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Sardegna

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Vivere la campagna

Musica e cabaret contro la serrata del Santa M. Assunta

Chiesa San Nicolo' Guspini

Monday, March 12, 2012 - L'UNIONE SARDA

GUSPINI. Centro di riabilitazione

No alla chiusura del Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini. È stato detto e ripetuto centinaia di volte durante la maratona musicale, organizza da Radio Supersound. La piazza XX Settembre era strapiena come nei grandi avvenimenti. Musica e cabaret si sono alternati alle parole di politici e alle testimonianze di pazienti, familiari e dipendenti. «Solo al Santa Maria Assunta ci sono gli strumenti per curare mio figlio», ha detto Dino Murgia di Ghilarza, con la foto di Marco, in coma dal 2009, sul petto, «Certo non posso dire che mio figlio guarirà, ma qualche risultato c'è stato. Bisogna trovare una soluzione. La politica non deve affossare la struttura di Guspini», ha concluso facendo riferimento al mancato accoglimento dell'emendamento orale presentato il 29 febbraio in consiglio regionale per risolvere il problema dell'acquisizione del Centro di cura. L'emendamento era stato proposto e sarebbe stato inserito nella Finanziaria 2012 per consentire alla Regione di onorare l'impegno di acquisizione assunto il 2 agosto 2010. Invece non è stato neanche discusso e ora si rischia di disperdere un patrimonio di attrezzature, di competenze e professionalità.
«Bisogna fare il distinguo tra Fondazione e Centro. Sarà la magistratura a decidere se ci sono responsabili nel fallimento della Fondazione. Ora come ora quello che ci preme maggiormente è salvare il Centro. Come hanno detto pazienti e familiari, è una struttura d'eccellenza e non può essere chiusa», ha detto il sindaco di Guspini Rossella Pinna. Tra i grandi assenti Tarcisio Agus, consigliere regionale, ex sindaco di Guspini, ex presidente della Fondazione Guspini per la vita. «Peccato. Avrebbe avuto modo di spiegare ai guspinesi come si è arrivati al fallimento della Fondazione e le cause che hanno determinato venticinque milioni di debiti, lasciando sul lastrico alcune imprese locali, che hanno lavorato per costruire il Centro», osserva Gian Pietro Pusceddu, imprenditore edile, che ha dovuto chiudere la sua impresa.
Sul palco si sono alternati: il trio Free Dreams, i Team Work, i cantanti Antonio Pani, Paolo Boi, il gruppo Amakiaus, i Kantidos, i Rosso Mal Pelo, il cabarettista Pibioi, i Bilama, Consuelo Lallai, i Tribu Life, Benito Urgu, Luca Tiloca, i Bakkano, Quilo Sa Razza, Claudia Aru e Sabrina Uccheddu. (g. p. p.)