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Sardegna

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Vivere la campagna

Un appello ai pastori, lo lancia Fulvio Tocco: acquistate granaglie prodotte in Sardegna e l’economia sarda tornerà a crescere

pecora nera dell'azienda Funtanazza dei Fr.lli Lampis

martedì 15 settembre 2009 - COMUNICATO STAMPA

La rivoluzione verde parte dalla Provincia del Medio Campidano, l’attività messa in campo in questi quattro anni è tanta. Ora si raccolgono i primi frutti, anche grazie alla fiducia che hanno riposto sull’ente un vasto numero di agricoltori e allevatori dei 28 comuni che compongono la provincia verde. I loro colleghi delle altre sette province sarde, in 50 anni, non hanno goduto delle stesse opportunità. In questi giorni uno spiraglio sembra aprirsi nella provincia di Cagliari. Il presidente Graziano Milia ha chiesto al presidente della provincia del Medio Campidano Fulvio Tocco la possibilità di estendere il progetto Vivere la Campagna ai comuni della Trexenta e del Campidano. Meno male che le province non servono. Nel Medio Campidano è vero il contrario. “La provincia nata nuda e scalza, svolge appieno il suo dovere, ma addirittura va oltre le attività ordinarie, trovando tempo e risorse per sostenere il settore agricolo e contribuendo di conseguenza a far mantenere i motori accesi delle aziende in attesa che la crisi passi. Produrre nei campi granaglie e foraggi ora si può. Adesso, l’imperativo è quello di avvicinare gli interessi del mondo contadino con quello pastorale” - ha commentato Tocco. L’alleanza dei contadini e pastori può tornare utile all’economia complessiva della Sardegna, contrassegnando, senza paura, la rivoluzione verde delle aree rurali. Con questo spirito anche le strutture del COSACER assumerebbero una funzione strategica di grande rilievo. Diventerebbero luogo d’incontro virtuoso degli interessi dell’economia agro-pastorale. Un punto d’incontro al servizio dell’economia sarda. La collaborazione tra le due province, quella di Cagliari con quella del Medio Campidano, per sostenere la coltivazione dei campi, troverebbe nel centro di stoccaggio di Villasanta un valido supporto logistico, tra l’altro di pronto utilizzo. La crisi impone la ricerca di soluzioni innovative per difendere l’economia locale e ogni strada tesa a produrre ricchezza in casa va seriamente esplorata. Curiosamente le importazioni sono caratterizzate anche dagli acquisti di alimenti per uso zootecnico. Gli allevatori di Pecore, capre, vacche, maiali e pollame ricorrono spesso a prodotti extra aziendali per completare le razioni alimentari. Si tratta di soddisfare questo mercato coltivando in maniera mirata la campagna isolana. “La Provincia - ha dichiarato Tocco - è disponibile ad assumere questo ruolo programmatorio in armonia con Regione e le organizzazioni professionali. Con le esperienze che si stanno compiendo nella provincia del Medio Campidano, in questo momento, è possibile dire che rendere produttivi i seminativi, non è solo un dovere ma anche una necessità sociale economica e ambientale. Si manterrebbero gli eco-sistemi e s’importerebbe di meno. L’economia sarda va aiutata ad ogni livello e il ruolo dei pastori che acquisteranno dalle aziende agricole sarde gli alimenti integrativi per le loro greggi, assumerebbe una significativa importanza. Sarebbe questo un primo passo decisivo per spianare la strada alla valorizzazione delle risorse locali”.