Logo della Provincia del Medio Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

Panorama Travel

copertina Rivista Travel
n. 3/2008 - Arnoldo Mondadori Editore

 

Il Sistema Turistico del Medio Campidano

Il Sistema Turistico Locale del Medio Campidano è stato costituito nel dicembre 2005 per la gestione della valorizzazione turistica e territoriale di un’ampia porzione della Sardegna centro occidentale, che comprende l’intera Provincia del Medio Campidano, l’Unione dei Comuni della Trexenta: Guamaggiore, Senorbì, Genico, e due comuni della Provincia di Oristano Mogoro e Gonnostramatza. Il STL Medio Campidano opera attivamente in ambito nazionale e internazionale per la promozione dello straordinario patrimonio ambientale e di beni culturali che caratterizzano questo peculiare e ancora poco conosciuto angolo di Sardegna. Potenziamento dell’offerta turistica grazie all’aggregazione e integrazione delle diverse risorse presenti nel territorio. È questo l’obiettivo che ha spinto il Sistema turistico a promuovere una campagna di sensibilizzazione con una serie di incontri che coinvolgono i diversi comuni.
La provincia del Medio Campidano comprende 5 zone tutte aventi un proprio fascino: La bellissima Costa Verde di Arbus, La Marmilla, Il Campidano Centrale, Il Villacidrese e Il Guspinese. 


La Costa Verde e le Miniere 

Al paesaggio straordinariamente variegato, alla natura incontaminata e alle acque cristalline della Costa Verde si uniscono le estese dune di sabbia di Piscinas, le più alte d’Europa, (l’intera lingua di sabbia che supera i due chilometri di estensione è conosciuta come Sabbie d’Oro, per via del colore dorato). Quest’immensa distesa di sabbia, si estende nel retroterra per altri due chilometri quadrati, dapprima coperta da pochi ciuffi d’erba poi da ginepri e macchia mediterranea e le vestigia storiche delle aree minerarie di Naracauli, Ingurtosu e Montevecchio, con i loro insediamenti e siti di archeologia industriale dichiarati patrimonio dell’UNESCO. Delimitata a Sud dal promontorio granitico di Capo Pecora ed a Nord dal tavolato basaltico di Capo Frasca la costa si sviluppa per circa 50 Km, alternando estese spiagge dorate a tratti rocciosi, piccole calette e falesie dai colori bianco e bruno chiaro, per poi proseguire con le lunghe spiagge di Is Arenas – Pistis.


Le Giare

Sul versante opposto ci sono gli altipiani basaltici della Giara di Siddi e quella di Gesturi-Tuili-Setzu. Quest’ultima costituisce un’oasi naturalistica unica nel suo genere, interamente ricoperta da un bosco di macchia mediterranea ed abitata dai mitici cavallini selvatici che vivono liberi tra le sughere e piccoli stagni ricoperti di bianchi ranuncoli. 


