invece si rischia l’ennesimo flop. Già, perché se all’abbondante fioritura di fine primavera circostante era seguita una selezione del frutto, riferita alla quantità, fuori dall’ordinario, a riportare gli olivicoltori del vasto territorio con i piedi per terra ci ha pensato una delle estati più torride dell’ultimo cinquantennio. Il tutto aggravato dalla totale assenza di piogge che già da metà agosto hanno mandato in crisi gli uliveti. Risultato olive raggrinzite, ridotte all’osso, specialmente per quanto riguarda la cultivar Semidana mentre la Tonda di Cagliari cade dagli alberi non appena mostra i primi segni di maturazione. «Olive come il viso di una novantenne, raggrinzite e secche. Un vero peccato perché causa le temperature elevate la mosca olearia era sta messa fuori gioco con le larve impossibilitate a svilupparsi. Per contro il poco olio che si ricaverà, ancora presto per avere dati attendibili, sarà certamente di qualità», dice Stefano Putzolu (che dà una mano al padre Mariano nella cura dell’oliveto familiare), la cui voce si aggiunge al coro generale. (l.on/ti.se)