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Sardegna

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Vivere la campagna

Conferenza di servizi sulle problematiche legate all’aumento della presenza del Cervo Sardo

Cervo sardo (foto di Antonello Cocco)

Thursday, September 30, 2010 - COMUNICATO STAMPA

Lunedì 27 settembre presso il Municipio di Arbus si è svolta una importante riunione tecnico programmatica sulle problematiche legate al considerevole aumento della presenza nei territori di Arbus e Guspini del Cervo Sardo.
L’incontro convocato dal Servizio Fauna Selvatica della Provincia del Medio Campidano su richiesta del Sindaco di Arbus Franco Atzori che ha presieduto la riunione, ha visto la presenza dell’Assessore Provinciale all’Ambiente Giuseppe De Fanti, dei tecnici della Regione Sarda Paolo Onida e Davide Brugnone, dei tecnici del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, di quelli dell’ente Foreste, del Servizio Fauna Selvatica della Provincia e di assessori e consiglieri comunali di Arbus.
La situazione appare problematica in quanto la specie, pur essendo un grande attrattore turistico che è stato eletto a icona del territorio, risulta in continuo aumento e ha valicato autonomamente i limiti della ormai ristretta Oasi di Protezione Faunistica di Costa Verde estendendo la propria presenza verso sud e occupando stabilmente le periferie di Arbus, Guspini, l’abitato di Montevecchio e ultimamente il territorio di Gonnosfanadiga. I principali danni vengono segnalati a carico delle produzione agricole di carattere prevalente hobbistico quali frutteti, vigne, orti e uliveti, rispetto ai quali la legge offre pochi strumenti e non prevede nemmeno indennizzi.
Vista l’eccezionalità della situazione dal tavolo tecnico politico è emersa condivisa e ribadita da tutti la posizione che il cervo rimane una risorsa per il territorio, ma che oramai necessitano ulteriori e più incisivi sforzi per limitarne il numero e per rendere possibile la compresenza con le attività antropiche. Si ritiene che si debba a breve procedere ad un trasferimento di un numero quanto più elevato possibile di esemplari verso le altre zone che la Carta Faunistica Regionale, recentemente aggiornata dall’Università di Sassari, ha stabilito essere vocate per l’accoglimento dei cervi. Altre Province sono disponibili all’immissione dell’animale sul proprio territorio e quindi fino al momento in cui si potrà procedere ad un abbattimento selettivo appare una delle misure migliori per il contenimento ed il governo del fenomeno.
I convenuti hanno deciso di istituire un tavolo tecnico permanente, coordinato dalla Provincia, del quale faranno parte oltre a tutti gli enti interessati anche l’ISPRA, e all’interno del quale in qualità di esperto in rappresentanza dei Comuni e della stessa Provincia è stato indicato il Prof. Ignazio Floris dell’Università di Sassari, conoscitore del territorio e coordinatore di numerosi progetti di monitoraggio ambientale per conto della Provincia del Medio Campidano.
Nell’immediato verranno altresì rafforzate e intensificate le iniziative della Provincia per la realizzazione di prati pascolo a perdere, recinzioni elettrificate, dissuasori acustici e segnaletica speciale lungo le strade dell’areale. Si ritiene opportuno di coinvolgere negli interventi gli allevatori e gli operatori agricoli nell’attuazione delle suddette attività allo scopo di rendere più efficaci gli interventi.
Una nota di condanna, evidenziata da tutti, è quella verso la lunga serie di “esecuzioni” di cervi nelle ultime settimane, i quali peraltro vengono inspiegabilmente abbattuti soprattutto nelle aree dove creano meno problemi. A tal proposito si è ricordato che tale pratica è un grave reato penale e che le forza dell’ordine si sono già attivate per individuare gli autori dei più recenti episodi.