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Sardegna

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Vivere la campagna

Turri: Festa Regionale della mietitura e trebbiatura del grano

mercoledì 13 luglio 2011

È dal 1994 che nel comune di Turri si svolge la Festa Regionale della mietitura e trebbiatura del grano, organizzata dall’amministrazione e dalla pro loco comunali con il desiderio di preservare e far conoscere la tradizione del lavoro nei campi.
La manifestazione ha inizio alle prime luci dell’alba, quando mietitori e spigolatrici affollano i campi di grano per compiere le tradizionali attività di mietitura a mano con la falce.
Tra le fitte spighe dorate, e sotto un sole cocente, gli uomini avanzano con la schiena china e la falce in mano, indossando un abbigliamento tradizionale: cappello di paglia per proteggersi dal sole, camicia a maniche lunghe e manicotti di stoffa blu per coprire braccia e palmi delle mani. Procedono in piccoli gruppi, l’uno affianco all’altro per falciare in maniera omogenea il campo. Per ogni taglio compiuto con la falce si costituiscono piccoli fasci di spighe che, uniti e legati insieme, andranno a costituire un covone. Nella raccolta tradizionale, i mietitori sono seguiti dalle spigolatrici che hanno il compito di raccogliere le spighe rotte o dimenticate dai mietitori. Anche loro indossano un abbigliamento funzionale al lavoro nei campi, caratterizzato da gonne lunghe sino ai piedi per proteggere le gambe da eventuali punture di insetti e ampi fazzoletti sopra il capo per riparare dal sole.
A tarda mattina i covoni vengono caricati sopra un carro trainato da buoi e trasportati all’aia per effettuare le operazioni di trebbiatura meccanica e a mano.
Qui i contadini si concedono una pausa all’ombra degli ulivi secolari per consumare su murzu, una ricca colazione a base di formaggio, pane, olive, patate lesse, cipolla cruda, salumi e un bicchiere di vino nero.
Al centro dell’aia una grande trebbiatrice anni ’50 messa in funzione da un trattore, che raccoglie i covoni da un asse laterale e, dopo aver eliminato steli e paglia, canalizza i chicchi di grano in grandi cassettoni.
Anche in questa fase mietitori e spigolatrici svolgono attività distinte: da un lato gli uomini caricano i covoni sopra la trebbiatrice e dall’altro le donne raccolgono i chicchi di grano in grandi cesti e li versano nei sacchi.
In un angolo dell’aia alcuni contadini sono impegnati nella spagliatura a mano del grano chiamata “Sa Bentuadura”: le fascine di grano vengono disposte sopra il terreno e battute con degli attrezzi simili a dei rastrelli con lo scopo di far separare i chicchi dagli steli. Con un altro movimento di rastrello, e aiutati anche dal vento, i contadini fanno sollevare la paglia, separandola dai chicchi di grano che, essendo più pesanti, restano sul terreno per poi essere raccolti e trasferiti nei sacchi.
Le attività di trebbiatura e spagliatura si concludono a tarda sera con “s’incungia”, quando i sacchi di grano vengono caricati sopra il carro a buoi e trasportati nelle dimore. Con orgoglio i contadini guardano il carro carico di sacchi allontanarsi dall’aia, scambiandosi opinioni sulla qualità del grano appena trebbiato e avanzando stime quantitative e qualitative sul raccolto dell’anno.
La manifestazione si conclude poi con intrattenimenti vari, quali la sfilata di trattori d’epoca, le visite ai laboratori del pane, alle esposizioni di prodotti tipici e di utensili della vita contadina