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Sardegna

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Vivere la campagna

Terra di Cavalli

copertina Terra di Cavalli
n. 3 Giugno - Luglio 2009 - Grandangolo Edizioni

 

La Provincia del Medio Campidano si propone a Fiera Cavalli

Se la Sardegna è quasi un continente, il Medio Campidano è forse l'area che meglio ricapitola tutte le tipologie geografiche e gli ecosistemi di essa. Nel suo territorio troviamo repentini cambiamenti di paesaggio, dai boschi di alto fusto e dalle cascate del Monte Linas si passa al grande complesso delle Dune di Piscinas protetto dall'Unesco. Ma troviamo pure paesaggi di transizione, come le colline della Marmilla, o la grande pianura del Campidano, punteggiata da piccoli paesi di pietra, che la mano di un gigante sembra aver disinvoltamente lanciato in una conca. Se l'ambiente naturale del Medio Campidano ha caratteri così multiformi e affascinanti, l'ambiente antropico non è da meno. Qui la presenza dell'uomo è testimoniata dagli straordinari monumenti nuragici come Su Nuraxi di Barumini, iscritto nelle liste dell'Unesco tra le meraviglie dell'umanità. La grande pianura che si estende tra la Trexenta e la Marmilta ad oriente e il massiccio del Linas ad occidente, costituisce un paesaggio rurale unico, dai mille colori e animato dalle tante manifestazioni e iniziative delle produzioni tipiche locali. La Provincia del Medio Campidano. riconosciuta comela Provincia Verde della Sardegna, pone la valorizzazione dell'ambiente e del territorio rurale come obbiettivi strategici fondamentali per raggiungere uno sviluppo sostenibile e dare nuova vita ai prodotti della sua tradizione. Nel perseguire tali finalità la Provincia ha messo a sistema una serie di iniziative capaci di dare un nuovo valore aggiunto alle sue risorse come il programma annuale di manifestazione "Le giornate dell'AgriCultura delta Provincia Verde" e i progetti "Vivere la Campagna, Vivere la Montagna,Vivere il Mare". Un importante risultato è stato la creazione de "il Paniere del Medio Campidano", realizzando un percorso di valorizzazione dei prodotti tipici locali come i legumi, i carciofi, gli asparagi, lo zafferano Dop, il miele, il grano Cappelli, l'olio extravergine di oliva, il formaggio pecorino, il suino rustico sardo e tanti altri prodotti. Un progetto che ha permesso di consolidare la tradizione agricola e rurale del territorio con la creazione di una rete tra gli operatori economici della Provincia. Il Paniere del Medio Campidano diventa così un utile strumento di comunicazione per rappresentare "chi siamo e cosa facciamo", posizionando l'identità specifica di un territorio in un contesto generale di crescente competizione globalizzata. Il Medio Campidano, con il suo territorio incontaminato, i profumi e i sapori di una tradizione antica e l'ospitalità della sua gente, rappresenta una realtà da sperimentare in prima persona, perché è solo visitando questo territorio che si possono provare sensazioni ed emozioni che le parole non riescono a descrivere.

