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Sardegna

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Vivere la campagna

La Skoda prende la Keller: incontro alla Regione, forse si riapre a febbraio

Keller (Villacidro)

venerdì 20 gennaio 2012 - LA NUOVA SARDEGNA

La Skoda prende la Keller: incontro alla Regione, forse si riapre a febbraio
Ma i sindacati restano cauti: «Le speranze ci sono ma prima di valutare vediamo il piano industriale»

VILLACIDRO. Sembra un film già visto, ma stavolta potrebbe avere una conclusione diversa. Il soggetto è sempre la Keller, attori protagonisti i suoi 320 lavoratori, registi sono l’ex proprietà aziendale, l’aspirante acquirente Skoda e il suo partner Sfirs. Trama del film: fabbrica alla canna del gas, poi arrivano i nostri (Skoda e Regione) e la salvano. The end entro il 31 gennaio: il finale è lieto.
Ad annunciare l’imminente scena finale è stata l’assessore regionale dell’industria Alessandra Zedda, poi ribadita ieri negli stessi termini dal presidente Ugo Cappellacci: «La settimana prossima avremo un incontro ufficiale a Cagliari con i dirigenti Skoda per definire il percorso che porterà alla riapertura della fabbrica».
La notizia è stata accolta favorevolmente dalle maestranze e dalle forze sindacali territoriali che in questi tre anni di travaglio hanno fatto fronte comune. Ma niente facili entusiasmi, piuttosto molta cautela e tanti scongiuri. Già nei mesi scorsi troppe volte sono state suonate a festa - non certamente da lavoratori e sindaclisti - le campane della resurrezione quando invece il morto era ancora in casa, più morto che mai.
Lo scenario finale ipotizzato è che la Regione entri con la Sfirs a far parte della newco che la Skoda ha in animo di varare per l’acquisizione della Keller, all’interno della quale la finanziaria regionale già possedeva il 28 per cento del pacchetto azionario, con le quote di maggioranza in mano al gruppo Busi-Aldrovandri e Hig Brescia.
Molto cauti i sindacati: «Il susseguirsi delle notizie - spiegano i segretari territoriali di Fiom (Gigi Marchionni), Fsm (Marco Angioni) e Uilm (Andrea Farris) - lascia ben sperare, ma vogliamo vedere i fatti e quale sarà l’eventuale nuovo piano industriale.
Poi valuteremo assieme ai lavoratori. L’unica cosa certa rimane il grande sacrificio che le maestranze hanno dovuto sopportare in questi ultimi tre anni, facendo blocco con le forze sindacali. Ma anche con la stessa Regione e con quei politici e amministratori locali rimasti vicini. Ma nessuno metta bandierine sulla conquista».