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Sardegna

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Vivere la campagna

A San Gavino per conoscere il ciclo biologico delle Farfalle

La casa delle farfalle: presentata dalla titolare Elena Marras, al presidente della provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco

Monday, August 9, 2010 - REDAZIONE

La casa delle farfalle è un museo vivente di educazione ambientale.
A San Gavino per conoscere il ciclo biologico delle Farfalle
Una curiosa attività allevatoriale, di una giovane pedagogista sarda, finalizzata alla conservazione e valorizzazione delle biodiversità del pianeta.

Appena si mette piede nella serra di San Gavino Monreale, realizzata in regione Nuraci, si capisce subito che allevare farfalle è un’attività ecocompatibile, un’attività finalizzata alla conservazione e valorizzazione delle biodiversità che rischiano di scomparire a causa del taglio sconsiderato delle foreste. In uno scampolo di terra, che ospita un oliveto ultracentenario, in prossimità della nuova ferrovia di San Gavino, ora è nata la “Casa delle Farfalle”. La nuova struttura è stata presentata ieri mattina dalla titolare Elena Marras, al presidente della provincia del Medio Campidano, Fulvio Tocco, affinché sia annoverata tra le ricchezze naturalistiche del Medio Campidano, da visitare. La realizzazione della Casa degli insetti variopinti è stata curata dalla stessa Elena Marras, pedagogista impegnata nel lavoro sociale, e apprezzata cultrice del mondo magico dei lepidotteri, che nell’arco di pochi anni ha dato anima e corpo all’originale progetto che arricchisce l’offerta degli ambienti didattici della Provincia Verde. Dall’esterno della strada si può notare con un semplice colpo d’occhio, l’emblema della “ Casa”: un portone con la forma e i colori di una variegata farfalla. All’interno della serra, possono essere osservate diverse specie di vegetali locali ed esotici, dove si disgiungono delle grandi piante di banane che stanno per spiccare il volo otre la sommità della serra. Nella curiosa struttura, ha raccontato, al presidente Tocco, la Marras, “sono riprodotti sia il clima che l’ambiente delle foreste tropicali per consentire alle farfalle di vivere e riprodursi come in ambiente naturale: una temperatura che oscilla tra i 27 e i 32 gradi e un’umidità che si aggira attorno al 60-70%,”. Temperatura favorita da una micro pioggerellina che consente comunque ai visitatori di muoversi senza rimanervi inumiditi. Percorrendo i sentieri interni è facile guardare e fotografare le farfalle da vicino, posate sui fiori o sulle grandi foglie di arbusti mediterranei ed esotici. Gli arbusti fioriti rendono, ancora più colorato ed accogliente l’ambiente di riproduzione e di studio. La casa, riferisce Elena Marras con la passione di chi ha ideato e realizzato una sua straordinaria creatura, “è stata pensata anche per ricavare un’oasi delle biodiversità del Medio Campidano, in linea con i programmi che hanno caratterizzato la provincia sin dalla sua nascita, sullo scenario regionale”. Per soddisfare le curiosità dei visitatori, all’interno della serra, possono essere riscontrate, sessantacinque specie di farfalle che volano libere, e altre pupe appese ad una mensola, pronte a liberarsi dallo stato di crisalide, come un pulcino che esce dal guscio, nell’arco di una decina di giorni. A chi volesse visitare la Casa, da studioso o da semplice curioso, si può dire che, pagare quel modesto biglietto d’ingresso, può rappresentare la giusta motivazione per incoraggiare i pionieri di altre nuove iniziative al servizio della cultura naturalistica.