Le Ippovie del Medio Campidano
La Provincia Verde grazie alle sue risorse ambientali e naturalistiche di particolare pregio. non intaccate da interventi invasivi dell'uomo, nonché alla sua morfologia, lo rendono un territorio unico ed originale. Il Medio Campidano offre numerose ippovie emotivamente coinvolgenti che attraversano sentieri remoti, poco battuti, percorsi un tempo, sia a piedi che a cavallo, dai carbonai toscani e dai pastori.
Questi percorsi equestri si snodano in ampi spazi e in assoluto silenzio, fra i superbi scenari del complesso dunale di Piscinas, un'oasi silenziosa, popolata da una colonia di ben 1.500 esemplari di cervo sardo; gli endemismi botanici rarissimi della montagna incantata del Linas e il paesaggio agrario;dolce ed ondulato, quello della Marmilla, dominato dagli altopiani basaltici della Giara, popolato da circa 700 cavallini. Le uniche costruzioni presenti sono le capanne dei pastori, i nuraghi e i resti di miniere abbandonate. Nel mondo rurale del Medio Campidano, l'uomo per secoli ha collaborato con il cavallo non solo per le attività agricole e di trasporto, ma anche nel divertimento.
Questa terra unica, infatti, ha dato i natali a gloriosi uomini balenti, abili cavalieri, che eseguivano acrobazie sui cavalli lanciati al galoppo. Una terra così speciale non poteva deludere le aspettative dei buongustai, il Medio Campidano, infatti, ha saputo conservare i sapori di un tempo, tipici del mondo contadino. Il territorio propone soste gastronomiche ove assaporare vecchie ricette fatte ancora con ingredrenti semplici e genuini come il pane e le paste fresche, lo zafferano e le erbe spontanee, i legumi, i carciofi e l'orto-frutta, l'olio d'oliva, i formaggi ovini e caprini, i salumi, i dolci tradizionali ed il miele,accompagnati dai vini e i distillati locali. Nel Medio Campidano mani sapienti per necessità hanno saputo pazientemente forgiare i metalli provenienti dalle miniere locali, per ricavarne il coltello assolutamente indispensabile nella tradizione rurale del territorio. Il coltello veniva infatti utilizzato costantemente da pastori, dagli agricoltori, dai pescatori e dalle massaie.Nei laboratori artigianali del territorio, i coltellinai sono sempre disponibili per raccontare questa Arte, un patrimonio culturale che oramai viene tramandata solo oralmente "di padre in figlio". Svelando le tecniche adottate per la scelta delle materie prime, per la forgiatura, la battitura, l'intarsiatura e l'assemblaggio deli"Anima" ed il "Corpo" del coltello.Nel territorio non mancano i maneggi da dove partire per escursioni conistruttori quaiificati. La provincia del Medio Campidano è ubicata nella Sardegna meridionale che si affaccia a ovest sul Mar di Sardegna e confina a nord con la provincia di Oristano, a est con la provincia di Cagliari, a sudcon le province di Carbonia-Iglesias e di Cagliari.

L’ippodromo di Villacidro

Pronti alla spesa 2.300.000,00 euro stanziati dalla precedente Giunta regionale per il 2° lotto, che il Comune di Villacidro appalterà a breve per completare e migliorare il livello qualitativo dell'ippodromo più grande della Sardegna.
Tutto ciò avviene in un momento in cui tutto il settore ippico è in una sorta di stand-by in attesa che si realizzi il rivoluzionario piano strategico messo a punto da una commissione istituita appositamente dal Ministro Zaia per rilanciare il settore.
Il Comune e il Consorzio Corse Cavalli Villacidro, società che ha vinto la gestione novennale dell'impianto, non perdono tempo e rilanciano la scommessa sui cavalli, credendoci ancora più di prima! Il fatto è ancora più importante in considerazione della grave crisi che ha colpito vari comparti economici che si riteneva più forti, e pone la necessità del rilancio rispetto alle economie collegate all’ambiente quali agricoltura e allevamento.
Considerazioni che trovano fertile applicazione per la Sardegna e in particolare nella Provincia Verde del Medio Campidano, con un presidente, Fulvio Tocco, particolarmente sensibile al tema.
Prima di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Regione, la nuova amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Fanni ha voluto, giustamente e saggiamente, soppesare la bontà dell'iniziativa delle precedenti amministrazioni, anche attraverso i contatti avuti con i tecnici UNIRE, e per constatazione diretta di altre realtà avviate in Toscana ed Abruzzo.
Dopo queste valutazioni positive, ha dato mandato ai propri uffici di procedere alla progettazione e relativa gara d'appalto per la realizzazione delle opere del 2° lotto di completamento.
In attesa della firma della convenzione, che tutti gli ippodromi stipuleranno con l'UNIRE o altro nuovo ente che verrà istituito, e che vedrà quindi finalmente Villacidro inserito nel prossimo calendario di corse al galoppo del circuito nazionale, l'ippodromo migliorerà le sue dotazioni strutturali e logistiche, peraltro di già alto livello.

