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Sardegna

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Vivere la campagna

Atmosphere

copertina di Atmosphere
n. 126 Marzo 2009 - Cantelli-Rotoweb

 

Echi di antiche civiltà, boschi millenari e spiagge deserte

Volete vedere il coltello più grande del mondo? Visitare il più maestoso nuraghe del pianeta? Entrare nel castello dove visse la regina Eleonora d'Arborea? Spiare i cavallini selvatici che brucano liberi tra le primule e gli asfodeli? Ammirare stupefacenti resti di archeologia mineraria? Sentire i bramiti dei cervi in amore mentre scendete verso spiagge deserte attraverso boschi di lecci millenari? Lanciare lo sguardo sulle pianure dorate che per secoli sono state il granaio d'Italia? Visitare la più completa raccolta di cimeli del Risorgimento e della Grande Guerra? Rilassarvi in calde e salutari acque termali? Arrampicarvi su tondeggianti colline disegnate da Vulcano a immagine e somiglianza dei seni di Venere? Conoscere una gente che è da sempre sinonimo di umanità e di amicizia? E naturalmente assaporare i piaceri di una cucina che riflette in tutto le ricchezze del territorio?

Benvenuti nel Medio Campidano.
Spaccata in due lembi dalla statale Carlo Felice che la attraversa nella sua corsa da Cagliari a Sassari, questa fetta di Sardegna centro-meridionale, che degrada dalla Giara di Gesturi alle strepitose dune di sabbia di Piscinas, racconta storie di eroi e di contadini, di cruente battaglie e di vita quotidiana, in un paesaggio insieme aspro e dolce punteggiato di torri, di castelli, di nuraghi, di miniere e di coltivazioni
agricole.
L'estesa e fertile pianura che le dà il nome è dominata da monumenti storici e naturali di incredibile bellezza. I più suggestivi sono la Giara, con i suoi celebrati cavallini selvatici;la reggia nuragica di Barùmini, che è la più imponente testimonianza della singolare civiltà che ha popolato l'isola dal 2000 al 500 avanti Cristo; la collina di Las Plassas, la più geometrica delle tante alture così simili a seni muliebri da indurre i Romani a chiamarle mammillae (da cui il nome storico della zona, Marmilla). A occidente, tra montagne che hanno fornito fin dall'antichità imponenti produzioni minerarie - testimoniate dai numerosi resti di pozzi, gallerie, discenderie, laverie e attrezzature di estrazione - si scende al mare tra gole di scisti e di quarzi dentro boschi profondi abitati da cervi, daini, mufloni e altra fauna selvatica. Le spiagge di Piscinas, di Scivu, di Funtanazza - ancora praticamente sconosciute al turismo di massa - ti si presentano come visioni primordiali dominate da dune alte fino a 50 metri: acqua color cobalto, sabbia fine color dell'ambra, tutt'intorno il profumo penetrante dell'elicriso e un silenzio che più silenzio non si può.
Per chi ama i musei c'è ad Arbus quello del coltello, che tra i manufatti tipici del serramanico sardo - nelle sue diverse varianti - esibisce anche il coltello più grande del mondo; a Sanluri il castello medievale che fu dimora di Eleonora ospita una eccezionale collezione di cimeli di guerra donati dal duca d'Aosta agli attuali proprietari, i conti Riva Villasanta; a Villanovaforru il museo archeologico conserva i magnifici reperti del vicino nuraghe di Genn'e Maria; poco più in là, solitario al centro di due vallate, il Museo del Territorio espone fino a giugno una grande mostra sui Mammut e consente di salire in seggiovia sulla giara dei cavallini; a Pabillonis, da non perdere il museo della ceramica e quello del costume, curato dalla signora Rita Cossu che è anche una deliziosa confezionatrice di abiti tradizionali, sia femminili che maschili.
Benvenuti, dunque, nel Medio Campidano. Promette mari e monti e mantiene le promesse.

Il Paniere Verde
Tra le diverse iniziative che la Provincia Medio Campidano è impegnata a portare avanti per valorizzare il proprio territorio spicca quella che è stata chiamata "II Paniere Verde", che lega la qualità dei prodotti tipici locali alle specificità ambientali del territorio e della sua offerta turistica. Il paniere, che contiene le 20 specialità maggiormente rappresentative del territorio (zafferano, carciofo, asparago, olio, formaggio, salumi, ecc), può essere acquistato presso oltre 250 operatori locali della ristorazione e della ricettività. Il contenitore è tra l'altro un bel manufatto in ceramica che valorizza un'altra delle grandi tradizioni del Medio Campidano, l'artigianato artistico. Il progetto mira alla certificazione(attraverso un marchio di qualità) dei prodotti agroalimentari della zona, per offrire certezzae trasparenza sulla qualità e consentire al consumatore una scelta consapevole e qualificata.