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Sardegna

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Vivere la campagna

La Provincia sul disastro alluvionale che ha colpito i centri urbani

alluvione

Thursday, November 24, 2011 - COMUNICATO STAMPA

La giunta provinciale esprime profonda solidarietà verso le comunità colpite dalle alluvioni del 22 novembre scorso. Da non dimenticare che da un ventennio a questa parte il mese di novembre ha sempre lasciato il suo segno negativo nel Medio Campidano. Dal 1989 ad oggi il Campidano, la Marmilla e il Linas- guspinese ne son rimasti rovinosamente colpiti. Questi eventi, sicuramente, costituiscono un danno per tutta la Sardegna. Il pronto intervento del sistema di Protezione civile territoriale ha fatto di tutto per alleviare le situazioni dei comuni e delle famiglie invase dal fango. Il loro lavoro, come nelle altre circostanze, è stato encomiabile. In condizioni come queste non servono le polemiche o i retro pensieri, d'altra parte saremmo degli incoscienti se dopo i disastri idrogeologici non ci interrogassimo a fondo sulle fragilità del nostro territorio e sulla necessità di sviluppare le politiche della prevenzione al massimo livello. Il territorio va curato in tutti suoi aspetti e di fronte a questi disastri è necessario presidiare e coltivare le campagne per contenere il devastante fenomeno della lisciviazione che invade i centri urbani con i fanghi di risulta. Ormai dobbiamo abituarci convivere con i lunghi periodi di siccità e con le improvvise e devastanti precipitazioni. Le cosiddette “bombe d’acqua”, possiamo dire senza essere contraddetti, non lasciano scampo e non ci sono infrastrutture che tengano. Si tratta di tenere sotto controllo il territorio nei centri abitati e negli spazi aperti, sempre meno vissuti dall’uomo da quando l’agricoltura è andata in crisi a causa di una dissennata politica nazionale. Ripetiamo con forza che la politica ad ogni livello deve prendere decisioni per limitare gli effetti catastrofici degli eventi naturali ai quali la nostra Sardegna è soggetta. Dobbiamo recuperare la logica della prevenzione, della manutenzione, della cura dell'esistente e del presidio totale delle campagne. Bisogna tornare a ripensare a degli investimenti di medio-lungo periodo, i cui costi immediati devono essere pensati con la prospettiva di evitare disastri di quest'entità, risparmiando per il futuro molto di più. Dobbiamo anche dire con forza che la Giunta regionale sblocchi i fondi a favore della Protezione civile, fermi inspiegabilmente da diversi anni, e che metta in bilancio, ora e non domani, le risorse per la coltivazione del territorio seguendo il modello di Vivere la Campagna. Per la Giunta provinciale l’dea è sempre la stessa : senza il contadino si perde la campagna. Le frequenti alluvioni ci dicono che il Medio Campidano è un territorio a rischio per cui bisogna prestare la massima attenzione al consumo del territorio in nome di uno sviluppo indefinito che ormai su più fronti dimostra di avere troppe conseguenze negative.