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Sardegna

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Vivere la campagna

Architettura Religiosa

Medio Campidano - Architettura Religiosa
n. 26/2009 -

 

Il Medio Campidano, frammentato in una moltitudine di piccoli centri abitati, non dispone di imponenti cattedrali ma di tanti edifici religiosi commisurati alla realtà di un'economia agro-pastorale. Le chiese risalgono prevalentemente al periodo giudicale ed alla successiva dominazione catalano-aragonese. L'edilizia religiosa si sviluppa seguendo le principali tecniche costruttive importate nel tempo prima dai Vittorini, poi dai Francescani ed infine dagli aragonesi-catalani. Così allo stile romanico del Duecento fa seguito quello gotico a partire dal Trecento. Entrambi questi stili tuttavia non si esprimono in forme pure ma subiscono degli adattamenti locali sia per la perifericità del territorio sia per le limitate risorse economiche. Quasi sempre le diverse tecniche costruttive si sovrappongono così da creare edifici che comunque acquistano un'originalità che ben si adatta all'assetto urbano che li ingloba armoniosamente. Il passaggio tra il romanico ed il gotico è particolarmente evidente nelle chiese di San Gregorio a Sardara e nel Carmine a Mogoro che si possono datare tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Altro bell'esempio di arte romanica duecentesca è la chiesa di San Pietro aVillamar con due navate absidate. A Samassi la chiesa di San Geminiano è stata eretta in forme romaniche e gotico pisane a cui si sono aggiunti elementi decorativi di gusto arabo come gli archetti pensili e le decorazioni scultoree. L'influenza catalano-aragonese si diffonde nel '400 e si manifesta sia nella pianta rettangolare a navata unica, con volte a crociera, cappelle laterali, capiIla mayor, prospetto piano spesso coronato da merli, rosoni e campanile a canna quadrata, come può vedersi anche nella Parrocchiale di San Giovanni Battista a Villamar. Altra espressione dello stile gotico aragonese è la parrocchiale di Guspini eretta nella prima metà deI1600: la facciata rettangolare è decorata con merli e presenta al centro un bellissimo rosone che sovrasta il portale. Ma la sovrapposizione di stili così comune a molte chiese del Medio Campidano e della Trexenta è particolarmente evidente nella parrocchiale di Santa Giusta di Gesico, con facciata romanica e campanile di tradizione pisana, mentre l'interno è gotico-aragonese. Del tutto particoare è la chiesa di Sant'Antonio aTuili che riproduce sia nella struttura architettonica sia all'interno un ambiente spagnoleggiante. Prezioso l'altare ligneo barocco.Nel Cinquecento si intravedono le influenze rinascimentali e manieristiche con la realizzazione di altari a marmi policromi e l'aggiunta di cappelle tra i contrafforti delle navate. Così le parrocchiali di Santa Barbara a Villacidro, Maria Immacolata di Serrenti, Nostra Signora delle Grazie di Sanluri, che conserva il campanile gotico sopraelevato in stile barocco, e di San Giovanni Battista di Lunamatrona. Molto belle e caratteristiche le chiesette campestri disseminate nel territorio, frequentate soprattutto durante le suggestive sagre che si svolgono prevalentemente nella stagione estiva. E' il caso di San Michele Arcangelo (XIII sec.) a Siddi, costruzione in stile romanico con due navate, di ridotte dimensioni (11,60 per 7,30 m): nell'architrave del portale sinistro è presente un particolarissimo ciclo scultoreo in rilievo, che riproduce cinque misteriose figure antropomorfe poste entro nicchie decorate. La presenza fra queste di un singolare "capovolto" rende l'opera un unicum nel panorama scultoreo medievale sardo. Santa Severa, a Gonnosfanadiga, può invece essere datata ai primi secoli del cristianesimo. Presenta una pianta a croce latina con una cupola circolare al centro della navata. Nelle campagne di Villamar è possibile visitare anche la chiesetta di Nostra Signora d'ltria, che si presume risalga al XII secolo, dall'inconsueta facciata suddivisa in due ordini. A Villacidro, vicino al Lago Leni, in un ambiente suggestivo, è stata eretta la chiesa di San Sisinnio circondata ai lati e sul retro da un loggiato, così come la chiesetta di Santa Maria di Monserrato situata alla periferia di Serramanna.