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Sardegna

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Vivere la campagna

Donne picchiate, più denunce

donna

domenica 2 gennaio 2011 - L'UNIONE SARDA

Il caso. Botte, minacce e violenze dentro le mura domestiche: pronto intervento della Provincia
Richieste d'aiuto al numero rosa provinciale

Sono molto frequentati anche gli incontri organizzati in collaborazione con le parrocchie: il Centro garantisce il sostegno psicologico e legale alle donne e ai bambini maltrattati in famiglia.
L'ha salvata la forza di uscire dalla solitudine e chiedere aiuto al numero rosa della Provincia del Medio Campidano. «Ogni qualvolta mi trovavo a casa sola con mio marito, scoppiava l'inferno: minacce, pugni, calci. Ho subìto per anni. Un giorno, dopo che mi aveva infilato la testa dentro il frigorifero, ho detto basta. Avevo sentito parlare di uno sportello di ascolto che offriva gratuitamente assistenza legale e psicologica. Comporre il numero di telefono è stata dura. Ce l'ho fatta».
IL DRAMMA Carla (il nome è di fantasia) è una delle tante donne che subisce la violenza di insospettabili partner che, tornando a casa, si abbattono sulla loro vittima: la moglie. Un triste fenomeno che non risparmia il Campidano. Anzi, i casi sono in aumento. Lo dicono i numeri. Quando nel 2008 la Provincia attivò il centro d'ascolto a Guspini (il numero verde è 800777991), una quarantina di donne hanno fatto sentire subito la loro voce.
L'ALLARME Testimonianze agghiaccianti. «La difficoltà maggiore», spiega l'assessore ai Servizi sociali, Nicola Garau, «cui andavano incontro era quella di raggiungere Guspini. Problema superato. Con un finanziamento regionale di 79.663 euro, integrato con 38.527 euro di fondi del nostro bilancio, siamo noi a raggiungere loro. Come? Abbiamo chiesto ai 28 Comuni del territorio la disponibilità a concederci una sede. Quattro paesi hanno dato l'okay: Gonnosfanadiga, Lunamatrona, Serrenti e San Gavino». Garau è soddisfatto e sottolinea che il Campidano è stata l'unica Provincia dell'Isola ad ottenere il finanziamento.
I SEMINARI Il servizio è stato affidato alla “Clessidra”, cooperativa sociale onlus di Villacidro, che ha organizzato 4 seminari con l'obiettivo di sensibilizzare, prevenire e promuovere la cultura della denuncia e per evitare che le mura domestiche restino un inferno per donne e minori. «Dopo appena due mesi di lavoro», spiega il presidente Dimitri Pibiri, «già i risultati arrivano. Una decina di donne hanno bussato alle nostre porte. Se si considera che il muro più duro d'abbattere è tirare fuori il proprio dramma e raccontarlo alle stesse operatrici, significa che il fenomeno è diffuso. Sicuramente conferma il dato regionale del 27 per cento. Comunque, meno del dato nazionale che tocca il 31,9».
L'INCONTRO Che l'interesse al problema sia alto, lo dimostra il primo degli incontri che si è tenuto a Villacidro. La sala consiliare di via Parrocchia si è riempita di donne. Attente e coinvolte nell'ascolto dei relatori: medici, psicologi, operatrici della Asl di Sanluri e rappresentanti del mondo politico.
LA TV «Far violenza sui bambini», ha detto il pediatra Giuseppe Vacca, «non vuol dire solo picchiarli o privarli di qualcosa. Pensiamo a tutto ciò che entra in casa attraverso la televisione. Da poco ho visitato un piccolo spaventato dalla storia di Sarah Scazzi. Aveva paura di essere abbandonato dai genitori e finire dentro un pozzo. Che dire poi degli abusi sessuali? I casi sono molteplici. Un ragazzino, abbastanza scosso, mi ha fatto vedere la foto sul suo telefonino di una vicina di casa che si era fatta fotografare nuda». Luisa Pilloni, psicologa, aggiunge: «Far parlare i bambini è sempre difficile. Anche quando sono abusati dai genitori, temono che raccontando l'accaduto facciano male alla mamma ed al papà. Si portano il segno per tutta la vita. E da adulti diventano spesso loro stessi violenti».
SANTINA RAVÌ