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Tuesday, May 15, 2012 - L'UNIONE SARDA
Timore delle associazioni
«L'esito delle consultazioni referendarie del 6 maggio, a prescindere da ogni considerazione politica che non ci appartiene, di fatto vanifica quanto già costruito in questi anni per garantire al territorio servizi importanti, basilari e continuativi alla collettività». Lo sostengono i presidenti delle dodici associazioni di Protezione Civile del Medio Campidano, riuniti per discutere sulla situazione venutasi a creare con l'abrogazione delle nuove Province. «L'incertezza sul futuro con l'attuale paralisi della macchina amministrativa della Provincia impedisce di poter attivare importanti servizi sul territorio, come la campagna antincendio e il salvamento a mare. E obbliga le associazioni a sospendere ogni attività sul territorio non potendo far fronte da sole alle spese necessarie per garantire i servizi», sottolineano i presidenti. Il sistema provinciale di Protezione Civile del Medio Campidano, riconosciuto il più efficiente della Sardegna e più volte elogiato dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, rischia ora di sparire da un giorno all'altro. «Le associazioni, già oberate da enormi difficoltà e costrette a fare salti mortali per garantire i servizi, ora si trovano prive anche dell'unico ente, la Provincia, che ha sempre dato risposte concrete alle esigenze del territorio istituendo servizi di primaria importanza per la collettività», sostengono i presidenti. E suggeriscono: «Chi di dovere, chi ha il compito di dare risposte ai cittadini sui servizi nel territorio, chi ha creato questa situazione di stallo si affretti a trovare una soluzione. Lo si faccia prima che tale situazione di incertezza e di paralisi amministrativa provochi seri e irreparabili danni all'incolumità delle persone e dell'ambiente. Lo si faccia con intelligenza e saggezza, evitando di intaccare i servizi garantiti al territorio ed evitando disservizi alla collettività». (g. p. p.)
