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Sardegna

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Vivere la campagna

Troppe razzie, caccia alle nutrie

nutria

mercoledì 4 agosto 2010 - L'UNIONE SARDA

Lunamatrona. Cresce l'allarme tra gli agricoltori per la presenza dei roditori. Sistemate tre trappole
Depredate le coltivazioni di melone asciutto

Dalla Regione nuovi fondi per un'altra campagna di eradicazione dell'animale avido di ortaggi. I primi esemplari trovati cinque anni fa a Pauli Arbarei. Ma negli ultimi anni sono stati segnalati a Sardara, Pabillonis, Sanluri, Villacidro ed in Marmilla.
Vent'anni fa erano conosciuti come castorini e hanno alimentato i sogni di guadagni facili anche di molte famiglie del Medio Campidano. Da alcuni anni le nutrie stanno facendo razzia di raccolti in terreni ed orti di tutta la provincia. Negli ultimi giorni l'allarme è arrivato dalle campagne di Lunamatrona, dove i roditori stanno depredando le coltivazioni del melone in asciutto. Gli agricoltori sono inviperiti. E gli amministratori hanno già coinvolto la Provincia, che ieri mattina ha sistemato le prime tre trappole. Intanto dalla Regione sono arrivati nuovi fondi per un'altra campagna di eradicazione dell'animale avido di ortaggi.
LA NUTRIA Il roditore acquatico, simile ad un groppo topo, è stato importato dal Sud America in Europa per la produzione di pellicce negli anni Venti del secolo scorso. Negli anni Ottanta le nutrie, note come castorini, sono arrivate anche in Sardegna e nel Medio Campidano, dove sono nati diversi allevamenti a livello familiare per rifornire le ditte produttrici di pellicce. Ma quando la loro richiesta è colata a picco, gli allevatori di nutrie hanno preferito liberarle per evitare i costi di smaltimento. Ed i roditori si sono insediati vicino ai corsi d'acqua. I primi esemplari sono stati trovati cinque anni fa a Pauli Arbarei. Ma negli ultimi anni sono stati segnalati insediamenti nelle campagne di Sardara, Pabillonis, Sanluri, Villacidro ed in Marmilla.
ALLARME A Lunamatrona si sono stabilite nella località Riu Seghia, lungo la provinciale che porta a Villanovaforru. «Ci stanno distruggendo gli orti», ha detto Paolo Cadeddu, uno degli agricoltori più colpiti dall'azione delle nutrie, che ha un terreno vicino al corso d'acqua, «hanno iniziato con i ceci, sradicando 150 piante. Poi i piselli, i pomodori e adesso i meloni. Ne fanno fuori quindici ogni sera. In pochi giorni non ci rimarrà più niente».
«La situazione è grave, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza del nostro pregiato melone», ha aggiunto il vicesindaco Romina Murru. «Abbiamo contattato la Provincia, la Asl e la Forestale. Se avessimo avuto i barracelli, loro avrebbero potuto catturarle».
LE GABBIE Ma qualcosa si doveva fare subito. Gli operai della Provincia ieri hanno sistemato le prime tre gabbie nella zona infestata di Lunamatrona. «Avevamo iniziato due anni fa una campagna di eradicazione che si era poi fermata», ha spiegato l'assessore provinciale all'Ambiente Giuseppe de Fanti, «adesso sono arrivati altri 40 mila euro dalla Regione e sistemeremo nuove trappole in tutto il territorio. Poi verificheremo la consistenza degli insediamenti e decideremo come intervenire». «Speriamo che per noi ci sia anche qualche risarcimento danni», ha concluso Cadeddu.
ANTONIO PINTORI