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Sardegna

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La Keller su un binario morto

treno

mercoledì 23 marzo 2011 - L'UNIONE SARDA

VILLACIDRO. I lavoratori e i sindacati preoccupati per la situazione dell'azienda che tarda a riaprire
Le banche non sbloccano i fondi per il rilancio

Piano di ristrutturazione Keller bloccato dagli istituti di credito sardi e i lavoratori restano ancora a casa. Cresce la rabbia di dirigenti, sindacati e organi regionali per una situazione ingessata che non permette una necessaria ripresa della fase produttiva dell'azienda di rotabili mediocampidanese.
IL VERTICE Tutti al capezzale di una realtà industriale con le carte in regola per il riscatto. Presso la sede dell'assessorato regionale all'Industria, venerdì scorso si è fatto il punto della situazione, in attesa del via libera al finanziamento da parte dell'Unicredit, già avallato dal Ministero dello Sviluppo economico e ora al vaglio dell'Unione Europea.
IL CASO I problemi sorgono sul fronte della tranche di finanziamenti promessi dal sistema creditizio sardo, ancora frenati, ma che permetterebbero un riavvio rapido della produzione in casa Keller. «L'azienda - ha detto Marco Serpi, direttore generale Keller - risulta a oggi completamente bloccata, non a causa di problematiche inerenti la fattibilità del piano, ma per il protrarsi dei tempi di attesa delle delibere di efficacia sui finanziamenti richiesti, indispensabili a supportare il riavvio della società».
I RITARDI Tra le cause di uno slittamento dell'erogazione dei 15 milioni di euro, resi disponibili dal Banco di Sardegna, Banca di Sassari e Banca di Credito Sardo, ci sarebbe il ritardo di 4 mesi nella delibera del Ministero dello Sviluppo Economico. Durante l'assemblea, la Sfirs, azionista dell'azienda, ha reclamato anche la necessità di uno scorporo della Keller dal suo azionista principale, il gruppo Busi, impegnato in una procedura fallimentare, per garantire un pieno appoggio del piano di ristrutturazione aziendale.
LA SFIRS «Tale garanzia - ha rimarcato Gianfranco Farrè, direttore generale Sfirs - semplificherebbe anche l'emissione delle delibere da parte degli istituti di credito per il finanziamento». I sindacati premono per la sorte dei lavoratori, che ormai vedono spostare di mese in mese il rientro in fabbrica. Efisio Lasio della Cgil e Giovanni Matta della Cisl sono concordi sulla necessità di «avere un aggiornamento in tempi stretti, dalle istituzioni, per seguire l'iter delle delibere ancora mancanti».
I SINDACATI «I lavoratori - ha aggiunto Gigi Marchionni della Fiom - sono ormai esasperati e a questo si aggiunge il timore di una speculazione politica della vertenza, dato l'avvicinarsi delle elezioni». «A questo si somma il dramma dei dipendenti che non hanno mai smesso di lavorare in questo periodo - ha ricordato Andrea Farris della Uilm - senza mai vedere un soldo». «Quando questi problemi saranno risolti - termina Marco Angioni della Fsm - rimarrà il problema del trasporto merci fuori dall'Isola, che non consentirà di programmare il futuro con la certezza necessaria all'impresa».
IVAN FONNESU