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Si chiamerà Le filiere - Grano duro, nuovo marchio a gennaio - La Rete fa “sistema”

grano duro sardo

Friday, December 21, 2012 - L'UNIONE SARDA

IL BILANCIO. Si chiamerà Le filiere
Grano duro, nuovo marchio a gennaio - La Rete fa “sistema” 

Pensa in grande la rete di filiera del grano duro sardo. Nata a giugno sorso, oggi conta 250 imprenditori agricoli che coltivano su 2500 ettari. L'obiettivo per il futuro è chiaro: creare un sistema in grado di legare la produzione, la distribuzione e il consumo. Ieri mattina a Cagliari è stata presentata l'iniziativa, che a gennaio avrà anche un suo marchio. «Le filiere», dice Efisio Rosso, direttore della cooperativa Madonna d'itria, capofila del progetto, «portano con sé, se ben costruite, i connotati di un nuovo modello di sviluppo, basato sulla cooperazione fra aziende, al centro viene messo il territorio». Tutti, aggiunge Rosso, «hanno un ruolo nella rete. Anche i consumatori, che da oggi hanno la possibilità di scegliere sullo scaffale prodotti sardi al 100 per cento».
I PROMOTORI Dal prossimo anno, verranno avviate anche una serie di azioni finalizzate all'allargamento della rete. L'idea dei promotori (Cna, Confartigianato, Confcooperative, Confesercenti e Banca di credito sardo) è quella di far aumentare il numero di aziende (panificatori e trasformatori), per raggiungere una maggiore forza contrattuale nella relazione con le catene distributive. Poi, non mancherà la promozione.
«Nell'ambito del progetto», commenta Nicola Murru, direttore provinciale di Confesercenti, «coinvolgeremo inizialmente una ventina di ristoratori della Marina di Cagliari, che organizzeranno menù a tema con l'uso dei prodotti della filiera».
IL NANISMO Il direttore generale della Banca di credito sardo, Pierluigi Monceri, ci crede. «Le ridotte dimensioni delle imprese italiane e sarde rappresentano una seria limitazione alle loro capacità di stare sul mercato. Dalle esperienze di rete nell'Isola, in tutto sono 77», continua Monceri, «rileviamo riscontri incoraggianti in termini di volumi e di prezzi dei prodotti. Per questo vogliamo continuare a investire su di loro».
LA QUALITÀ La crisi si supera con una ricetta: la qualità. «Siamo convinti», osserva Michele Peano, numero uno della Cna Alimentare, «che solo attraverso la remunerazione del settore primario e con l'utilizzo della materia prima isolana, il settore agricolo potrà riprendersi dalla crisi. I consumatori potranno inoltre avvantaggiarsi di un prodotto dalle qualità organolettiche e chimiche eccellenti e dal forte radicamento nella tradizione sarda». Per Virginio Condello, direttore di Confcooperative Cagliari: «La filiera del grano duro rappresenta una buona prassi da replicare in altri comparti produttivi». Ma è anche «un metodo per difendere le nostre produzioni e per combattere la speculazione».
Lanfranco Olivieri