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Sardegna

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Ora la protezione civile sembra appesa a un filo - Non ci saranno bagnini e neppure l’ apparato antincendio

Protezione Civile Provincia Medio Campidano

Tuesday, May 15, 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

Ora la protezione civile sembra appesa a un filo
Ussaramanna, affollata assemblea delle dodici associazioni di volontariato che operano nel Medio Campidano dopo la cancellazione della Provincia
Non ci saranno bagnini e neppure l’ apparato antincendio


I primi riflessi dell’obbligata inoperatività delle associazioni di volontariato si avranno nell’attività antincendio e nel salvamento a mare sul litorale di Arbus. Sul fronte della lotta al fuoco, le squadre della Protezione civile sono sempre state in questi anni in prima linea nella prevenzione e nello spegnimento dei roghi, utilizzando i mezzi della Provincia e quelli che stagionalmente vengono imprestati dall’assessorato regionale dell’Ambiente. Ora come ora, gli incendiari seriali e d’occasione avranno gioco facile rispetto al passato. Altro fronte scoperto è il salvamento a mare. Il servizio veniva organizzato dalla ProCiv della Provincia in collaborazione con il Comune di Arbus e la Asl 6. Adesso, chi provvederà? Per dirne una, il Comune dispone in bilancio di ottomila euro e poco più: giusto per mettere qualche cartello d’avviso per i bagnanti: «Non ci sono bagnini, annegamento possibile». (l.on)

USSARAMANNA C’è aria di smobilitazione forzata fra le dodici associazioni di Protezione civile del Medio Campidano. I tagli del governo nazionale prima e la soppressione delle nuove province poi hanno dato una mazzata alle organizzazioni di volontari che suppliscono, senza compensi e molte volte rimettendoci di tasca, a una delle più gravi carenze delle istituzioni statali e regionali. Adesso c’è la reale possibilità che non si possa più prestare opera di volontariato in quanto alle associazioni vengono di fatto tagliati i viveri (e le gambe), messe pertanto nelle condizioni di dover chiudere i battenti. Di questo si è parlato, in un clima di preoccupazione ed estremo rammarico, nell’assemblea delle associazioni ProCiv del Medio Campidano, riunitesi d’urgenza l’altro pomeriggio a Ussaramanna per una analisi a tutto campo della situazione venutasi a creare alla luce degli ultime novità provenienti dalle istituzioni che le sovrintendono. Ma è soprattutto la soppressione delle nuove Province, fra cui appunto quella del Medio Campidano, a mettere un enorme punto interrogativo sul sistema territoriale di protezione civile. La ProCiv mediocampidanese è stata (ed è) il fiore all’occhiello della Provincia, il suo sistema, creato in questi sette anni e dotato di una sala operativa tecnologicamente all’avanguardia in grado di interagire con tutti gli apparati di emergenza regionali e nazionali, è stato riconosciuto ufficialmente e pubblicamente in diverse occasioni come il più efficiente della Sardegna. Più volte ha ricevuto pubblici elogi dal Dipartimento nazionale per il suo apporto e la professionalità in luoghi di calamità naturali come in Abruzzi per il terremoto, dove i volontari ProCiv del Medio Campidano sono rimasti sei mesi in soccorso delle popolazioni locali. Ma adesso rischia di sparire, lasciando il territorio completamente sguarnito in fatto di sicurezza idrogeologica e nei servizi di salvamento di persone e cose. «La paralisi della macchina amministrativa della Provincia – è stato ribadito a Ussaramanna – impedisce di attivare nel territorio importanti servizi che non possono essere delegati ad altri, se non ai Vigili del fuoco. Siamo costretti a sospendere fin da ora ogni attività».
di Luciano Onnis