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Sardegna

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Vivere la campagna

Erano considerati la quarta categoria allevatoriale, ora vengono premiati. Restituito l’onore professionale agli allevatori di suini all’aria aperta

primo meeting suino razza sarda

Wednesday, December 2, 2009 - COMUNICATO STAMPA

Attestati di merito per la conservazione della razza sarda nel territorio della provincia del Medio Campidano

Conferiti gli attestati di merito agli allevatori storici: Salvatore Vacca, Giuseppe Piras, Efisio Piras, Giovanni Muscas e Anna Pittau, tutti residenti nel Paese d’ombre, per aver custodito caparbiamente i suini di razza sarda sino ai giorni nostri. A Giacomo Vacca di Villacidro e ad Annalisa Lecca, di Guspini, sono stati assegnati, invece, gli attestati per le nuove iniziative allevatoriali. Domenica scorsa in località Villascema, in agro di Villacidro, si è tenuto il primo Meeting del suino di razza sarda, organizzato dalla Provincia, dal comune di Villacidro, e dall’Associazione Interprovinciale Allevatori. Alla prima manifestazione del suino di razza sarda, ma pare che si tratti addirittura del primo Meeting nazionale degli animali regolarizzati dal Libro Anagrafico ANAS, hanno partecipato Luigi Tacchi, un’esperto genetista zootecnico dell’Anas, di Roma, Gianni Piredda e Sebastiano Porcu dell’Agris Sardegna, Mario Bitti e Silvio Pistis, rispettivamente direttore e tecnico dell’Apa di Nuoro, Efisio Deiana e Pasquale Melis veterinari dell’Asl di Sanluri, Raffaele Corsini, direttore dell’AIPA e il direttore della Città del Bio Ignazio Garau. Gli onori di casa gli ha rigorosamente, tenuti il sindaco di Villacidro, Ignazio Fanni, in onore di un patrimonio animale che gli allevatori più caparbi hanno conservato proprio nell’agro del suo comune. Oggi Villacidro, grazie ai suoi allevatori, può essere considerato, uno dei centri più importanti d’Europa per la valorizzazione delle biodiversità animali. In quelle montagne è ancora conservata la caratteristica del progenitore del maiale sardo. La scuola agraria locale, Sante Cettolini, potrebbe e riprendere vitalità ripartendo proprio da questa importante risorsa zootecnica ora riconosciuta ufficialmente anche dal Ministero dell’agricoltura. Grazie alle fatiche dei tecnici di Agris e in particolare di Sebastiano Porcu e di Luigi Tacchi, oggi è possibile dire senza essere smentiti, che il suino autoctono nostrano è la Sesta Razza nazionale. Il direttore dell’AIPA Corsini ha anche annunciato che, a breve, verrà aperta la sede dell’Associazione nella zona industriale di Villacidro, e che verrà presa in considerazione l’apertura della sezione suini, che attualmente manca, per garantire il servizio di assistenza agli allevatori del Campidano. La manifestazione si è potuta organizzare, nella splendida cornice di Villascema, grazie alla Protezione Civile che in collaborazione diretta con l’Assessore Dario Piras, ha garantito le tensostrutture per accogliere, allevatori, tecnici, studiosi, curiosi e amministratori comunali provenienti da tutta l’isola. I partecipanti, provenienti in larga misura dal mondo agro-pastorale, hanno potuto ascoltare relazioni di ottimo livello scientifico e i suggerimenti tecnici per allevare il maiale di razza sarda conservando le specifiche caratteristiche di razza. Le conclusioni del Meeting, sono state affidate al presidente della Provincia Fulvio Tocco, che ha proposto un Piano di lavoro abbastanza articolato per rilanciare il comparto suinicolo di razza sarda, sull’esempio di quanto è stato fatto anni addietro nella provincia di Siena. “Sarebbe utile, per incoraggiare coloro che intendono allevare il suino sardo, che la Regione sarda estendesse gli incentivi a tutto il territorio della Sardegna - ha sostenuto Tocco. Al Piano di valorizzazione finanziato dalla provincia hanno partecipato 17 aziende del territorio. Nei programmi provinciali è prevista la formazione professionale degli allevatori per arrivare a produrre i prodotti che andranno a far parte del Tagliere del suino sardo. Tocco ha anche annunciato che in collaborazione con la Città del Bio si sta mettendo a punto una ricetta per la produzione di un salame tutto sardo. L’attualità della proposta è stata confermata, in questi ultimi mesi dalle iniziative in campo internazionale finalizzate alla salvaguardia delle biodiversità locali per creare nuove opportunità di lavoro e per ottenere prodotti di alta qualità alimentare.