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Sardegna

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Vivere la campagna

La Montagna - Il Massiccio del Linas

Arbusti di cisto nel Massiccio del Linas

La provincia del Medio Campidano è dominata ad ovest dal Massiccio del Linas, originatosi nel periodo Paleozoico tra i 600 e i 300 milioni di anni fa; insieme al Sulcis, è una delle più antiche terre emerse d’Europa, di particolare interesse geologico, faunistico, floreale e storico-minerario. Il Linas si estende a Nord con l’Arcuentu che si allunga verso le coste di Arbus e a sud verso l’Oridda-Marganai per confinare a nord-est con la pianura del Campidano.
Numerose le cime, di grande interesse panoramico, con quote superiori a 1000m che culminano nei 1236m di Punta Perda de sa Mesa, la più alta di tutto il complesso che in gran parte ricade nel territorio di Villacidro e Gonnosfanadiga.
Di notevole interesse geo-morfologico, il complesso è ricco di numerosi canaloni percorsi da torrenti che, prima di scendere a valle danno origine a spettacolari e maestose cascate, come la cascata di Piscina Irgas e quella di Muru Mannu che con i suoi 72 m è la più alta della Sardegna.
Scisti cristallini e graniti rosati dominano l’intero paesaggio montuoso che si trova al centro di una ricca zona metallifera, ampiamente sfruttata dall’uomo sin dall’antichità, come testimoniano i resti di numerosi impianti minerari disseminati nella zona: Montevecchio a Guspini-Arbus, Ingurtosu ad Arbus, Perd’e Pibera a Gonnosfanadiga e Canale Serci a Villacidro.
Tra i picchi di granito rosa e grigio, risaltano e profumano l’aria, le macchie verdeggianti di cespugli di timo ed elicriso, mentre il grande patrimonio boschivo è caratterizzato in prevalenza da fitte e suggestive leccete, e da arbusti tipici della macchia mediterranea: splendidi esemplari di corbezzolo, di erica arborea, fillirea e grossi aceri. A quote meno elevate la vegetazione è caratterizzata da arbusti di cisto, lentisco, olivastro, erica ginestra e, nelle zone rocciose, di euforbia che nelle aree più umide, in prossimità dei corsi d’acqua e delle cascate, lascia spazio a salici e oleandri.
Tra le altre specie, ben 45 sono endemiche come l’Helichrysum montelinasanum, l’Euphorbia l’Amygdaloides, la Poa Balbisii, la Scilla Obtusifolia, l’Aristolochia Tyrrena, la Silene Nodulosa, la Festuca Morisiana,la Veronica Brevistyla.
Un grande numero di uccelli predatori abitano questi luoghi, come la poiana, il falco pellegrino, il gheppio, lo sparviero e persino alcuni esemplari di aquila reale che nidificano nelle guglie più alte e isolate, e ancora il cervo sardo, il muflone e il geotritone.
Una fitta rete di sentieri si addentra nei boschi verso le cime più alte e le numerose cascate offrendo la possibilità di rilassanti passeggiate immersi nei boschi.

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