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Sardegna

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Vivere la campagna

Un Piano straordinario per il rilancio dell'agricoltura

agricoltura

Tuesday, November 27, 2012 - COMUNICATO STAMPA

IL MEDIO CAMPIDANO SI MOBILITA

CGIL, CISL UIL, COLDIRETTI E CIA, CONSIGLIERI REGIONALI, PROVINCIA, SINDACI ESPRIMONO FORTE PREOCCUPAZIONE PER L’AGGRAVARSI DEGLI EFFETTI DELLA CRISI. LA PROPOSTA UNITARIA PUNTA SU UN PIANO D’INTERVENTI SEMPLICI E DI PRONTA ATTUAZIONE, CON RICADUTE IMMEDIATE SULL’ECONOMIA COMPLESSIVA DEL TERRITORIO.

Facendo seguito ai precedenti incontri, che hanno dato origine alla Vertenza Medio Campidano, i rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali, comunali e delle organizzazioni sindacali si sono riuniti lunedì 26 novembre nella sede della presidenza della Provincia, ampliando la partecipazione al tavolo alle organizzazioni professionali agricole del territorio. Dal confronto, nel quale si è discusso essenzialmente delle criticità e dei fattori incidenti sulla competitività del sistema agricolo locale e isolano, è scaturita la proposta di un Piano strategico straordinario per lo sviluppo territoriale. «L’operazione è ambiziosa e articolata - hanno detto i segretari Efiso Lasio (CGIL) e Edoardo Bizzarro (CISL) - e si basa essenzialmente sulla formulazione di un Piano straordinario di sviluppo finalizzato alla rivalutazione di tutte le attività del settore agricolo, da far convergere con i vari strumenti di pianificazione già in itinere, come il Piano Marmilla. Si tratta di porre in essere una serie di azioni urgenti per contrastare gli effetti della crisi, che ha investito le comunità rurali del Medio Campidano insieme a tutte le più importanti economie intersettoriali». Il consenso alla proposta è giunto dai sindaci presenti al tavolo, Piersandro Scano (Villamar), Nino Zanda (Gonnosfanadiga), dagli assessori, Dario Atzori (Guspini), Viviana Onnis (Arbus) e dai rappresentati della Coldiretti, Paolo Floris, e della Cia, Francesco Erbì.
Da un lato gli effetti della recessione pesano in misura notevole su cittadini, famiglie, imprese, dall’altro lato le stesse norme del Patto di stabilità ostacolano lo sviluppo territoriale, rendendo estremamente difficile prospettare delle soluzioni finalizzate alla creazione di ricchezza e lavoro. Per questa ragione i rappresentanti istituzionali che da circa un mese partecipano al tavolo istituzionale, esprimendo forte preoccupazione per l’aggravarsi degli effetti della crisi, hanno affermato: «Il Piano straordinario dovrà basarsi su interventi semplici e di pronta attuazione con ricadute immediate sull’economia complessiva del territorio» - riconoscendo che «Questa formula è stata già sperimentata con successo, attraverso la collaborazione quinquennale tra le imprese agricole, le organizzazioni professionali agricole, le amministrazioni comunali e quella provinciale, con la realizzazione del Progetto Vivere la Campagna. Grazie alla semplicità e rapidità della fase di attuazione, esso ha coinvolto un considerevole numero di operatori agricoli che, con i massimali previsti dalla norma del de minimis primario, hanno rivalutato le coltivazioni che in passato dominavano nelle aree rurali della Marmilla, del Linas e del Campidano». Il Tavolo di coordinamento ha scelto, quindi, di seguire lo stesso percorso, in quanto garantirebbe maggiore tempestività nell’attivazione del progetto; inoltre, è stato precisato che, sotto il profilo contenutistico, il Piano dovrà dispiegare i suoi effetti in un arco temporale che va dal brevissimo periodo fino ai cinque anni; effetti che potranno unirsi e coincidere con gli interventi già programmati. Nel contempo, dovrà prefigurare uno specifico ambito distrettuale, in considerazione del processo di riordino istituzionale e territoriale della Sardegna.