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Sardegna

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Vivere la campagna

Arresojas, lame d'autore

Arresoja (coltello artigianale sardo)

giovedì 4 agosto 2011 - L'UNIONE SARDA

Guspini e Arbus capitali delle resolze. Un richiamo per i collezionisti
Attesi migliaia di visitatori sino a domenica sera

Guspini e Arbus, con Pattada e le sue resolze pattadesi, sono le nuove capitali del coltello sardo. In quest'angolo dell'isola dei metalli, tra vecchi giacimenti, villaggi e gallerie di grande suggestione, da Sciria a Piccalinna, da pozzo Amsicora a Gal, da Naracauli a Bau, è rifiorita l'università delle arresojas.
CUORE MINERARIO Qui si sviluppa un itinerario alla scoperta dei maestri delle fucine, tra lame damasco, collarini di ottone e di titanio, forge, mole, forni, martelli, corna di tutti i tipi e di tutti gli animali, ma anche ulivo massello, che si trasformano in manici. Tra produttori regolari e hobbisti l'arte antica sta facendo proseliti, richiamando turisti e collezionisti, tanto che la Provincia de Medio Campidano, attenta alla valorizzazione delle produzioni tipiche, sia agroalimentari sia artigianali, ha pubblicato una guida alla coltelleria campidanese doc. Dal 1994 l'amministrazione comunale di Guspini organizza Arresojas, la biennnale del coltello sardo, che viene allestita nei cantieri minerari di Levante a Montevecchio. È la più grande mostra mercato della coltelleria sarda e una delle più conosciute in Italia e chiude i battenti domenica sera. «Sono un collezionista di lame di tutto il mondo. Visito le più importanti mostre internazionali del settore, non sono mai mancato ad Arresojas. Mi piace la mostra in sé, ma anche la location, questo intreccio di arte, cultura e storia. Forse per un salto di qualità della biennale ci vorrebbe più promozione a livello nazionale», afferma Marcello Napoleone, di Verona.
LA MANIFESTAZIONE Quest'anno sono quarantaquattro i coltellinai presenti. «È la prima volta che visito Arresojas. Una rassegna interessante e molto istruttiva», sottolinea Andrea Spinelli, milanese, in vacanza con la moglie Alessandra in un albergo di Muravera. La coppia è rimasta estasiata da quelle che hanno definito «opere d'arte» della coltelleria sarda. I visitatori hanno gradito anche la dislocazione delle mostre. Prima tutto era accentrato a Montevecchio. Quest'anno sono stati utilizzati anche la casa Murgia e l'ex Montegranatico a Guspini. Altra chicca: una parte del museo del coltello di Arbus di Paolo Pusceddu è stato allestito nel palazzo della direzione nel borgo minerario. È esposto anche il coltello più grande del mondo. Nei primi tre giorni di apertura ben duemilacinquecento persone hanno visitato la biennale. «Con Arresojas ho avuto tanti nuovi clienti, molti i gruppi numerosi provenienti in particolare dall'Oristanese e dal Cagliaritano. Eventi di questo genere, che richiamano il turista, fanno bene all'economia del paese, ci aiutano a lavorare», afferma Monica Podda del ristorante Le Tre Botti di Guspini.
Gian Paolo Pusceddu