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Sardegna

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Vivere la campagna

Domenica, a Villacidro, il primo meeting che premierà gli allevatori storici del suino autoctono

Suino di razza sarda nel fango (foto Rosalba Onnis ©2009)

Friday, November 27, 2009 - COMUNICATO STAMPA

La disperazione silenziosa di un mammifero intelligente, che si sente avversato dagli umani. Quello che stanno scoprendo i ricercatori è sconvolgente. Sembra che molte di queste creature somiglino a noi molto di più di quanto non si possa immaginare. Gli animali sentono il dolore e la sofferenza, conoscono lo stress, l'affetto, l'eccitazione, e persino l'amore, si accorgono di chi tende ad emarginarli. La ricerca sui maiali rivela solo la superficie di ciò che sta avvenendo; alcuni studi effettuati negli Usa dalla Purdue University sul comportamento sociale dei maiali hanno dimostrato, per esempio, che questi si deprimono facilmente quando sono isolati o se gli è negato di giocare con gli altri. La carenza di stimoli mentali e fisici può portare al peggioramento della salute e ad una crescente incidenza di diverse malattie. L'Unione Europea si è presa a cuore questi studi mettendo fuori legge i porcili al chiuso isolanti e ordinando che entro il 2012 vengano sostituiti da porcili all'aria aperta. Nel Medio Campidano, addirittura, si sta partendo con un Piano di valorizzazione del maiale autoctono. In Germania, il governo sta incoraggiando gli allevatori di maiali a dare ad ogni maiale 20 secondi al giorno di contatto umano e di dargli anche due o tre giocattoli per evitare che litighino fra loro (Tratto da J. R. "Il Secolo Biotech" - Ed. Baldini & Castoldi, 1998; ed "Ecocidio" - Ed. Mondadori, 1992). Cultura a parte, il presidente della provincia Fulvio Tocco, ha commentato: “Mai avrei pensato che ad occuparmi, nel Medio Campidano, dell’allevamento del maiale di razza sarda, mi sarei trovato ad essere avversato da una piccola parte di cittadini che hanno un ruolo istituzionale. Per fortuna, ci sono ancora gli allevatori e altre persone di buon senso, sia nelle stesse istituzioni, sia nelle associazioni che intendono darsi da fare per il bene del territorio e delle sue ricchezze biodiverse”. Nella Provincia del Medio Campidano si sta dando il massimo per tenere i riflettori puntati sull’agricoltura e sugli agricoltori. Ma dove sono invece coloro che dovrebbero governare il dramma della nostra agricoltura? Chi mette ostacoli a qualunque iniziativa innovativa finalizzata a creare ricchezza e sviluppo, non si rende conto che partecipa all’infinita sequenza storica di errori politici, che hanno reso così fragile il settore agricolo, primario e strategico? Chi crea ostacoli, non ha ancora avvertito che la crisi dell’agricoltura è progressiva e invasiva come un carcinoma che si abbatte su tutta l’isola.