La Marmilla e l’archeologia 

Nell’interno si incontra il dolce territorio collinare della Marmilla. La Marmilla dista da Cagliari circa 40 Km. ed è facilmente raggiungibile percorrendo la S.S. 131. La Marmilla è un’area della Sardegna centro meridionale integrata nella zona di Cagliari; il suo nome deriva dal fatto che, in questa parte dell’isola, la morfologia del terreno è soprattutto collinare. La zona prende il nome dal termine latino Mamilla ossia “mammella”, che col tempo è diventata Marmilla; tale nome ad indicare la fertilità del terreno particolarmente adatto per la produzione di ottimo grano duro.
Da alcuni anni si stanno riscoprendo le imponenti testimonianze archeologiche, la ricchezza del territorio dal punto di vista naturalistico, le tradizioni, le usanze dimenticate e le antiche sagre. Tra gli altopiani e le colline di rilevante interesse naturalistico citiamo la Giara di Gestori: si tratta dell’altopiano più importante nell’intero territorio; si estende per 45 Kmq ed ha un’altezza media di circa 500 metri. Sulla Giara si possono ammirare i cavallini allo stato brado e le innumerevoli specie botaniche che costituiscono la macchia mediterranea, punteggiato da numerosi monumenti archeologici quali domus de janas, nuraghi, tombe di giganti, siti fenicio-punici e vestigia di età romana e medioevale. Nel territorio della Marmilla è possibile visitare la più alta espressione della cultura nuragica in Sardegna, rappresentata dal complesso megalitico di “Su Nuraxi” di Barumini dichiarato patrimonio dell’UNESCO.
A qualche centinaia di metri, “Su Nuraxi e’ cresia”, che costituisce un unicum per essere inglobato all’interno del Palazzo Nobiliare, Casa Zapata del XV secolo. Di grande rilevanza sono altresì i complessi nuragici di “Genna Maria” a Villanovaforru e “Su Mulinu” a Villanovafranca e la maestosa Tomba di Giganti di Siddi. A pochi chilometri dal centro di Sardara, sin dall’antichità erano frequentate le Aquae Neapolitane cioè le calde sorgenti termali, i cui effetti curativi sono ancora oggi sfruttati in due moderni Centri Termali, di grande interesse il Pozzo Sacro di S. Anastasia ancora oggi ricordato come “sa funtana de is dolus” 


I prodotti agro-alimentari 

Il Medio Campidano è denominato la Provincia Verde per l’eccellenza dei suo prodotti eno-gastronomici, il lavoro dei campi offre prodotti di ottima qualità, come il pane e i dolci, i formaggi ovini e caprini, i vini autoctoni, i legumi, il carciofo e lo zafferano D.O.P., per questi ultimi il Medio Campidano detiene il primato nazionale di produzione. Una menzione particolare merita la coltivazione dell’oliva, da cui si produce un olio tra i più rinomati d’Italia. 


L’artigianato 

La produzione artigianale del Medio Campidano ha radici profonde nella storia e nella economia del territorio. Il coltello è il primo oggetto d’uso creato dall’uomo e la sua produzione e uso è da sempre legato al mondo agro-pastorale ed a quello delle miniere. Il Medio Campidano può senz’altro vantare un posto di primo piano nella produzione regionale, decine di officine creano dei prodotti di eccellenza. 


Il Monte Linas 

Poco più a sud si erge il massiccio del Monte Linas con i suoi boschi di lecci e tassi, le cascate più alte della Sardegna. E’ il paradiso dei Birdwatcher che possono percorrere gli antichi sentieri tracciati dai carbonai e dai minatori per ammirare una fauna che va dal falco pellegrino all’astore, al gatto selvatico, al riccio e una miriade di endemismi floreali tra i quali l’Helichrysum Montelisanum, fiore simbolo di quest’area della Sardegna. 


Architettura Urbana e Arte Sacra 

I paesi del Medio Campidano e della Trexenta sono caratterizzati da un’architettura urbana sapientemente preservata e valorizzata dove sono ben visibili le murature in “ladiri”, costruite con mattoni di paglia e fango, o in pietra, segni di una tradizione agropastorale e contadina sempre viva nell’economia del territorio.
Tra le vie dei centri abitati si scoprono preziose testimonianze dell’architettura religiosa con pregevoli esempi di chiese romaniche e gotico-aragonese, che custodiscono importanti opere pittoriche del ‘500 come il retablo del Maestro di Castelsardo a Tuili e quello di Pietro Cavaro a Villamar. Le campagne conservano quasi gelosamente le caratteristiche chiese campestri che si vivacizzano durante le feste religiose che segnano la cadenza dell’annata agraria. 


I Castelli Giudicali 

Nel corso del Medioevo il Medio Campidano ricopriva un importante ruolo economico e una fondamentale funzione strategica essendo posizionato tra i due Giudicati di Cagliari e Arborea, restano del periodo i castelli di Monreale a Sardara, quello di Las Plassas e il Castello fortificato di Sanluri, unico ancora integro nell’isola, oggi sede di importanti musei.