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Sardegna

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Vivere la campagna

Il ministero ha riconosciuto la biodiversità del suino sardo, reliquia vivente del Campidano

suino di razza sarda

Friday, September 4, 2009 - LA NUOVA SARDEGNA

Il ministero ha riconosciuto la biodiversità del suino sardo, reliquia vivente del Campidano
Importante conferma del progetto di tutela della Provincia La razza custodita dagli allevatori ora corre meno pericoli

Il presidente Tocco: «Salvo dall’estinzione, un grande merito»

VILLACIDRO. Il riscatto del maiale di tipica razza sarda, sesta varietà suina riconosciuta come biodiversità animale dal ministero delle Politiche agricole. Sui monti di Villacidro questa razza è stata salvaguardata e protetta nel tempo dagli allevatori locali, che oggi vedono premiato il loro impegno nella conservazione di questa specificità suina, unica al mondo e rigorosamente tenuta al pascolo brado. Un autentico patrimonio per la Sardegna e per l’ambiente dell’isola.
La Provincia, in accordo con gli allevatori, ha varato un progetto di tutela e valorizzazione di questa biodiversità, una delle tante che vengono pian piano riscoperte, non solo nel settore animale ma anche in quello vegetale. Non è stato facile per gli allevatori villacidresi mantenere la levatori del suino brado sulla loro attività. La loro colpa? Allevare un suino autoctono allo stato brado, appunto la «razza sarda», con peculiarità di rusticità e qualità alquanto diverse dalle mastodontiche razze allevate nel chiuso delle porcilaie. Eppure, un gruppetto di questi uomini “antidiluviani” ha contribuito tangibilmente alla conservazione di questa preziosa reliquia vivente. L’hanno fatto con la consapevolezza di chi sa stare in campagna e col bagaglio culturale che hanno ricevuto in dono dai loro padri.
Il lavoro di generazioni e generazioni di queste famiglie ha semplificato l’impegno degli studiosi per redigere la relazione da presentare al Ministero delle politiche agricole, per annoverare il suino di razza sarda tra le più importanti razze italiane. Da quando, nel 2006, il Ministero ha riconosciuto il suino di razza sarda nel rango delle razze italiane da proteggere, questi allevatori hanno una considerazione diversa, sono i custodi di una biodiversità che è in vita grazie a loro: «Sono uomini e allevatori che per la funzione svolta meritano un “credito sociale” - dice Fulvio Tocco, presidente della Provincia - Tra questi creditori voglio citare Salvatore Vacca, i fratelli Giuseppe e Efisio Piras e Gianni Muscas: grazie alle loro storie personali oggi danno lustro all’allevamento del Medio Campidano». Oggi, l’allevatore di razza sarda può continuare quindi ad andare a testa alta, perché non più di solo allevatori di maiali si tratta, ma di custodi dell’antica genetica animale: «Senza la loro caparbietà - aggiunge Fulvio Tocco - la razza sarebbe estinta».
di Luciano Onnis