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Sardegna

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Vivere la campagna

Samassi, ospiterà un corso per futuri norcini previsto per il 2010

Leandro Tambusi, Antonello Pau, Franco Albertazzi

martedì 15 dicembre 2009 - COMUNICATO STAMPA

Il maiale sardo tornerà principe dell'economia contadina

Tocco: dalla collaborazione tra la Cooperativa 27 Febbraio di Samassi, Città del Bio e la provincia del Medio Campidano nascerà un salame tipico del suino di razza sarda. Franco Albertazzi, un decano della salumeria nazionale sarà il gran supervisore dei prodotti che andranno a costituire il “Tagliere della provincia verde”.

L’anno 2009 sarà ricordato per l’organizzazione del primo Meeting del suino di razza sarda a Villacidro. L’anno 2010, secondo la programmazione della Provincia del Medio Campidano, sarà invece l’anno buono per presentare il primo salame tipico del territorio, con carni ottenute rigorosamente dagli allevamenti di questa razza.
Franco Albertazzi - salumiere di lungo corso - e Leandro Tambussi – contadino salumiere- si sono offerti per sperimentare, in collaborazione con la Cooperativa Agricola 27 Febbraio di Samassi, una “ricetta/prova” che l’organizzazione della Città del Bio, ha predisposto per la realizzazione di un salame Campidanese. “Franco Albertazzi è un macellaio che alla bella età di 83 anni ha preso l’aereo per la prima volta, accompagnato dall’allievo Leandro Tambussi”, ha confessato Fulvio Tocco, per fare un primo colloquio con il presidente della Cooperativa Agricola 27 Febbraio Romeo Scano, sul tema dei salumi tipici. La Cooperativa, ha le carte in regola per ospitare un corso per futuri norcini, ha riferito con gli occhi lucidi dalla commozione Romeo Scano. La salumeria sarà rilanciata dal Piano di valorizzazione del suino di razza sarda che sarà attuato, passo dopo passo, dalla provincia in collaborazione diretta con gli allevatori aderenti al progetto. Ovviamente si parte dalla produzione degli animali certificati e successivamente si ricaveranno i prodotti che andranno a costituire il “Tagliere della razza sarda”. Così è stato previsto dal programma che ha già messo in atto la provincia e al quale hanno già aderito 17 aziende interessate ad allevare il suino sardo. Franco Albertazzi, è un amico degli allevatori, è stato un ottimo macellaio e produttore di salumi per 40 anni, ha confidato Tambussi, che con la collaborazione degli operatori della Cooperativa: Laura Scano, tecnologa alimentare e Antonello Pau, un esperto salumiere di marca campidanese, hanno fatto le prove preliminari per applicare la ricetta nel moderno laboratorio per insaccati della cooperativa. Albertazzi ha conosciuto Romeo Scano, Antonello Pau e Laura Scano per la prima volta in occasione delle giornate di AgriCultura a Samassi ed è stato, da subito, un rapporto d’intensa cooperazione. “Oggi ci siamo conosciuti, la seconda volta che tornerò in Sardegna saremo amici, ne sono certo”, ha dichiarato sorridente il maestro ai suoi più giovani colleghi. E’ stato un incontro cordiale tra esperti veri che conoscono l’arte di produrre insaccati di alta qualità. Partirà da questa originale forma di collaborazione, voluta fortemente dal presidente della provincia Fulvio Tocco, la messa a punto di un salame che andrà a completare il “tagliere della razza sarda”. Quindi in futuro non di sole salsicce, pancette, prosciutti e guanciali si parlerà ma anche di un salame tenero di alta qualità. Durante la visita del modernissimo opificio, Romeo Scano, ha riassunto la storia della cooperativa che ha vinto tante sfide con la tenacia e il lavoro quotidiano dei suoi soci. Una storia che ha incuriosito il vecchio salumiere, che nonostante la sua bell’età ha dimostrato energie da vendere, rendendosi disponibile per verificare a Samassi, la prova di laboratorio, tra 40 giorni, a fine gennaio 2010. A margine dell’incontro, Scano ha manifestato interesse al progetto Vivere la Campagna, che incoraggia la semina delle leguminose da granella in pieno campo, dicendo di essere interessato a stipulare contratti per l’acquisto di almeno 3500 q.li di granaglie dai produttori dei paesi vicini. “E’ un’occasione questa per eliminare dalla razione alimentare dei nostri maiali la soia d’importazione e sostituire le proteine vegetali con i favini e i piselli ottenuti dai nostri agricoltori”- ha concluso soddisfatto Scano. L’agenda della competitività si concretizza con questi programmi d’azione per ridurre e, la dove possibile, neutralizzare le patologie dell’agricoltura sarda.