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Vivere la campagna
I CAVALLINI DELLA GIARA
Si tratta degli ultimi superstiti di una razza probabilmente importata dai navigatori fenici o greci. Un tempo la specie popolava l’intera isola e ora ha trovato nella Giara di Gesturi, grazie all’isolamento naturale del luogo, le condizioni ideali per la sua sopravvivenza. Caratteristiche: le dimensioni ridotte, 120 cm al garrese, il colore bruno scuro, la folta criniera e i particolari occhi a mandorla che conferiscono un’espressione vagamente malinconica. Oggi i cavallini vivono in branchi, oltre 700 esemplari, in assoluta libertà e tutelati da rigide disposizioni di legge.
IL CERVO SARDO
Il Cervo Sardo è endemico della Sardegna e presenta alcune caratteristiche distintive rispetto al Cervo Nobile, presente nelle zone continentali, in particolare per il suo colore più scuro, e per le sue dimensioni più ridotte. Vive indisturbato nella fitta macchia mediterranea, anche se il suo areale è ormai ristretto: è particolarmente presente oltre che nelle montagne del Linas dalla montagna al mare lungo le coste arburesi. La sua alimentazione è a base di foglie e piante erbacee. Le femmine di cervo sardo vivono prevalentemente in gruppi con i piccoli e i giovani, mentre il maschio, riconoscibile per le grandi corna con ramificazioni o palchi e per le sue maggiori dimensioni, vive solitario. Nella stagione degli amori, da agosto a ottobre, i maschi adulti si riuniscono in branchi: in tal periodo effettuano spettacolari combattimenti e lanciano i loro bramiti amorosi. A fine maggio nascono i cuccioli.
IL MUFLONE
Si tratta di una grande pecora selvatica dal mantello marrone, bruno rossastro, dotata di possenti corna spiralate che caratterizzano gli esemplari maschi. La corporatura tozza e la muscolatura eccezionale gli permette di correre e saltare in terreni impervi, scoscesi e sassosi, caratteri tipici delle montagne sarde. Quasi estinti negli anni Cinquanta a causa del continuo bracconaggio, oggi abitano i territori isolani in seguito ad una campagna di ripopolamento che ha interessato tutta l’Europa.
L’AQUILA DEL BONELLI
L’aquila del Bonelli è estremamente rara e difficile da individuare perché abita in luoghi rocciosi e spesso inaccessibili, caratteristica principale infatti è proprio l’estrema diffidenza verso l’uomo. E’ un’implacabile predatrice: la sua potenza e una vista infallibile le permettono di volare alta nel cielo e scendere poi in picchiata a grandi velocità verso la preda. Poiché si tratta di una specie che rischia l’estinzione, i luoghi in cui nidifica ed è possibile avvistarla sono gelosamente tenuti segreti sebbene non manchi chi l’abbia avvistata nelle guglie più impervie del Linas.
LA PERNICE SARDA
La pernice sarda, l’unica esistente nell’isola, si differenzia da quella rossa per le dimensioni più ridotte e il caratteristico collare castano spruzzato di macchioline bianche. E’ l’animale che forse più si è adattato all’ambiente sassoso, arido e cespuglioso che domina il paesaggio della Sardegna. Distribuita ovunque nel territorio isolano, costituisce il simbolo di questa terra preistorica e del mondo agropastorale perché da sempre vicina alla cultura dei pastori e dei contadini.
IL GRIFONE
E’ l’ultimo grande avvoltoio che sopravvive in Sardegna dopo l’estinzione delle altre specie a causa delle persecuzioni di chi li riteneva ingiustamente responsabili della morte di capre e pecore. Così se fino agli anni Quaranta si trovavano in tutti i maggiori comprensori montani dell’isola e lungo le falesie a picco sul mare, oggi sono diffusi principalmente sui monti della costa occidentale e in particolare in provincia tra gli strapiombi trachitici del Monte Mannu dove si possono vedere planare altissimi nel cielo.
IL CINGHIALE
Il cinghiale sardo abita i boschi e le foreste di tutta l’isola e si distingue dagli altri per le sue dimensioni ridotte: se quello continentale arriva a pesare 150 Kg , quello sardo non supera i 70 Kg. Estremamente diffuso nelle aree montuose, ma anche nelle pianure a ridosso del mare, la sua espansione incontrollata è causa spesso di problemi ecologici gravi, benché rimanga comunque una specie importante nell’ecosistema sardo e un protagonista indiscusso della fauna isolana e della provincia.
IL FENICOTTERO ROSA
E’ una specie presente ormai da anni in Sardegna, ma nidificante soltanto dal 1994, a seguito delle variazioni climatiche e dell’aumento di siccità delle zone lagunari spagnole. Uccelli migratori, arrivano in Sardegna dal nord della Francia, per recarsi poi negli stagni di Tunisi e arrivare fino ai laghi del Kenya e della Tanzania. Si trovano colonie numerose in molte lagune costiere dell’isola nel periodo che va da ottobre a giugno, e in particolare sono presenti in provincia negli stagni di San Giovanni e Santa Maria di Neapolis, lungo la costa. L’eleganza di questo trampoliere dalle zampe e dal collo lunghissimi, e la bellezza dei suoi colori che vanno dal bianco-rosato del piumaggio al fucsia-scarlatto delle ali, lo rendono inconfondibile tra gli altri uccelli e oggetto di interesse e meraviglia per i suoi numerosi ammiratori.
LA TARTARUGA CARETTA-CARETTA
La caretta-caretta, la più comune tra le tartarughe, è un rettile marino che predilige il mare aperto e si avvicina poco alle coste e per questo è difficile da individuare. E’ presente nel Mediterraneo e la si può incontrare lungo le coste sarde e in particolare a largo delle grandi spiagge della Costa Verde. Si tratta di animali che si spostano seguendo particolari rotte e compiendo lunghissimi viaggi che dal Mediterraneo li portano fino alle coste subtropicali dell’America del Nord. Nonostante i chilometri di spiagge deserte in Sardegna, purtroppo la caretta non vi nidifica come in passato ed è diventato molto raro un incontro ravvicinato.
IL GEOTRITONE
Il geotritone sardo è un anfibio dell’ordine degli urodeli dalle dimensioni ridotte (massimo 15 cm ) e dalla colorazione grigio-maculata. E’ diffuso in Sardegna in quattro specie diverse originatasi per isolamento geografico: lo Speleomantes Genei è la specie tipica dell’Iglesiente e dell’Arburese e si distingue per la minore lunghezza che raggiunge al massimo gli 11 cm. L’habitat naturale del geotritone è rappresentato da territori di origine carsica, grotte, miniere inattive, anfratti rocciosi e vallate umide e ombrose. Poiché si tratta di un animale notturno e lucivago, evita gli ambienti secchi e può essere visto all’aperto solo in giornate particolarmente umide e piovose.