La Giara la casa dei cavallini

Sa Jara, ovvero la Giara, è un vasto altopiano basaltico di 4.500 ettari, situato nella zona centro-occidentale della Sardegna. Una folta macchia mediterranea, boschi di leccio e quercia da sughero, numerosi paulis (laghetti), è l'habitat dei famosi "cavallini", una razza endemica sarda. Di dimensioni ridotte, 120 cm al garrese, mantello dal colore bruno scuro, i cavallini possiedono la testa quadrata carica di ganasce, con abbondante ciuffo e la folta criniera, e particolari occhi a mandorla che conferiscono un'espressione vagamente malinconica.
Non vi è certezza sulle origini: probabilmente si tratta degli ultimi superstiti di una razza importata dai navigatori fenici o greci. Un tempo la specie popolava l'intera isola, e ha trovato nella Giara le condizioni ideali per la sua sopravvivenza. Secondo studi effettuati dall'lstituto di Incremento
Ippico della Sardegna, nel cavallino della Giara si riconoscono aspetti riconducibili al sangue berbero, la cui origine è ancora in discussione. Le piccole dimensioni sono il risultato del lungo isolamento sull'altopiano, oggi i cavallini vivono in branchi in assoluta libertà e tutelati da rigide disposizioni di legge. La consistenza numerica oscilla dai 500 ai 700 esemplari comprendendo classi di età fino a 25 - 30 anni. Ln certe annate lo stato di salute dei cavallini è seriamente compromesso della mancanza di pascolo, determinata dal particolare andamento stagionale (siccità estiva e ventosità) e dall’elevata competitività per gli alimenti con altre specie animali. Le caratteristiche bio-ecologiche della popolazione la rendono al tempo stesso un patrimonio da salvaguardare ed un presidio dell’ambiente faunistico naturale in cui vive.
Questi cavallini sono diventati il principale fattore attrattivo di questi luoghi. Ogni anno decine di migliaia di visitatori percorrono i sentieri e gli stradelli alla ricerca dei “is quaddeddus."
Andiamo a vedere i cavallini" costituisce un motivo forte per una breve vacanza all'insegna della natura, per staccare la spina dalla frenesia quotidiana, per ascoltare i silenzi o il fruscio dei venti, per godersi la vista di tutto il Campidano. La Giara è il risultato di fenomeni vulcanici risalenti ad oltre due milioni di anni. Frequentata dall'uomo sin dal neolitico, numerose sono le testimonianze nuragiche e gli insediamenti di epoca punica e romana. Un luogo di grande interesse per gli appassionati di geologia e archeologia, capace di riservare scenari fatti di Domus de Janas, tombe dei giganti e numerosi nuraghi, collocati nei punti più panoramici e suggestivi da dove si ha la possibilità di godere della più ampia visuale del territorio del Medio Campidano. Una meta privilegiata per gli amanti dell'outdoor, a cui si accede da ripidi passaggi denominati Scalas, per poi godersi sull'altopiano la scoperta dei suoi paesaggi, delle sue fioriture e delle numerose specie floreali e animali. Tra le piante ricordiamo il ranuncolo di Revelier, la morisia, il giglio stella. In primavera l'asfodelo ricopre le radure e i chiari di bosco. Metà della superficie è ricoperta dai boschi, rifugio prediletto dei cavallini. Passeggiando sulle pendici è possibile incontrare diversi ovili recentemente restaurati; sono costruzioni di forma conica con base in pietra e tetto di frasche.
Non mancano poi le aree attrezzate, ideali per una sosta, predisposte dai comuni cui appartiene l'area: Gesturi, Genoni,Tuili e Setzu. Un'escursione nella Giara non può non includere una visita ai centri abitati che si trovano a ridosso della stessa e che conservano, all'interno dei loro piccoli centri storici e delle piccole chiese, importanti testimonianze e opere che richiamano un passato ricco di eventi e una forte tradizione agricola e pastorale. Un territorio, quello della Marmilla, caratterizzato dalla presenza diffusa di attrattive turistiche di carattere culturale e ambientale. Fra i siti archeologici spicca il complesso nuragico Su Nuraxi di Barumini, annoverato dall'Unesco tra i beni Patrimonio dell'Umanità, ammirato ogni anno da 80mila visitatori. Un territorio che per le proprie caratteristiche orografiche e climatiche, si presta bene alla realizzazione di circuiti ed itinerari che possono essere fruiti attraverso più modalità di mobilità lenta: a piedi, in bicicletta e naturalmente...a cavallo!