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Sardegna

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Vivere la campagna

Agricoltori e amministratori locali a confronto sul futuro del Progetto Vivere la Campagna

secondo incontro al fine discutere sui risultati e le prospettive future del Progetto Vivere la Campagna - agricoltori dei comuni di Villamar, Furtei, Villovafranca, Segariu e Las Plassas

mercoledì 26 settembre 2012 - COMUNICATO STAMPA

L’Assessore provinciale, Fernando Cuccu: “La Provincia come ente di coordinamento dell’area vasta è fondamentale per garantire sul territorio i servizi e i progetti attuati negli ultimi sette anni”


Nella serata di martedì 25 settembre, nella sala della Casa Maiorchina a Villamar, si è tenuto il secondo incontro, convocato dalla Provincia del Medio Campidano, tra gli amministratori provinciali e comunali, e gli agricoltori dei comuni di Villamar, Furtei, Villovafranca, Segariu e Las Plassas, al fine discutere sui risultati e le prospettive future del Progetto Vivere la Campagna.

La serata è stata caratterizzata da un’attenta e interessata partecipazione del pubblico presente, che ha potuto confrontarsi e dibattere, con i rappresentanti delle istituzioni locali, non solo sul tema oggetto dell’incontro ma, più ampiamente, sulla crisi economica generale e, in particolare, del comparto agricolo, sulle prospettive di sviluppo del territorio, sulle carenze e i ritardi della burocrazia regionale.

Nella sua relazione introduttiva, l’Assessore Provinciale al Bilancio e alle Attività produttive, Fernando Cuccu, ha sottolineato la positività del Progetto Vivere la Campagna, sia per lo sviluppo e il rilancio del comparto agroalimentare che per la tutela dell’ambiente e del territorio. Tuttavia, ha precisato Cuccu: “Il taglio dei trasferimenti statali e regionali e i vincoli del Patto di stabilità impongono all’Ente Provincia il blocco delle opere e degli investimenti. Ciò comporta che, allo stato attuale, i fondi di bilancio consentono di erogare il 40% dei contributi per il Progetto Vivere la Campagna, mentre la parte restante verrà saldata con il bilancio successivo”. “Non si può eliminare il ruolo della Provincia come ente di coordinamento dell’area vasta – ha proseguito l’Assessore – che in questi anni ha garantito l’erogazione di servizi e l’attuazione di numerosi progetti utili per il territorio. Mentre, la Regione Sardegna si dimostra incapace di riavviare lo sviluppo e creare occupazione. Ora, le riforme annunciate sul riordino istituzionale devono individuare funzioni chiare e precise in capo all’ente locale”. Il Presidente della Provincia, Fulvio Tocco, ha ribadito la funzione del progetto Vivere la Campagna, sperimentato nell’arco di questi ultimi 5 anni: “E’ un modello virtuoso del rapporto positivo che si può instaurare tra Pubblica Amministrazione – ossia Provincia e Comuni - e produttori agricoli, con diversi benefici per lo sviluppo economico/territoriale. Abbiamo dimostrato che l’ente intermedio, pur non disponendo di delega in materia agricola, può attuare progetti come questo, nel pieno rispetto della normativa europea, con una puntualità che ben si concilia con i tempi del mondo agricolo, e che supera di gran lunga la lentezza della burocrazia regionale”. Il Sindaco di Villamar, Piersandro Scano, elogiando l’originalità del Progetto, ha affermato: “E’ necessario che tutto il territorio si mobiliti per difendere questo esemplare programma di sviluppo agro-eco-ambientale. Nonostante sia di fatto paralizzata dalla risoluzione di diverse vertenze, bisogna persuadere la Regione Sardegna affinché lo adotti e possibilmente lo estenda all’intero territorio”. Il Sindaco ha voluto evidenziare, inoltre, il contrasto tra la presenza incontrollata di molteplici enti pubblici che si rivelano inutili centri di spesa, e le gravi difficoltà in cui versano gli enti locali, a causa dei drastici tagli dei trasferimenti statali e regionali, che di fatto ne paralizzano le attività. Dal pubblico sono giunti diversi e animati interventi, nei quali è stata ribadita l’inefficienza e l’indifferenza, nei confronti della promozione dello sviluppo del comparto agricolo, da parte dell’apparato burocratico regionale, che puntualmente viene sanzionato dall’Unione Europea alla restituzione di centinaia di migliaia di euro, non impegnati nei tempi dovuti. Si è parlato altresì dei cambiamenti radicali nelle dinamiche produttive che hanno travolto l’agricoltura isolana e della necessità, quindi, di fare emergere proposte e progetti innovativi a livello territoriale, abbandonando le vecchie e improduttive logiche dell’assistenzialismo.