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Sardegna

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Vivere la campagna

«AgriCultura», mestieri e cibo in Marmilla fino a metà Novecento

Prodotti del Paniere della Provincia Verde

domenica 11 settembre 2011 - LA NUOVA SARDEGNA

«Mestieri, saperi e sapori del passato», kermesse per valorizzare le attività enogastronomiche locali 
 Il presidente Tocco: «Mangiare è un gesto agricolo e politico»   

VILLANOVAFORRU. Apertura venerdì sera della rassegna “Mestieri, saperi e sapori del passato”. Una manifestazione concepito all’insegna del come eravamo, del come e cosa producevamo, di quali erano le saggezze ed i climi che connotavano la Marmilla e le sue genti fino alla metà del secolo scorso.
Ad inaugurare la kermesse finalizzata alla valorizzazione delle attività produttive ed enogastronomiche della Provincia del Medio Campidano, inserita tra le giornate dell’AgriCultura, è stata infatti la proiezione del documentario “L’ultimo canto del gallo, voler bene alla terra”, del regista Piero Tatti, che nel suo essere uno spaccato d’antropologia culturale riporta a quel sentimento profondo che da sempre ha legato l’ uomo di Marmilla alla madre terra.
Una madre che chiede molto ma capace allo stesso di dispensare molto, come ha tenuto a sottolineare il presidente della Provincia Fulvio Tocco nel suo intervento a chiusura della serata inaugurale. Finalista al 61° Festival Internazionale del Cinema di Salerno 2007, dove riscosse unanimi consensi di pubblico e di critica, il film-documentario è stato proiettato per la prima volta in provincia giusto venerdì sera quale anteprima della rassegna delle attività produttive targate “Provincia Verde”. Alla presentazione sono intervenuti il regista Piero Tatti, il sindaco Manuela Cadeddu, l’assessore alla cultura Ilenia Cillocco e il figlio del regista Tomas Tatti, autore delle musiche, mentre al presidente della provincia Fulvio Tocco è stato riservato il commento del documentario, e la chiusura del più autentico convegno di AgriCultura dove le due parole si sono compenetrate tanto da diventare un modo d’essere, di percepire ed interpretare la realtà. E a finire sugli schermi è stata così anche l’agricoltura, sulla cui carta la provincia punta gran parte della sua scommessa per il riscatto socio-economico. «Solo il ritorno all’ agricoltura può salvare dal declino la Sardegna. Il film è la dimostrazione di quanto sia valido il progetto Vivere la Campagna», ha esordito Tocco. Che ha aggiunto: «Basterebbe impegnare lo 0, 27% delle entrate del bilancio regionale e la normativa del de-minimis primario in forma straordinaria per un quinquennio e si rimetterebbe in moto l’economia con ricadute immediate su tutte le direttrici del lavoro. Perché mangiare è un atto agricolo. Ma anche e soprattutto politico», ha sentenziato 
TIGELLIO SEBIS