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Sardegna

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Vivere la campagna

Proposta di legge contro l’esportazione degli ulivi secolari

ulivo

Tuesday, April 10, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

Gli imponenti alberi sono una caratteristica della Marmilla Spesso finiscono ad arredare i giardini nelle ville dei vip
IL FENOMENO

Quello degli ulivi secolari sradicati dal loro habitat naturale ed esportati in altre località dell’isola non è certo un fenomeno nuovo. Tuttaltro. Infatti, si può tranquillamente affermare che il periodo d’oro è stato quello a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando la moda di voler ricostruire angoli di flora mediterranea in ognidove o quasi aveva preso a contagia re un po’ tutti.

TURRI Adesso basta con lo sradicamento e l’espianto degli ulivi secolari della Marmilla (e non solo) per essere poi trapiantati nelle ville di lusso lungo le coste isolane e perfino nel nord Italia. Un mercato sempre più florido che, per quanto lecito, sta arrecando un gravissimo e irrimediabile danno a un patrimonio naturalistico e storico, che ha une delle sue maggiori espressioni nell’antica Marmilla e in particolare nelle campagne fra Ussaramanna, Pauli Arbarei, Tuili e Turri. Per limitare lo scempio arriva in consiglio regionale una proposta di legge per la loro salvaguardia, primo firmatario il consigliere Giuseppe Cuccu, del Partito democratico. Gli ulivi plurisecolari che, come vecchi guerrieri sembrano vigilare e custodire un territorio che li ha visti crescere e li ama, fanno parte di un contesto, quello appunto di questo angolo di Marmilla ai piedi dell’altopiano della Giara, ricco di storia, di cultura e di biospecificità. Al pari del complesso nuragico di Barumini – e dei cavallini selvatici, anche loro un simbolo della Marmilla – ci sono anche questi patriarchi vegetali a meritare un posto sul podio del patrimonio storico e scientifico della zona. Sono, appunto come is cuaddeus, monumenti viventi che certificano la millenaria propensione contadina di questo territorio verso l’olivicoltura: «Questo patrimonio – spiega Giuseppe Cuccu – rischia oggi di andare perduto a causa del progressivo spopolamento delle campagne e dello stato di abbandono e incuria in cui si trovano molti di questi ulivi plurisecolari. Ma soprattutto a causa di una pratica sempre più in auge, quella di sradicare questi monumenti viventi dal loro ambiente naturale per essere venduti e reimpiantati nei giardini delle ville lungo le coste isolane e perfino nel nord Italia». Secondo Cuccu questo può avvenire perché manca una normativa nazionale specifica, quella di impedire questo disdicevole commercio: «In questo contesto si inserisce la nostra proposta di legge regionale, che si propone di tutelare i territori isolani maggiormente caratterizzati dalla presenza di ulivi monumentali, come appunto la Marmilla». Il teso della proposta di legge prevede un censimento degli ulivi secolari esistenti, la creazione di un registro regionale, un’azione di salvaguardia e di valorizzazione. Nel contempo, però, anche sanzioni amministrative per chi danneggia, abbatte, espianta e commercia questi monumenti vegetali. Ma d’altra parte ci saranno (se la legge sarà varata) anche indennizzi per i proprietari che le mantengono in buono stato vegetativo curandone l’esistenza.
di Luciano Onnis.