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Sardegna

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Vivere la campagna

Siddi, Museo Ornitologico della Sardegna

Siddi, Museo Ornitologico della Sardegna

Dove si trova
Il Museo Ornitologico della Sardegna si trova a Siddi, piccolo borgo rurale situato nel cuore della Marmilla tra morbide colline e ampi tratti pianeggiati, circondato e protetto da un altopiano basaltico (Pranu de Siddi) formatosi circa 2,5 milioni di anni fa.
Affacciato sulla piazza principale del paese, il museo è custodito in una parte dell’edificio che ha ospitato l’ospedale Managu, raro ed importante esempio di struttura ospedaliera funzionante nella Sardegna rurale della seconda metà dell’800.

Descrizione
Quello di Siddi costituisce l’unico museo ornitologico dell’isola, insieme alla più completa collezione museale di uccelli attualmente presente in Sardegna. L’esposizione si compone infatti di circa 300 esemplari (rappresentati in 21 ordini e 51 famiglie), tutti appartenenti alla fauna stanziale e migratrice che popola i diversi habitat dell’isola.
Al piano terra è posta la sezione espositiva e quella informativa. Qui i visitatori hanno la possibilità di contemplare, in un percorso rigorosamente scientifico, eleganti trampolieri (dal fenicottero, all’airone bianco maggiore, al mignattaio, alla cicogna bianca, alla spatola, al tarabuso ecc.), oche e anatre dai piumaggi variopinti (dall’oca selvatica, alla moretta codona, al fistione turco, al mestolone, all’orco marino, al gobbo rugginoso, ora estinto dal territorio regionale, al quattrocchi, allo smergo maggiore, ecc.), affascinanti rapaci notturni (dal gufo comune, al barbagianni, alla civetta, all’assiolo, ecc.), e bellissimi rapaci diurni (dal falco della regina, anche in forma scura, al falco pescatore, al falco pecchiaiolo, all’astore, al falco pellegrino, all’aquila del Bonelli, al gipeto, estinto e reintrodotto nel territorio regionale nel 2008, al nibbio bruno, al grifone, ecc.).
Si possono inoltre osservare numerosi passeriformi (dagli uccelli più piccoli d’Europa come il fiorrancino, il regolo e il pendolino, allo scricciolo, all’usignolo, al pettirosso, alla balia nera, alla sterpazzola di Sardegna, alle diverse specie di rondini, all’occhiocotto, alla ballerina gialla, al rigogolo, al corvo imperiale, alla ghiandaia, ecc.), diverse varietà meno note e rare (dal picchio rosso minore, alla pulcinella di mare, all’uria, al pollo sultano, al gabbiano corso ecc.) e altre ancora a rischio d’estinzione (dalla gallina prataiola, al falco grillaio, all’uccello delle tempeste, ecc.).
Attraverso un percorso tattile e visivo, uno spazio introduce poi alla storia evolutiva degli uccelli, dal “dinosauro con le ali” Archeopteryx, allo scheletro di una grossa specie odierna.
Completano questa sezione cartellini e schede informative su ogni esemplare esposto, ed una serie di pannelli didascalici sugli aspetti più rilevanti della biologia degli uccelli e sui principali tipi di habitat da loro frequentati.
Al primo piano, passando attraverso un grande uovo, si sviluppa la sezione ludico-didattica, quella multimediale e la sala convegni.
Qui trovano spazio un “eco-ambiente attivo”, per una full immersion visiva, sonora, tattile ed olfattiva all’interno degli habitat più caratteristici dell’isola. E poi schermi giganti e PC per proiezioni, interazioni, attività didattiche e “collegamenti” unici, anche con telecamere che riprendono 24 ore su 24, senza disturbare e a scopo scientifico, divulgativo e di studio, alcuni nidi di rondini costruiti all’interno di una casa tipica nel centro storico del paese.
Tutte le sezioni del museo cambiano inoltre la loro disposizione con il mutare delle stagioni (dagli esemplari esposti, alla vegetazione presente, ai profumi, ai versi), seguendo così la natura, le migrazioni e gli spostamenti degli uccelli nel corso dell’anno.
Gli ambienti museali si concludono con uno shop fornito di libri, dvd, pupazzi, puzzle, penne, cartoline, ceramiche e oggettistica varia sugli uccelli, sulla natura e sull’ambiente, insieme alle produzioni più rilevanti degli artigiani e dei produttori di Siddi.

