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Sardegna

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Vivere la campagna

Magica Bella Italia

copertina Magica Bell'Italia
n. 40/2008 - Editoriale Giorgio Mondadori

 

Il Medio Campidano
Le donne, i cavalieri e tanto altro....

Terra di battaglie, di guerrieri, di donne intrepide. Terra ricca di storia, di siti archeologici, di bellezze naturali, di spiagge e di miniere, oggi attrazione turistica. Terra ricchissima di profumi e sapori.
Di Elsa Pascali - Fotografie di Gianmario Marras

Il colore dell’oro domina il Medio Campidano. Millecinquecento chilometri quadrati di terra lenta, capace di slanci che non ti aspetti. Una porzione della Sardegna centro-meridionale, che dalla Giara di Gesturi degrada verso le dune di Piscinas sulla Costa occidentale; una terra fatta di pianure, colline e spiagge, che racconta di vita contadina, fatiche, lunga storia passata. Luogo di nuraghi, castelli, torri e miniere, in un paesaggio dolce e aspro. Terra di battaglie, come quella di Sanluri del 1409, quando le truppe di Arborea, sconfitte dagli aragonesi, cedettero ai “conquistadores” spagnoli l’ultima fetta di territorio e di libertà. L’hanno battezzata sa battalla ed è ricordata ogni anno con un’accurata ricostruzione storica intorno al castello di Sanluri, oggi custode di una delle più complete raccolte di cimeli storici dal Risorgimento alla Grande Guerra e alle campagne d’Africa. Storie di eserciti, che sono storie di uomini, ma anche storie di donne: qui eli Trecento regna la “giudichessa” Eleonora, autrice di leggi di straordinaria attualità; qui, narra la leggenda, fu una bella popolana a vendicare la sua gente dopo la sconfitta del 1409, facendo consumare d’amore il vincitore, il re Martino d’Aragona, detto il Giovane. Storie di attacchi e difese, e dunque un territorio costellato di imponenti strutture, a partire dalle più antiche, le fortezze nuragiche.
Come per esempio, Su Nuraxi di Barumini, uno tra i massimi esempi di cultura nuragica, dal 1997 patrimonio dell’umanità, posto ai limiti meridionali della Giara di Gesturi, regno di cavallini che sembrano usciti dalle fiabe; o come Su MuIinu a Villanovafranca, poco a sud di Barumini, che vanta ancora un altare per riti sacri; Oppure, procedendo verso ovest, come il complesso Genna Maria, ancora a Villanovaforru, sa Domu  e s’Orcu a Siddi, le sorprendenti tombe dei giganti di CoIlinas, il nuraghe di San Lussorio a Pabillonis; o ancora, questa volta un po’ più a sud e già in vista della costa, come le tombe dei giganti tra Gonnosfanadiga e Arbus.
Per passare poi a un’epoca più recente, ecco, sulle rive dello stagno di Marceddì a chiusura del golfo di Oristano, i resti della città fenicio—punica di Neapolis, mentre al centro del territorio, nella regione della Marmilla, conservano ricchezza naturale le terme romane di Sardara, dove è ancora possibile godere delle acque dalle proprietà curative, soggiornando nei tanti hotel—benessere.
Poco più a sud, nelle zone dell’Arburese e dell’Iglesiente, il Medio Campidano ha rappresentato un autentico scrigno di tesori, rifornendo per millenni di ossidiana, rame, argento e piombo l’intero bacino mediterraneo. È questa l’area mineraria per antonomasia, dove l’attività raggiunse il suo apice nell’Ottocento, con la rivoluzione industriale. E qui sorsero, allora, cantieri, villaggi e borghi dalle architetture ricercate e dai nomi spesso difficili (Perd'e Pibera, Gonnosfanadiga, Villacidro), alle pendici di un massicio montuoso che culmina nei 1236 metri del Monte Linas, dove i boschi e la fitta vegettazione sono animati da fonti d'acqua che segnano il percorso e accompagnano a un altro gioiello del luogo, la cascata Sa spendula, tra graniti e olivastri.
Centri principali di questa zona mineraria sono Guspini e Arbus, da dove si possono raggiungere facilmente i due "gioielli" di questa autentica epopea strica: Ingurtosu, verso sud, e Montevecchio a nord. Affascinante il borgo di Montevecchio, dove tra lecci, sughere, ginepri e ginestre si incontra la miniera che fu tra le più importanti d'Europa. Da vedere il cantiere di Piccalinna, la galleria Anglosarda e l'elegante palazzo della direzione, premurosamente restaurato conservando gli antichi arredi. Perchè qui non si respirava solo la fatica. Il presonale impiegato viveva nel borgo una vita agiata e alla moda: cinema, teatro, sport, scuola, poste, ospedale e quant'altro potevano essere considerate comodità in quel tempo. A Ingurtosu e nel territorio circostante, una lunga strada sterrata attraversa i cantieri di scavo, dove si inseguono le imponenti strutture destinate alla lavorazione dei minerali. Da visitare il pozzo Gal, oggi museo, la laveria Brassey, le case operaie e ciò che resta della ferrovia. All'alba o all'imbrunire è facile incontrare uno dei tanti esemplari di cervo sardo che popolano la zona. Sollevando lo sguardo, si impone il Monte Arcuentu, luogo impervio e suggestivo, dove ancora volano le acquile. La discesa a perdifiato lungo le sue pendici verso il mare svela a poco a poco una spiaggia senza paragoni, mossa d dune altissime e abitata dal silenzio, anche in altissima stagione. Stradine e mulattiere si aprono qui al "Sahara sardo", dune di cento metri, sottomesse ai voleri dei venti, in continuo divenire. La vefetazione, pettinata dal maestrale, vanta quercie spinose, euforbia, rimelea, salici, falesie, giunchi. Pernici, poiane, gatti e conigli selvatici abitano i ginepreti e questa natura è cosi incontaminata che le tartarughe marine durante i primi mesi estivi la scelgono per depositare le uova. siamo sulla sabbia di Piscinas, striscia di finissimo oro, aperta su un mare che va dal verde smeraldo all'azzurro più profondo, a seconda di ciò che ordinano venti e maree. Spiaggia straordinaria è anche Scivu, poco più a sud, con le alte scogliere di arenaria e onde amate dai surfisti. Procedendo sempre verso meridione, ancora spiagge, Pistis, Torre dei Corsari, Capo Pecora, Portixeddu, Funtanazza. Un paradiso selvaggio e quasi privo di insediamenti, acque cristalline che riflettono un angolo di costa sarda di incredibile bellezza. L'economia agro-pastorale caratterizza, naturalmente anche la parte più significativa delel produzioni locali, anceh se non mancano forme di espressione prettamente artistiche. Da mani agili, infatti, prendono vita oggetti di pregio, prevalentemente utili alle funzioni quotidiane, ma anche gioielli della grande tradizione della filigrana. I mobili, per esempio, vantano anch'essi un valore artistico con la preziosa tecnica dell'intaglio, così come la terracotta e la ceramica, decorate con ispirazione addirittura preistorica, e l'arte tessile segue ancora le antiche pratiche del telaio. Da non dimenticare la lavorazione artistica del sughero, l'intreccio dei cestini e, soprattutto, i famosi e ambitissimi coltelli celebrati a Guspini, nell'annuale appuntamento di Arresojas, e ad Arbus nell'apposito, interessantissimo, Museo del Coltello.
Tanti spunti di viaggio in questa terra lenta, dunque. Viaggio di scoperte continue, da qualunque parte si cominici. Per incantare con un fascino di sapore antico ma sempre rinnovato.

