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Sardegna

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Vivere la campagna

Dopo un raccolto ne viene un altro affermava papà Cervi

leguminose

lunedì 8 agosto 2011 - COMUNICATO STAMPA

“Vivere la Campagna”a sostegno dell’economia reale del Medio Campidano

Tocco: la Provincia Verde ha dimostrato ancora una volta che la politica di bilancio non si deve basare sui tagli di spesa orizzontali ma che deve trovare le risorse per sostenere le attività produttive al fine di evitare il declino del sistema Sardegna


Nella prima decade di agosto 2011 nel Medio Campidano è possibile dire che un altro risultato positivo è stato raggiunto: la provincia ha dimostrato, per il quarto anno consecutivo, che la burocrazia può andare al passo del ciclo biologico di una pianta e rendere virtuosa la funzione della pubblica amministrazione a sostegno dell’economia reale.
Con una puntualità svizzera l’ufficio finanziario della provincia ha messo in pagamento i contributi de-minimis destinati alle 1.276 imprese agricole e pastorali che hanno partecipato al progetto Vivere la Campagna. A Sanluri, nell’ufficio di presidenza è stato messo in evidenza il IV rapporto sul progetto agro-eco-ambientale, noto come “Vivere la Campagna” con le analisi, i dati e i risultati conseguiti comune per comune. Gli ettari coltivati, sia col contributo della provincia e quello dei comuni, hanno superato ogni previsione, raggiungendo gli ottomila ettari. Tra i 28 comuni, hanno fatto la parte del leone gli agricoltori di Guspini (687,79 Ha), Sanluri (645,33 Ha), Serramanna (497,40 Ha), Sardara (484,95 Ha), Villamar (481,34 Ha), San Gavino Monreale (441,95 Ha), Villanovafranca (388,25 Ha), Serrenti (372,84 Ha), Pabillonis (351,07 Ha), Lunamatrona (304,15 Ha), Tuili (278,34 Ha), Gesturi (234,13 Ha), Gonnosfanadiga (171, 55 Ha), Arbus (171,08 Ha) e Villacidro (169,37 Ha).
Il Presidente della provincia sostiene da tempo che coltivare il territorio conviene. Conviene all’ambiente, ai singoli e all’economia generale. Si salvaguarda l’ecosistema, si rende produttiva la funzione dell’uomo, si dà una mano all’economia reale con ricadute su tutti gli altri settori economici e s’importano meno granaglie dai mercati esterni. Da ricordare che solo dai porti di Oristano e Cagliari arriva ogni anno, dai mercati esterni, un milione e seicentomila quintali di granaglie.
La realtà storica dei numeri conferma che la politica di bilancio basata sui tagli di spesa orizzontali e lineari non è riuscita nell'obiettivo di ridurre il deficit, né di contenere la crescita del debito pubblico. Si è invece risolta unicamente in un ininterrotto aumento della spesa pubblica complessiva. Senza stimolare le attività produttive il futuro non è assicurato. La proposta della provincia è quella di una contestuale riduzione della spesa pubblica corrente accompagnata da un rilancio degli investimenti pubblici e della spesa per ricerca, innovazione e attività produttive. I risparmi di spesa, decisi in sede di conferenza dei sindaci, sono mirati e concentrati in particolare sul progetto Vivere la Campagna e sui Piani di valorizzazione con il sostegno dei contributi del de minimis primario. Secondo le simulazioni effettuate dal presidente della provincia, un orientamento alla spesa simile, se esteso su tutto il territorio regionale, produrrebbe non solo effetti positivi sulla crescita dell'economia, più occupazione, maggiore reddito disponibile per le famiglie e quindi maggiori consumi, ma determinerebbe anche una consistente riduzione del deficit pubblico e del rapporto debito/PIL rispetto alle previsioni tendenziali. Essa garantirebbe cioè anche il consolidamento dei conti pubblici. Al contrario, una manovra di "puro rigore finanziario", basata sui soliti tagli orizzontali di spesa, rende odiosa la funzione della pubblica amministrazione periferica in quanto produttrice di azioni anti sviluppo, anti impresa e anti cittadino con conseguenti effetti certamente depressivi sull'economia senza peraltro determinare effetti decisivi sul fronte socio economico. “Dopo un raccolto ne viene un altro e ancora una volta, dopo l’estate, si avvia la prossima campagna senza che ci sia un pronunciamento formale della Regione per sostenere il progetto “Vivere la Campagna” che potrebbe assumere carattere strategico, raddoppiando le superfici coltivate con un contributo aggiuntivo della Ras finalizzato alla coltivazione del territorio. In tal modo si potrebbe incentivare, oltre al grano della varietà Cappelli, anche la coltivazione del grano duro Made in Sardegna, gratificando i ricercatori di Agris che hanno messo a punto le varietà Amsicora e Karalis che stanno dando importanti risultati nella produzione della pasta tipica” ha commentato il presidente della Provincia Fulvio Tocco”.