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Sardegna

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Vivere la campagna

La Provincia in fuoristrada

motociclisti

Località: Gonnosfanadiga, Villacidro, Guspini, Montevecchio, Arbus, Ingurtosu, Piscinas, Monte Linas
Tipologia percorso: in fuoristrada

Il territorio della Provincia del Medio Campidano è ricco di numerosi sentieri alternativi, che si snodano fra vecchie strade asfaltate e sterrate, facilmente percorribili in fuoristrada, in cui rimangono numerose testimonianze della storia locale.
Con il percorso “Le antiche strade del piombo e dello zinco, sulle orme dei minatori sardi” si propone il tragitto che i minerali estratti dai giacimenti di Montevecchio e Ingurtosu percorrevano per poi giungere ai depositi della ferrovia mineraria di Piscinas, molo di partenza dei minerali. Da qui, i minerali venivano riversati nei velieri ormeggiati in riva al mare, i quali salpavano alla volta della vicina isola di Carloforte (e da lì per il Continente). Una strada impregnata di storia, di cui ci rimangono le vestigia dimesse delle miniere locali.
Il percorso “Sulla via dei carbonai” si snoda lungo alcune mulattiere del Monte Linas, tracciate dai carbonai toscani a fine ’800, quando iniziarono a disboscare le foreste del luogo per ricavare il carbone necessario alla costruzione delle ferrovie della penisola.
Monte Linas, che significa “monte della legna da ardere”, è il massiccio granitico più elevato della Sardegna Meridionale, oltre che essere fra i più antichi d’Europa. La flora del luogo comprende sughereti, lecceti ed endemismi botanici che creano un habitat naturale ideale per cinghiali, gatti selvatici, ricci, volpi e cervi. Le tracce dell’attività dei carbonai sono ancora presenti nei resti delle aie carbonili, situate perlopiù in aree pianeggianti, spoglie di vegetazione e riparate dal vento.


1. Itinerario: Le antiche strade del piombo e dello zinco, sulle orme dei minatori sardi
Luogo di partenza: Montevecchio (frazione di Guspini)
Luogo di arrivo: Complesso dunale di Piscinas (frazione di Arbus)

L’itinerario inizia a Montevecchio (frazione di Guspini), borgo minerario completamente immerso nella natura. Si prosegue poi verso il borgo minerario di Ingurtosu (frazione di Arbus), dove si può ammirare il Palazzo della Direzione con un loggiato ligneo in stile neoclassico e dove si conclude la strada asfaltata
Scendendo verso valle s’incontra la torre del pozzo estrattivo GAL, il quale era collegato alla laveria di Naracauli via rotaia. Da qui, la strada sterrata diventa via via più dissestata. Si prosegue poi per Naracauli (frazione di Arbus), che si presenta come un ammasso di edifici abbandonati, nelle cui colline sono visibili i resti della Laveria di Lord Brassey, dove i minerali venivano separati dai materiali di scarto mediante dei setacci. Lungo la strada si possono ancora notare alcune tracce della vecchia ferrovia che trasportava i minerali sino al deposito di Piscinas, da dove poi veniva imbarcato. Dopo aver attraversato il Rio Piscinas, si giunge alle Dune di Piscinas. Il complesso dunale, che consta di 5 kilometri quadrati di sabbia finissima dal colore giallo ocra, è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio ambientale dell’umanità e di conseguenza non può essere attraversato con nessun mezzo a motore, ma unicamente a piedi o a cavallo.
A testimoniare la precedente attività mineraria, sulla spiaggia sono ancora visibili alcuni vagoncini di ferro arrugginiti e il vecchio deposito minerario, oggi convertito in struttura ricettiva.

Da visitare:
A Montevecchio: La Galleria Anglo-Sarda, La Laveria Principe Tommaso, Piccalinna, il Pozzo San Giovanni, il Pozzo di San’Antonio, il Pozzo Sartori, il Palazzo della Direzione.
A Ingurtosu: il Palazzo della Direzione, la Laveria, il Pozzo Gal.
A Naracauli: la Laveria Brassey, il Pozzo Lambert, la Villa Idina, le Miniere di Gennamari.

Consulta la rivista “Fuoristrada 3/2008 – Edisport Editoriale Spa

2. Itinerario: Sulla via dei carbonai
Luogo di partenza: Gonnosfanadiga
Luogo di arrivo: Monte Linas – Ovile Linas

Il percorso parte da Gonnosfaniga, da dove percorrendo la strada principale si giunge in periferia in località Santa Severa. Qui è situata l’omonima chiesetta campestre, che sorge nel sito di un’antica necropoli romana. L’edificio venne probabilmente edificato dopo l’anno mille e fu ristrutturato verso il 1700.
Da qui, si percorrono circa 800 metri e si svolta a sinistra, in direzione sud, in corrispondenza di una curva (da dove la strada, che continua verso destra, ovest, dà su una discesa) e si prosegue in viva salita, con stretti tornanti e solo brevi tratti pianeggianti. La strada abbastanza scoscesa, ma facilmente percorribile, procede lungo i ripidi fianchi della montagna fra i 700 e gli 800 metri sul livello del mare. Seguendo il sentiero 106 proveniente da Gonnosfanadiga che attraversa il Passo su Filini, Su Nuraxi de Toguro, Genna su Padenti, Genna Nurratta ed il Rio Linas, dopo circa 12 Km, si giunge all’Ovile Linas a 724 metri. Fra Su Nuraxi de Toguro e Genna Nurratta vi sono delle sbarre che vengono quotidianamente aperte dalle ore 6:00 alle 18:00. Da qui si gode un panorama suggestivo, che spazia abbracciando le cime di Punta Perda de Sa Mesa a 1236 metri.

Da visitare: Monti Mannu, Lago Leni, Cascate Piscin’Irgas, Cascata Sa Spendula, Cascata S’Acqua Cotta, Parco Perd’e Pibera, Le vie dell’Acqua: Is Funtanas.
Percorsi di Trekking: sentieri 105, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115. I punti di partenza sono da Gonnosfanadiga, Villacidro e Montevecchio.

Consulta la rivista “Fuoristrada 4/2008 – Edisport Editoriale Spa