Un anno tutto da gustare
La provincia del Medio Campidano oramai da tre anni presenta una rassegna dal titolo Giornate dell'AgriCultura della Provincia Verde. Un calendario intenso di incontri gastronomici e mostre che si snoda temporalemente nellarco di un intero anno. La primavera incontra i profumi de su pai arrubiu a Tuili il 5 e 6 aprile, e il 12 e 13 ci si sposta a Furtei per la Festa della Terra. Sempre ad aprile, il 19 a Serrenti si porta in tavola L'asparago e il pistocheddu e per due giorni Barumini (il 26 e 27) ospita la Sagra degli Ovini. A maggio, ad Ussaramanna, tra ulivi e nuraghi, il 3 e il 4 ci si incontra per parlare di Tradizioni e sviluppo. Dalle erbe spontanee alla medicina tradizionale. Villacidro, paese minerario, aspetta e chiude maggio incontrando giugno con la Sagra delle ciliege. Collinas, il 14 e il 15 giugno offre La festa dell'ospitalità contadina e pastorale. Andando incontro all'estate, il 19 e il 20 luglio, Villamar svela con la Sagra del pane e della pastificazione la richezza e la varietà di antiche tradizioni. Il 26 e il 27 Segariu si animerà con I sapori del tempo e di oggi e Arbus, negli stessi giorni, accoglierà i profumi della terra con la Sagra della capra. Per agosto Siddi ha scelto il primo del mese per Maccaroneddus de cibiru e fibaus. Ancora i prodotti del grano, il 3 a Genuri, per Pani, casu e biu arrasu con il suggestivo "Palio degli asinelli" a concludere la giornata, mentre il 10 di agosto  ci si sposta a Setzu per assaggiare Fregua e Pani indorau. Pauli Arbarei il 29 dello stesso mese propone in calendario un'altra Sagra della pecora. Non poteva mancare il gusto poliedrico del miele, usato come da tradizione sia sul dolce che sul salato: appuntamento il 30 e il 31 agosto a Guspini con la consueta Sagra del miele. Sarà a settembre il periodo migliore per scoprire Lunamatrona, in occasione della XII Mostra mercato del melone coltivato in asciutto e della malvasia. XVI Sagra della pecora. La settimana successiva a Sardara e i suoi prodotti "d'oro": 13 e 14 settembre La sagra del Grano. Serramanna il 14 settembre fa bella mostra di se con La Fiera Serramannese e la Sagra del Pomodoro. Nello stesso weekend Villanovaforru celebra Mestieri, sapori e saperi del passato, e Las Plassas celebra la Sagra delle Leguminose, il 20 e 21 di settembre. Un'ulteriore occasione per visitare il castello di Sanluri, che ospitò a lungo la regina e legislatrice Eleonara, arriva il 28 settembre per la Festa del Borgo. I colori pieni dell'autunno fanno da cornice ideale alla Fiera dele Arti e dei Mestieri, a Gesturi l'11 e il 12 ottobre. Tre gli appuntamenti dedicati allo zafferano; San Gavino, Turri e Villanovafranca nei giorni 7, 8 e 9 novembre presentano la famosa spezia. Il 28, 29 e 30 dello stesso mese a Gonnosfanadiga la Sagra delle olive, dell'olio, dell'agroalimentare e dei mestieri locali di Monte Linas accompagna all'ingresso dell'inverno. Ultimo ma non dimenticato sulla tavola è il carciofo ortaggio saporitissimo che nella zona viene coltivato abbondante e che si festeggia a Samassi il 29 e 30 novembre. Chiude il ciclo delle rassegne Pabillonis nella settimana che va dal 7 al 14 dicembre con Un mondo di sapori.