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Sardegna

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Vivere la campagna

Una menzogna di Mario Giordano pubblicata da Il Giornale il 13 marzo 2012

Fulvio Tocco - Presidente della Provincia del Medio Campidano

Thursday, March 15, 2012 - COMUNICATO STAMPA

“PROVINCE SANGUISUGHE”
Nel suo libro «Spudorati» Giordano racconta una panzana sul Medio Campidano

Le bugie che non manchino mai quando si vuole sollevare un polverone. Poi cosa importa se in un ente ci lavorano delle persone in carne ed ossa e che magari si fanno in quattro per compiere il loro dovere al servizio del territorio? L’importante è colpire nel mucchio. Normalmente nelle aree rurali del paese l’etica è più importante dei soldi, un uomo di cultura questo dovrebbe saperlo. Invece ci risiamo, il Giornale torna con una falsa notizia sulla provincia del Medio Campidano. Lo aveva fatto alcuni anni fa quando fu messa alla berlina addirittura su mezza pagina, con una notizia infondata sull’acquisto di un fantomatico cane da tartufo mai avvenuto. Siamo alle solite, lo stesso Giornale che ha assunto la veste del denigratore del sistema delle province ancor prima che venissero a galla i dati della Bocconi di Milano che dicono a chiare lettere che gli enti più costosi sono le regioni, ha pubblicato un capitolo del libro “Spudorati” (152 pagine, 18 euro, Mondadori) di Mario Giordano, 45 anni, direttore di Mediaset all-news TgCom24, dove attraverso la menzogna ha denigrato ancora una volta, la piccola provincia verde , accusandola di finanziare la sagra del salmone del Medio Campidano, “per esempio”. “Per esempio” ha aggiunto il buon Mario per dare più tono alle sue inchieste. Ma questa volta l’ “esempio” di Mario non calza da nessuna parte. E il Giornale attraverso il suo giornalista colto ha preso un altro granchio. Se gli “esempi” son questi, la credibilità dello scritto è già a livello di pavimento perché nella provincia più agricola della Sardegna non si è mai vista una sagra del salmone. La provincia nella sua breve storia, nel seguire il territorio ha fatto una scelta, promuovendo nelle scuole la cultura del “Mangia come Parli” con le fattorie didattiche, nei comuni con le giornate di AgriCultura, con i contadini un progetto finalizzato a rendere coltivato il territorio chiamato “Vivere la Campagna” e con la costituzione del Paniere della Provincia Verde. I prodotti di queste aziende sono commercializzati dagli stessi agricoltori al “Mercato Rurale Le Tre Terre” per sperimentare la chiusura della filiera in casa. Poi che ne sa il simpatico Mario della funzione delle sagre nei centri rurali della Sardegna? Sono delle vere e proprie vetrine a carattere identitario, rappresentano la tradizione, quindi la cultura di un popolo. Cosa importa all’articolista e al Giornale se da 150 anni le Province identificano il territorio di appartenenza di ciascun italiano, annacquarle col qualunquismo significa sbiadire i colori dell’Italia. Perché non prova il buon Giordano a presentarsi alla sagra della fragola di Arborea, dove arrivano i visitatori da ogni angolo della penisola, e dire che si tratta di uno sperpero di risorse? come minimo ne uscirebbe malconcio. Le province sono l’istituzione su cui si è costruita l’identità del nostro paese. L’Italia è un paese di provincia, perché è in provincia che vivono, operano, crescono, migliaia di italiani. Ma a proposito di province sanguisughe, vogliamo cogliere l’occasione per dire che in Sardegna abbiamo rispetto dell’uso delle risorse pubbliche. Dei soldi dei cittadini. E quando ne abbiamo la possibilità cerchiamo di farle fruttare al massimo nell’interesse della collettività che amministriamo. Faccio un esempio. Vivere la Campagna è un progetto agro-eco-ambientale voluto dalla Provincia, dai comuni e dalle organizzazioni sindacali in un territorio che per l’approvvigionamento delle proteine vegetali ricorreva soprattutto ai mercati esterni. E’ tenuto in piedi da 1.381 contadini e pastori, che rendono disponibili alla coltivazione circa 7.500 ettari, generando una Plv di 4.500. 000 euro, senza contare i benefici ambientali che produce con la funzione biologica delle leguminose e del valore, stimabile in 300.000 euro, dell’azoto naturale che viene rilasciato al suolo dagli essudati radicali. L’investimento costa circa un milione di Euro. Il ritorno sugli investimenti è di 1 a 4,5, più 70. 000 giornate lavorative, più il mantenimento degli ecosistemi. Questi benefici sono verificabili nell’arco di un anno solare e non secondo i tempi delle elefantiache burocrazie delle regioni. E nel Medio Campidano dopo un raccolto ne viene un altro con nuove pratiche e nuovi benefici per mantenere i tempi del mercato e non quelli della sgradevole burocrazia. Ringrazio Mario Giordano per la menzogna, artatamente messa in campo, per denigrare la provincia ma spero che questo canale sia utile per dimostrare che le buone pratiche nella pubblica amministrazione, esistono ancora. e che il male dell’Italia sono i privilegi per pochi pagati con i sacrifici di molti. L’Italia senza i privilegi e le menzogne per giustificare qualsiasi ragionamento sarebbe un paradiso.
Fulvio Tocco