Logo della Provincia del Medio Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

Il maiale sardo ora sfila in passerella

meeting suino razza sarda a Villascema

Monday, November 30, 2009 - L'UNIONE SARDA

Villacidro. Tocco: «I nostri allevamenti conservano ancora la selezione tipica»
Villascema, primo meeting provinciale del suino autoctono

Prima mostra del tradizionale e selezionato maiale di razza sarda. Negli allevamenti del Medio Campidano il futuro della specie.
Taglia piccola con scheletro solido, cute pigmentata con setole folte, vive nelle zone montuose dell'Ogliastra, del Nuorese, del Sarrabus-Gerrei e del Medio Campidano. È il suino di razza sarda, ufficialmente riconosciuto e iscritto nel Registro anagrafico delle razze suine autoctone nazionali con decreto ministeriale del giugno 2006. Dal riconoscimento da parte del ministero dell'Agricoltura, la Provincia del Medio Campidano è impegnata a salvare e valorizzare il "maiale autoctono". Il presidente Fulvio Tocco ha voluto incontrare di persona gli allevatori, che hanno le aziende nelle montagne di Villacidro.
«Gli allevamenti di Coxia de basciu, Coxia de susu, Villascema, Nardi, Croigas e Pranu e mesu conservano ancora oggi, grazie alla perseveranza degli allevatori veterani, la selezione tipica del suino sardo», ha detto Fulvio Tocco. Qui il suino è allevato in libertà allo stato semi brado, pascola in branco nei boschi di querce, si ciba di ghiande. Ecco perché il sapore prelibato delle sue carni è inconfondibile, sia nel tradizionale porcetto arrostito allo spiedo sia negli insaccati. Questi maiali sono resistenti alle intemperie e temprati da secoli ai disagi delle stagioni secche, e ora la Provincia sta portando avanti una serie di iniziative per tutelarli.
Ieri aVillacidro, in località Villascema, dove si concentrano la maggior parte degli allevamenti allo stato brado, si è tenuto il primo meeting provinciale del suino di razza sarda. Un'occasione per mettere a confronto le proposte sulla valorizzazione del suino sardo, attingendo dalle tradizioni nell'allevamento dei suini, ma anche nel campo della trasformazione che tanta parte ha nella cultura della Sardegna. «Abbiamo studiato l'evoluzione della razza e i sistemi di allevamento, la variabilità genetica e i caratteri morfologici. Infine abbiamo caratterizzato il genotipo autoctono attraverso il Dna», ha affermato il ricercatore Sebastiano Porcu dell'Agris. L'allevamento del suino originario non è oggi tanto diffuso. A causa di alcune sue caratteristiche che non lo fanno apprezzare da tutti gli allevatori. Del maiale si valuta innanzitutto la capacità riproduttiva (per il commercio dei maialetti) e la mole (per la produttività di carne). «Rispetto ad altre razze ha una prolificità minore: la prima monta è tardiva e le scrofe allattano i piccoli più a lungo», sostiene Luigi Tacchi dell'Associazione nazionale allevatori suinicoli. Nel Medio Campidano i migliori allevamenti sono quelli di Annalisa Lecca di Guspini e dei villacidresi Giacomo Vacca, Efisio Piras, Salvatore Vacca, Giuseppe Piras, Giovanni Muscas e Anna Pittau.
GIAN PAOLO PUSCEDDU