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Sardegna

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Vivere la campagna

Meno spine per il carciofo

campo di carciofi

Tuesday, August 9, 2011 - L'UNIONE SARDA

SERRAMANNA. Tremila ettari su cinquemila seminati con il nuovo ortaggio
La varietà “Thema” soppianta il prodotto locale

Flavio Batzella, carcioficoltore di Serramanna, è stato tra i primi a innamorarsene: «Da decenni coltivavo lo Spinoso e ora ho impiantato 10 ettari con il Thema». E oggi, dopo l'avvio della nuova stagione di coltivazione, il Thema 2000, varietà ibrida di carciofo originaria della Toscana, diventa sempre più la nuova scelta dei coltivatori del Campidano.
LA SCOMMESSA A Samassi, Serramanna, Serrenti e Villasor (uno dei comparti agricoli di eccellenza dell'Isola, che ha costruito le sue fortune più passate che presenti sulla varietà "Spinoso sardo") è un passaggio epocale. Grande produttività, precocità e resistenza alle malattie: ecco i tre punti di forza dell'ibrido sbarcato da qualche anno in Sardegna, che Flavio Batzella riassume così: «È la varietà che il mercato ci chiede».
LE CARATTERISTICHE «L'elevata produttività, anche 25-30 capolini a pianta contro i 5-6 del carciofo spinoso, suggerisce una scelta che per gli agricoltori è economica», annota Sergio Murgia, assessore all'Agricoltura di Serramanna. I dati sulla coltivazione, a campagna di impianto ancora in corso, non sono certi ma la quota a Thema sarebbe in crescita: circa 3 mila su 5 mila ettari complessivi tra Serramanna, Villasor, Nuraminis, Serrenti e Samassi.
A SAMASSI Nella patria del Violetto, entrato da qualche anno in crisi a causa della degenerazione della varietà, il Thema è sbarcato senza però fare terra bruciata. Su circa 2 mila ettari impiantati a carciofo a Samassi, il Thema raggiunge circa 300. «Noi coltiviamo il 10-12 per cento del totale», afferma Francesco Setzu, a capo di una delle più importanti aziende ortofrutticole di Samassi. In attesa delle scelte, della politica e degli enti di ricerca, che dovranno risollevare le sorti del Violetto, il Thema è la coltura del momento. «È una varietà molto generosa ma quest'anno ne è stata coltivata forse troppa», continua l'imprenditore samassese, convinto che la sua produttività sia il punto di forza ma anche un limite.
LA PRODUZIONE «Già in passato l'eccessiva produzione non è stata assorbita dai mercati: da qui il crollo dei prezzi», concorda Giancarlo Boi, agricoltore di Serrenti, che divide la sua coltivazione, «in parti uguali tra Thema, Spinoso Violetto e Romanesco». Senza le spine, in senso reale e figurato («la nuova varietà è precoce, non è soggetta all'atrofia del capolino e la produzione anticipa il temutissimo periodo delle gelate», osserva ancora Boi) il Thema è la sintesi degli interessi dei produttori e dei consumatori. «Le massaie come una volta non esistono più», osserva Sergio Murgia, facendone una questione di tempi, di stile di vita: «Il Thema, senza spine è facile da pulire, sembra nato per questo».
Ignazio Pillosu