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Sardegna

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Vivere la campagna

Arte Sacra

Medio Campidano - Arte Sacra
n. 26/2009 -

 

A partire dal XIV secolo si diffonde in tutta la Sardegna, unitamente all'architettura religiosa di matrice gotico-catalana, un genere di opere pittoriche già presenti nell'ambito spagnolo: sono i Retabli, tavole riccamente dipinte che venivano collocate dietro l'altare. Le prime opere sono state realizzate da pittori catalani operanti per tutto il XV secolo soprattutto a Cagliari, dove nacque la Scuola di Stampace da cui provengono i principali artisti sardi. La diffusione dei Retabli è stata omogenea in tutta l'Isola, anche nei centri minori, ad opera dei ceti dominanti Quale segno rappresentativo del potere sia laico che religioso. Va comunque osservato che i Retabli, come pure le sculture lignee ugualmente presenti anche nei piccoli paesi, vanno letti non solo per la valenza artistica, ma altresì per la funzione di culto di una religiosità popolare che necessitava di ritrovare l'immagine dei santi venerati a quel tempo ed in quei luoghi. Molte opere sono andate distrutte, altre sono state trasferite, ma soprattutto in Marmilla sono presenti diversi Retabli che suggeriscono un itinerario che ben si integra con l'ambiente culturale di quest'area della Sardegna. La parrocchiale di San Pietro Apostolo a Tuili conserva il Retablo della Pentecoste (1534) ed il Retablo del Maestro di Castelsardo, imponente pala d'altare di 350 x550 cm, collocata nella prima cappella a destra. L'opera risale al 1500 ed è dipinta a tempera ad olio su tavola; nel riquadro centrale la Madonna in trono circondata dagli angeli musicanti, come in tutte le rappresentazioni pittoriche del tempo, e sormontata dalla crocifissione. Su tutte le tavole sono ben definiti i paesaggi retrostanti e le figure rappresentate nelle tavole. A Gonnostramatza nell'abside della Parrocchiale di San Michele Arcangelo (XV/XVIII sec.) è custodito il retablo di Lorenzo Cavaro, capostipite della Scuola di Stampace, datato 1501.AI centro è rappresentata la Madonna in trono con Bambino sormontata dalla crocifissione, con ai lati San Pietro e San Paolo, nella predella vari santi. Un altro importante Retablo si può ammirare a Villamar nella parrocchiale. Realizzato nel 1518 da Pietro Cavaro, il maggiore artista della Scuola di Stampace, rappresenta la "Vergine del Latte" in stile tardo-gotico con evidenti influenze iberiche, presenti sia nelle preziose sculture lignee, sia nell'architettura civile e religiosa di questo comune, che vanta ben otto chiese. Il Retablo di Santa Maria, collocato nella Parrocchiale di Lunamatrona, è attribuibile ad Antioco Mainas, che continua la tradizione culturale gotico-catalana inserendo tuttavia dei motivi meno formali e più popolareschi come l'abbraccio del Bambino alla Madre al centro dell'opera egli atteggiamenti dei Santi della predella. Qui è conservato un pulpito ligneo del XVI secolo dallo stile popolaresco, ed una statua lignea di San Francesco datata fine XVII - inizio XVIII secolo. Antioco Mainas è presente anche nella Parrocchiale di Sanluri che custodisce il Retablo di Sant'Anna, datato 1576; un'altra importante opera, il Retablo di Sant'Eligio del Maestro di Sanluri è custodita nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Ad Ussaramanna nella chiesa di San Lorenzo sono ancora visibili le due tavole superstiti del Maestro di Oliena (XVI sec.).