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Sardegna

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Vivere la campagna

Progetto Vivere la Campagna

campagna

sabato 15 settembre 2007 - IL PROVINCIALE

Con questo progetto sperimentale a carattere straordinario di durata limitata nel tempo, la Provincia promuove la reintroduzione in campo aperto delle specie leguminose in quanto costituiscono una risorsa vegetale fondamentale per la sostenibilità degli ecosistemi come veri e proprio modelli biologici in grado di fissare l’azoto atmosferico e trasferirlo al suolo. Mettendo a frutto semplicemente le leve naturali che promuovono la rigenerazione dei suoli e maggiore sostenibilità. La Provincia del Medio Campidano lancia l’iniziativa Vivere la Campagna, cioè come ogni cittadino può continuare a vivere in pieno benessere senza danneggiare l’ambiente rurale che lo circonda, così da garantire la possibilità alle nuove generazioni di godere delle risorse naturali della terra, così come hanno fatto le generazioni che hanno vissuto in passato e quelle che attualmente popolano l’isola.
Questo è il contributo diretto e immediato dell’amministrazione provinciale del Medio Campidano allo sviluppo rurale della Sardegna. L’idea finalizzata alla manutenzione del paesaggio agrario, si avvia attraverso la coltivazione dei terreni incolti per promuovere la tutela delle vocazioni produttive per la tutela dei suoli, la salvaguardia dell’ambiente e la prevenzione degli incendi, con il principio che, senza il contadino nei campi, si perde la campagna.
In questa nuova fase si intende sostenere le politiche di sviluppo rurale. Concetto che nasce dalla sinergia dei tempi ambientali, della salvaguardia delle identità locali, della promozione di attività che si integrano e si connettono con la ruralità. Detto programma parte dalla necessità di creare “un sistema” di opportunità agricole, ambientali, artigianali, culturali e storiche, che rendano attrattive le aree del Campidano, della Marmilla e del Linas.
Nelle more che la commissione europea approvi il Psr Sardegna e iin attesa che sia reso operativo il protocollo d’Intesa Regione Autonoma della Sardegna e le comunità della Marmilla si rende operativo un programma sperimentale eco ambientale per riportare sul territorio la coltivazione delle leguminose da granella per preservare il suolo agrario impoverito e abbandonato. Le leguminose, è un dato noto a tutti, ridanno vitalità ai terreni stanchi con l’immissione di azoto naturale sulla superficie agraria. La coltivazione degli incolti previene la marginalizzazione dei terreni ed i rischi conseguenti di degrado e di opportunità per gli incendi.
Il programma sperimentale della provincia sarà sicuramente di aiuto per piani strategici di maggiore ampiezze territoriali che la RAS vorrà mettere in atto. Il predetto programma, finalizzato esclusivamente alle imprese agricole regolarmente iscritte alla camera di commercio per i comuni del Medio Campidano, prevede il coinvolgimento di 1500 ettari e si propone inoltre di favorire ogni utile integrazione dell’ambiente con il turismo, l’artigianato e la cultura del territorio; superando il concetto di produzione per solo scopi alimentari. Per questa precisa ragione saranno ammesse anche le sementi comuni disponibili nell’ambito di ogni singola azienda agricola, senza ricorrere alle costose sementi selezionate.
Gli imprenditori agricoli che partecipano all’attuazione del predetto programma riceveranno una somma per ettaro coltivato pari a 180 euro. Per la coltivazione la superficie minima ammessa è di un ettaro e massima è di tre ettari resi disponibili per la sperimentazione.
Lo sviluppo del programma sperimentale concordato ed elaborato con le rappresentanze delle organizzazioni professionali agricole e dei comuni seguirà un percorso semplice, lineare e compartecipato con i produttori stessi.
L’aspetto burocratico verrà ridotto all’essenziale utile per il riconoscimento giuridico delle figure ammesse, degli appezzamenti, e della specie vegetale. Il tragitto gestionale dovrà seguire le tempistiche imposte dal ciclo biologico della pianta. Detto percorso assume carattere essenziale nella sperimentazione di una nuova politica dei tempi che pubblica amministrazione e imprese agricole col presente programma intendono testare
Il Presidente
Fulvio Tocco.