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Sardegna

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Vivere la campagna

Un marchio di qualità per il melone prodotto in Marmilla

melone in asciutto

martedì 8 settembre 2009 - L'UNIONE SARDA

Lunamatrona
Finora hanno preservato in Marmilla la coltivazione di uno dei meloni più speciali dell'isola, che cresce in quasi totale assenza d'acqua nei campi del territorio. Ora gli agricoltori esperti di melone in asciutto dovranno osservare delle regole per ottenere un marchio di qualità per il loro ortaggio. E' la vera novità della tredicesima mostra mercato del melone in asciutto che si è svolta a Lunamatrona organizzata da Comune e Pro Loco. Un annuncio emerso nel convegno tecnico. L'appuntamento gastronomico è nato nel 1997.
«Da allora il nostro melone di strada ne ha fatta e come», hanno concordato il sindaco Alessandro Merici ed il presidente della Pro Loco Rinaldo Serra. Un comitato al quale partecipa anche l'amministrazione ha già chiesto l'ottenimento del marchio di indicazione geografica protetta per il melone verde di Sardegna, del quale beneficerà anche quello in asciutto della Marmilla. «E' in fase di elaborazione il disciplinare di produzione che indicherà regole per chi vorrà utilizzare il marchio», ha detto Gianfranco Siddu di Laore, «ad esempio la possibilità di un solo intervento di irrigazione di soccorso nelle annate particolarmente siccitose».
Lo stesso Siddu ha fornito anche i dati sulla coltura del melone in asciutto in Sardegna. Nell'isola se ne coltivano 210 ettari, 150 dei quali in Marmilla, con una produzione annuale di 840 tonnellate e la resa di 40 quintali per ettaro. In Marmilla ci ha pensato la Provincia a valorizzarlo con un progetto sperimentale, al quale hanno aderito 95 produttori della Marmilla per 50 ettari. Il melone ottimo sulla tavola natalizia fa parte del paniere verde della Provincia ed è già distribuito nei ristoranti della Costa Verde. Durante la sagra anche il concorso per il miglior melone locale, vinto da Monica Setzu, secondo Umberto Ollano, terzo Luigi Locci.
ANTONIO PINTORI