Cosa si prefigge
Il Museo Ornitologico della Sardegna si propone come punto di riferimento regionale per accostare i visitatori alla conoscenza e al rispetto dell’avifauna sarda, insieme alla comprensione dei più svariati aspetti della vita degli uccelli.
Forte della sua peculiarità, si presenta inoltre come museo capace di confrontarsi con le altre collezioni italiane del settore, e luogo dove pure gli esperti hanno la possibilità di verificare e approfondire diverse tematiche.
È poi un museo aperto, vivo e dinamico nel quale, oltre al cambio stagionale di allestimento, si svolgono attività che vanno dalle visite guidate, ai laboratori didattici attivi, agli incontri, alle proiezioni, agli eventi sul mondo dell’ornitologia, della natura e dell’ambiente.
Quello di Siddi si caratterizza inoltre come “museo aperto”, poiché consente ai visitatori di proseguire e approfondire la visita anche al di fuori del suo spazio, proponendo sia delle attività scientifiche a scopo didattico (com’è ad esempio l’inanellamento organizzato nel Parco Naturalistico Archeologico Sa Fogaia di Siddi con gli ornitologi Sergio Nissardi e Carla Zucca), sia delle escursioni nei diversi habitat isolani frequentati dagli uccelli (dalle zone umide, alla steppa, alla montagna), dove molte delle specie presenti nella collezione siddese possono essere osservate direttamente nel loro ambiente naturale.

La storia
Perché un museo ornitologico proprio a Siddi? L’idea di crearlo è nata nel 2002, quando l’Amministrazione Comunale ed i nuovi gestori della struttura hanno deciso di trasformare il già esistente “Museo Civico Naturalistico e Mineralogico” in “Museo Ornitologico della Sardegna”.
Il Museo Civico era sorto nel 1992 con l’acquisizione da parte dell’allora Amministrazione Comunale di una collezione privata appartenente al signor Mario Sanna di Ussana. La raccolta si componeva di un nutrito numero di minerali provenienti da tutto il mondo, e poi da numerose specie di animali (rettili, mammiferi e soprattutto uccelli), appartenenti alla fauna sarda, italiana e in piccola parte a quella di altri paesi europei e del mondo.
La scelta monotematica e regionale del nuovo museo è maturata considerando sia l’elevato numero di uccelli presenti nella vecchia collezione (aumentato via via negli ultimi anni), sia la provenienza “sarda” della stragrande maggioranza di questi, sia per la volontà di compiere una scelta originale nel panorama isolano e sia per la voglia di contribuire ad una conoscenza più attenta della vita degli uccelli e dei luoghi in cui vivono.
Oggi la collezione conta circa 300 esemplari. L’intenzione è quella di completarla con tutte le specie, circa 360, presenti in Sardegna.

Indirizzo:
Piazza Leonardo da VInci, 1
09020, Siddi (VS)

Giorni e orari d’apertura
Martedì-domenica: 10.00-13.00/16.00-19.00.
Lunedì e orari diversi su prenotazione.

Attività e servizi
Apertura giornaliera, visite guidate (su prenotazione), laboratori didattici (su prenotazione), spazio shop, eventi, incontri, dibattiti, informazioni.

Per informazioni e prenotazioni
Coop Villa Silli - 070 93 98 88 – 347 51 16 787
E-mail: coopvillasilli@gmail.com
Sito: www.villasilli.it
Profilo Facebook: http://www.facebook.com/home.php#!/profile.php?id=100000535936123

Come arrivare a Siddi
L’abitato di Siddi può essere raggiunto dalla SS 131, imboccando diverse uscite. Chi arriva da Cagliari (distante circa 60 km) può svoltare all’uscita per Villamar, e da qui proseguire sulla provinciale per Ussaramanna fino al bivio per Siddi.
Chi invece arriva da Oristano (distante 50 km circa) può svoltare all’uscita Collinas–Museo del Territorio, da qui proseguire sulla strada per Gonnostramatza, e poi per Siddi seguendo le indicazioni.