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Sardegna

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Vivere la campagna

Carciofo, raccolto a rischio

carciofo

mercoledì 26 ottobre 2011 - L'UNIONE SARDA

IL CASO. Nei campi tra Samassi e Serramanna c'è preoccupazione per la stagione
Stagione secca e malattie, gli agricoltori in allarme 

L'autunno avaro di piogge, almeno in questa prima parte, sta mettendo in crisi i carcioficoltori costretti a prolungare l'irrigazione per salvare il prodotto. Con la stagione di raccolto ormai avviata, sotto temperature quasi estive, i coltivatori di Samassi e Serramanna, alternano il taglio dei capolini all'innaffiamento dei campi.
LE SPESE «E' vero, la siccità prolungata ci sta causando molti problemi: il prodotto non è bello come dovrebbe e ci costringe ad irrigare con aggravio di spesa e fatica. In pratica da inizio estate, a giugno, ad oggi non ci siamo fermati con l'annaffiatura dei carciofi», conferma da Samassi Francesco Setzu, titolare con il fratello della Setzu Agricola. Occhi in su, quindi, a scrutare le nuvole scarse e bollettini meteo seguiti con avidità: alla ricerca di buone notizie. Insomma, che il tempo cambi, e piova. «Speriamo, davvero, stiamo aspettando la pioggia come una benedizione», aggiunge Francesco Setzu che annota, certosino, anche le temperature certo non autunnali di questi giorni: «Anche ieri sera il termometro segnava 22 gradi, e questo non fa bene al carciofo».
Il risultato, nei campi, sono le malattie alle piante («L'oidio prolifera e siamo costretti a trattare con medicinali»). Anche la produzione risente dell'effetto del caldo.
ARPOS «A parte la qualità non ottimale, la quantità di prodotto e eccessiva col risultato che i mercati faticano ad assorbire la grande quantità di carciofi prodotta», osserva Sergio Murgia, direttore dell'Arpos, e vicesindaco di Serramanna. «Il caldo, che interessa anche le regioni abitualmente consumatrici del carciofo, inoltre non favorisce il consumo e il quadro è fatto», aggiunge Murgia. Il Thema, la varietà ibrida di carciofo senza spine, precoce e dalla produttività eccezionale, è in piena produzione. A risentirne, ovviamente, è anche il prezzo. La media? Venticentesimi centesimi e venti a capolino. «E' l'elemento negativo di questo periodo di primizia che, invece, dovrebbe riservare ben altri prezzi», interviene ancora Francesco Setzu.
L'attesa è per la pioggia, agognata, che oltre che irrigare naturalmente i campi abbasserebbe la temperatura, per riportarla ai livelli di stagione ideali per il carciofo.
Ignazio Pillosu