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giovedì 6 dicembre 2012 - LA NUOVA SARDEGNA
Il progetto della Provincia del Medio Campidano trova un sostenitore anche nell'assessore regionale all'Agricoltura Cherchi. Tocco: "Apriamo alle categorie"
Contrariamente allo scetticismo di alcuni, ora il progetto di recupero e valorizzazione agricola “Vivere la Campagna”, varato cinque anni fa dalla Provincia del Medio Campidano, è patrimonio di mezza Sardegna. Questa amministrazione provinciale, il cui territorio è destinato ad essere accorpato a un altro al termine del processo di riordino istituzionale, lascerà la sua traccia sulle attività produttive, ambientali, alimentari e culturali. Infatti, al progetto finalizzato al recupero dei seminativi e alla rinaturalizzazione del suolo con le immissioni di azoto naturale, attraverso la coltivazione di ampie distese di legumi, si sono interessate sia la Provincia di Carbonia-Iglesias che quella di Cagliari.
«L’impostazione - ha commentato il presidente Fulvio Tocco, ideatore dell’originale progetto - è finalizzata al ritorno immediato dell’investimento pubblico con ricadute positive sull’ambiente, sulla zootecnia e nel complesso sulla bilancia commerciale sarda.
Le tempistiche sperimentate nel Medio Campidano hanno incuriosito un po’ tutti. Il progetto inizia e termina seguendo il ciclo biologico della pianta: questo è stato il segreto che ha coinvolto più di un migliaio di agricoltori nella coltivazione dei legumi, garantendo la proteina vegetale destinata al grande patrimonio zootecnico sardo».
Di recente “Vivere la Campagna” è stato presentato all’assessorere regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, che ha voluto conoscerne i risultati per esaminarne la possibilità di estensione come progetto regionale. «Ora – prosegue Fulvio Tocco -, si spera che questo progetto possa assumere un significato strategico attraverso il coinvolgimento, oltre che dei contadini e dei pastori, di industriali, commercianti e della pubblica amministrazione».
